A me gli occhi: come leggere la mappa iridologica
C’è chi legge la mano e chi le carte. L’iridologo può guardarvi negli occhi e dirvi chi siete, di cosa soffrite. E, cosa molto importante, attraverso l'interpretazione dell'iridologo potreste capire da dove partire per intraprendere quel bel viaggio chiamato cura
Come leggere la mappa di iridologia
Chiunque abbia più di 40 anni, ricorderà che il classico medico di famiglia, durante la sua visita, non trascurava mai un controllo degli occhi del malato. Non si trattava ovviamente di iridologia, ma piuttosto di un corretto istinto del medico a non tralasciare una parte fondamentale del corpo. L’iridologia, strumento di indagine della naturopatia, invece è in grado di fornire informazioni relative all’intero organismo, basandosi unicamente sui segni grafici e cromatici che ritrova nell’iride dei soggetti caratterizzati da equilibrio psicofisico alterato e che sono indicati nella mappa di iridologia. In questo modo, l’iridologia consente di delineare un quadro completo del soggetto e delle patologie che lo interessano, mettendo in correlazioni specifiche parti dell’occhio con ben definiti organi e apparati.
La figura dell’iridologo può essere altresì definita come quella di interprete del linguaggio delle iridi. Questo linguaggio è schematizzato nella cosiddetta mappa iridologica, un riferimento topografico degli organi del e degli apparati del nostro corpo, quale punto riflesso dell’iride. Vengono esaminati colori, segni e macchie dell’iride. Per i colori avremo azzurro, grigioverde, castano, marrone e bruno scuro e le sfumature relative. I segni comprendono deformazioni della struttura iridale, come lacune, cripte, esagoni e altre irregolarità. L’esperienza dell’iridologo permetterà, dopo l’analisi dell’iride del soggetto, di rapportarsi alla mappa iridologica di riferimento e di mettere in correlazione l’occhio con diversi organi. Vediamo quali.
Mappa di iridologia: organi e disturbi
Nell’iride troviamo riflessi tutti gli organi del corpo. Dalla lettura è possibile capire quali organi o sistemi sono alterati, da quanto tempo un organo è interessato, quali sono le cause dell’alterazione e se esiste la predisposizione ereditaria all’alterazione. Le aree relative agli organi si configurano nella mappa di iridologia sia in senso circolare che in senso radiale: vengono formati cerchi concentrici divisi in spicchi, al cui interno vengono collocati i nomi degli organi collegati. Il disco irideo si comporta come un ricevitore, immagazzinando le informazioni provenienti da tutto il corpo.
Conoscere le localizzazioni è indispensabile un corretto esame. Il primo tipo di localizzazione è quella a cerchi concentrici: la lettura deve partire dal centro verso la periferia, perché permette di esaminare lo stato delle più importanti funzioni. Il secondo tipo è quella per settori. Ogni zona ciliare dell'iride destra e sinistra può dividersi in 16 settori, ciascuno dei quali rappresenta un preciso gruppo organico. Ogni iride permette di esplorare la metà del corpo corrispondente: la destra informa sullo stato degli organi collocati nella metà destra del corpo, mentre la sinistra rispecchia le condizioni della metà sinistra. Gli organi mediani come la vescica, la tiroide, l'esofago appartengono a entrambe le iridi. Ma non tutto è così semplice perché alcuni settori organici su un’iride corrispondono a parti del corpo opposte, come nel caso degli arti inferiori e superiori, dei reni e degli organi genitali. Bernand Jensen, noto iridologo, individuò nella mappa di iridologia che prende il suo nome ben 166 aree, di cui 80 nell'iride destra e 86 in quella sinistra. Immaginando l’iride simile al quadrante di un orologio, la mappa iridologica colloca l’area corrispondente al cervello in alto, tra le 11 e le l’1, la zona polmonare a destra, intorno alle 3 e le gambe alle 6. Vi è un’ulteriore suddivisione in sette zone, come aiuto per la localizzazione dei segni iridologici.
Evoluzione delle mappe di iridologia
Le principali scuole di iridologia sono quella tedesca, quella francese, quella americana e quella italiana. Le differenze tra questi indirizzi sono di metodo e di principio: la scuola tedesca si situa vicino alle posizioni della medicina ufficiale, con indirizzo organicistico; quella francese ha un indirizzo di tipo omeopatico ed energetico; la scuola americana ha un indirizzo nutrizionistico e naturopatico. Quella italiana ha un indirizzo più olistico e originale: riconosce al malato una valenza psicosomatica ed emozionale, per cui accanto alla valutazione dei sistemi organici, colloca la valutazione dei sistemi psichici ed energetici, rappresentati anche nell’occhio. Si avrà quindi una visione più sintetica del malato piuttosto che della malattia, integrando diversi metodi di cura.
Ogni scuola ha portato avanti le proprie mappe di iridologia.
Ne è stata fatta di strada dalle prime analisi dell’iride effettuate con la lente di in gradimento e le mappe disegnate a mano. Oggi, la lettura dell’iride si avvale ovviamente dei benefici della tecnologia. Viene utilizzata una macchina fotografica con obiettivo macro e pellicola per diapositive. La definizione della pellicola è molto importante. In seguito, possono essere utilizzate indagini di tipo elettronico, servendosi di microscopio elettronico, scannerizzazioni e software. Per un esame iridologico, è buona norma avere una lente con almeno 6/7 ingrandimenti. Nel caso si dovessero effettuare statistiche, studi particolari di gruppo, confronti, ecc., si rivela utile l’utilizzo di un video registratore.
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