Il gemmoderivato della linfa: la forza drenante della betulla
La linfa di betulla in forma di gemmoderivato è chiamata Betula verrucosa linfa. Questo gemmoderivato agisce sul sistema linfatico, che regola gli accumuli dei liquidi nei tessuti ed è considerato il baluardo di difesa del nostro organismo. Approfondiamo insieme
In gemmoterapia si utilizza il gemmoderivato di linfa di betulla per drenare l’organismo dai liquidi in eccesso e aiutarlo nel processo di disintossicazione. Il drenaggio prodotto dalla linfa di betulla (in forma di gemmoderivato è chiamata Betula verrucosa linfa) agisce sul sistema linfatico, che regola gli accumuli dei liquidi nei tessuti ed è considerato il baluardo di difesa del nostro organismo.
Lungo le vie linfatiche esistono, infatti, degli organi, chiamati linfonodi, capaci di produrre i cosiddetti linfociti, che difendono il corpo dagli agenti infettivi.
Nelle piante, la linfa è in grado di contrastare la forza di gravità e raggiungere notevoli altezze di altezza (30 m.), per distribuire in tutte le parti le sostanze nutritive, assorbite dal terreno.
L’uomo nel corso del tempo ha imparato a sfruttare la linfa vegetale a proprio vantaggio, per sostenere il lavoro svolto dal nostro sistema linfatico e aiutarlo a eliminare le scorie in eccesso.
Le funzioni della linfa nel corpo umano
Negli esseri umani (e negli animali) la linfa svolge la funzione di raccogliere liquidi e materiale di scarto, come scorie metaboliche e tossine dalla periferia per poi veicolarlo agli organi di depurazione (fegato, reni, polmoni, pelle). Quando il prezioso sistema di drenaggio linfatico va in tilt si possono accumulare notevoli quantità di liquidi negli spazi interstiziali, provocando ritenzione liquida, cellulite, trattenendo in questo modo sostanze dannose che intossicano l’organismo.
Inoltre la linfa non viene spinta dall'attività cardiaca, ma scorre nei vasi linfatici, mossa dall'azione dei muscoli. Contraendosi e rilassandosi, questi tessuti funzionano come una vera e propria pompa. Quando tale azione viene meno, per esempio a causa dell'eccessiva immobilità, la linfa tende a ristagnare, accumulandosi nei tessuti. Per questo motivo piedi e caviglie si gonfiano quando si rimane a lungo in piedi in una posizione statica o si fa poca attività fisica.
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L’azione della linfa di betulla sul sistema linfatico umano
Il gemmoderivato di linfa di betulla per drenare il corpo umano è l’unico rimedio impiegato dalla gemmoterapia che non è ottenuto dalle gemme o dalle parti in accrescimento (tessuti meristematici), ma appunto dalla linfa, secreta dalla betulla. La linfa contiene inoltre calcio, fosforo, manganese, magnesio, potassio, e meno dell'1% di zuccheri, in gran parte fruttosio.
La linfa di betulla è un efficace depurativo naturale che aiuta l'organismo ad eliminare gli acidi urici, le tossine (soprattutto quelle derivate da cure farmacologiche, terapie cortisoniche o ormonali, iperuricemia e ipercolesterolemia) e i ristagni di liquidi nei tessuti. Quindi è consigliabile a tutti per mantenersi o ritornare in forma, per la bellezza della pelle, nel combattere la cellulite, per favorire la riduzione delle scorie. Il gemmoderivato della linfa è utilizzato efficacemente anche in presenza di edemi, causati da insufficienza cardiaca e/o renale. Per queste sue peculiarità e per la proprietà ipocolesterolemizzante, che la caratterizza, rientra negli schemi terapeutici del trattamento del sovrappeso.
In più, non sostiene soltanto il nostro sistema linfatico nella sua funzione drenante, ma agisce anche come stimolante delle naturali difese dell'organismo, contro gli effetti dannosi dei radicali liberi e gli attacchi di agenti infettivi.
Inoltre, contiene due eterosidi, che per via enzimatica liberano salicilato di metile ad azione analgesica, antiinfiammatoria e diuretica. Nel trattamento dell'iperuricemia può essere considerata, infatti, rimedio di prima scelta, in quanto la sua assunzione regolare per 2-3 mesi ne permette la riduzione del 20-30%: si riesce così ad ottenere una diminuzione del rischio non solo vascolare, ma anche articolare, sempre presente nell'iperuricemia.
La linfa di betulla nel passato e la tecnica di estrazione
La prima testimonianza scritta dell'uso della linfa di betulla per drenare, come sostegno al buon funzionamento dei reni e contro gli acidi urici, è la "Historia Vegetabilium Sacra" del 1695 (una raccolta di tutti gli alberi erbe piante fiori e frutti menzionati nelle Sacre Scritture). L'uso della linfa di betulla come bevanda salutare ha lunghe tradizioni nei paesi della penisola Scandinava, Russia, Alaska, Canada, Giappone e Corea. In Svezia e in Lapponia la linfa di betulla è utilizzata come depurativo, presa tal quale o come concentrato.
Questa viene raccolta seguendo una tecnica particolare: all'inizio del mese di marzo, durante la montata primaverile, si praticano nelle betulle adulte, che crescono in zone boschive, e di preferenza sulla parte del tronco esposta a sud, alcuni fori a circa un metro da terra, profondi da 2-5 cm., leggermente obliqui verso l'alto, nei quali si introduce un tubicino da cui la linfa defluisce nei recipienti posti a terra (un tronco di 50 cm di diametro fornisce in quattro giorni una media di 3-4 litri di linfa).
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Immagine | Chris Kempson