Biancospino: effetti collaterali
Il biancospino (Crataegus oxyacantha) è una pianta officinale appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Il suo nome deriva dal greco, oxys, che significa “punta” e akantha, che vuol dire “spina”. I greci consideravano il biancospino di buon auspicio e, infatti, lo utilizzavano per adornare gli altari durante le cerimonie nuziali. Oggi il biancospino è usato per la cura del sistema circolatorio grazie alla sua attività cardioprotettiva e antiossidante. Scopriamo le caratteristiche e gli effetti collaterali del biancospino.
Biancospino: caratteristiche e proprietà
Il biancospino è un arbusto spinoso e cespuglioso, con foglie lobate, fiori, riuniti in corimbi, piccoli e di colore bianco-rosato e frutti come piccole drupe rosse.
Il biancospino è conosciuto come la pianta del cuore, infatti le sue foglie e i suoi fiori contengono diversi flavonoidi, dall’azione antiossidante, utili per ripulire le arterie dai radicali liberi e prevenire malattie cardiovascolari.
L’assunzione del biancospino è utile nei casi di ipertensione, contro tachicardia, extrasistole e aritmie, e per prevenire le complicanze nei pazienti anziani.
Il biancospino ha anche un’azione sedativa e rilassante dovuta alla presenza di vitexina, un principio attivo che agisce come spasmolitico, sedativo e ansiolitico naturale.
Gli effetti collaterali del Biancospino
Il biancospino presenta raramente effetti collaterali. In alcuni pazienti, affetti da gastrite, l’assunzione di questa pianta ha portato disturbi allo stomaco, che scompaiono quando si sospende la cura con il biancospino.
Anche in caso di pressione bassa, se si assumono ipotensivi di sintesi, è bene consultare il medico prima di procedere all’uso del biancospino.
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