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Burro di cocco, proprietà e usi

Il burro di cocco è un olio vegetale ricco di grassi saturi utilizzato in cosmesi per la cura e la bellezza di pelle e capelli e adoperato in cucina per il suo sapore esotico e le sue proprietà

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Le proprietà del burro di cocco

Il burro di cocco, noto anche come olio di cocco, è un olio vegetale che viene utilizzato sia in cucina che in cosmesi.

In ambito cosmetico, il burro di cocco viene utilizzato soprattutto per le sue proprietà emollienti e lenitive per la pelle e per l'azione districante sui capelli.

In cucina, l'olio di cocco a uso alimentare viene adoperato crudo o cotto; lo si utilizza ad esempio nei dolci in sostituzione al burro oppure al posto di altri oli vegetali per cucinare piatti dal sapore esotico.

Il burro di cocco è infatti un olio con un elevato punto di fumo e risulta più resistente all'ossidazione quando sottoposto a temperature elevate.

Trattandosi però di un olio ricco di acidi grassi saturi, il suo consumo dovrebbe essere limitato in favore di oli vegetali che contengono prevalentemente acidi grassi mono e polinsaturi.
 

Come si ricava?

Il burro di cocco si ricava per spremitura dalla polpa della noce di cocco, fresca o essiccata.

Il prodotto che ne deriva è un olio solido a temperature inferiori a 20°C, di colore bianco: la sua consistenza è dovuta all'elevata presenza di acidi grassi saturi, che rendono l'olio di cocco più simile a un burro che non a un classico olio vegetale.

Se riscaldato a bagnomaria, o semplicemente applicato sulla pelle, il burro di cocco si ammorbidisce e si scioglie rapidamente.

Il burro di cocco o olio di cocco vergine è delicatamente profumato e il suo aroma rimanda al frutto da cui è ricavato. In commercio esiste anche il burro di cocco raffinato, privo di odore e sapore: questa versione viene utilizzata prevalentemente in cucina quando si vuole utilizzare un olio con elevato punto di fumo ma dal gusto neutro.
 

Come si usa e come funziona

L'olio o burro di cocco si può utilizzare puro su pelle e capelli o in miscela con altri oli e burri vegetali.

Il burro di cocco puro può ad esempio essere utilizzato come struccante per viso e occhi, olio da massaggio per viso e corpo, maschera districante e lucidante per capelli secchi e ricci.

Inoltre, lo si può mescolare ad altri oli vegetali (olio di oliva, di girasole, di mandorle dolci, avocado eccetera) o al burro di karitè, al burro di cacao per preparare impacchi per capelli, oli da massaggio e altri prodotti cosmetici come burri solidi, balsami per le labbra, candele da massaggio. Il burro di cocco rientra anche nella formulazione di saponi fai da te e non.

A uso cosmetico, l'olio di cocco viene utilizzato per ammorbidire la pelle e renderla più idratata, elastica e tonica e alleviare le irritazioni che causano arrossamento, prurito ed eccessiva secchezza. 

Per i capelli, aiuta a migliorarne l'aspetto genereale, districare i ricci, rendere più lucida la chioma, ammorbidire i capelli secchi e viene adoperato anche per trattare le infestazioni causate dai pidocchi.

Nella tradizione ayurvedica, l'olio di cocco viene usato anche per risciacqui della bocca al mattino, una tecnica nota come oil pulling che viene sfruttata per ridurre la carica batterica del cavo orale, sbiancare i denti, ridurre la placca e prevenire carie.

In cucina, l'olio di cocco è molto utilizzato nella cucina salutista ed etnica, oltre che per preparare ricette vegane. L'olio di cocco crudo si utilizza infatti in sostituzione al burro tradizionale nella preparazione di dolci da forno e rientra tra gli ingredienti di alcune alternative vegane al formaggio.  L'olio di cocco è utilizzato anche al posto di altri oli vegetali per cucinare piatti salati in padella o fritti.

 

Le controindicazioni del burro di cocco

Per l'uso cosmetico, il burro di cocco non ha particolari controindicazioni a meno che non vi sia una sensibilità al prodotto.

In ambito alimentare, invece, il burro di cocco andrebbe consumato con moderazione poiché ricco di acidi grassi saturi e, come tutti i grassi saturi, il suo consumo eccessivo è correlato a un aumento dei livelli di colesterolo LDL e, di conseguenza, a un aumento del rischio cardiovascolare.