Pelle, disturbi e tutti i rimedi

La pelle è l’organo più esteso del corpo umano, riveste tutto il corpo ed è sempre in costante rinnovamento. Per mantenerla in buona salute esistono numerosi rimedi naturali.

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Pelle, caratteristiche e strati

La pelle (o cute) è il tessuto continuo, elastico e resistente che riveste esternamente tutto il corpo: è l’organo più esteso del corpo umano ed è in costante rinnovamento. A livello interno non c'è soluzione di continuità con la mucosa che copre le cavità interne dei singoli apparati (digerente, respiratorio, urogenitale).

 

La pelle ci difende da agenti batterici e sostanze nocive, protegge dal caldo e dal freddo e attraverso la produzione di sudore trasferisce calore e acqua all'esterno. Mantiene la temperatura interna e il bilanciamento idro-salino dell'organismo. Con gli annessi cutanei come peli, ghiandole sebacee e sudoriparie, unghie, forma l'apparato tegumentario

 

La pelle è costituita da due comparti, uno più superficiale (detto epidermide) e uno più profondo (derma), entrambi a loro volta suddivisi rispettivamente in cinque e in tre strati. Vediamo dunque quali sono i 7 strati della pelle, partendo dal più superficiale:

  • Strato corneo, formato da cellule quasi completamente morte, prive di nucleo, appiattite e cheratinizzate, con un bassissimo contenuto di acqua;
  • strato lucido, composto da cellule ricche di eleidina, una sostanza contenente zolfo, glicogeno e lipidi;
  • strato granuloso, che risulta più consistente nelle zone molto cheratinizzate come il palmo della mano o la pianta del piede;
  • strato malpighiano o spinoso, costituito da cheratinociti che cominciano ad appiattirsi, da melanociti e da terminazioni nervose;
  • strato basale o germinativo, composto da cellule che proliferano, creandone di nuove che sono destinate agli altri strati epidermici;
  • derma papillare superficiale, in cui c’è un circuito vascolare che fornisce nutrienti e ossigeno all’epidermide;
  • derma reticolare che contiene il collagene, noto per la sua capacità di rendere la pelle elastica.

 

Al di sotto del derma c’è lo strato sottocutaneo, costituito da grasso e tessuto connettivo, che – come il derma – contiene vasi sanguigni e linfatici. Ha la funzione di isolare e conservare il calore corporeo e ammortizzare gli urti, proteggendo i tessuti e gli organi interni. Funge inoltre da riserva di energia.

 

Funzioni della pelle

Abbiamo già spiegato che la pelle è un organo molto versatile e complesso, indispensabile per il funzionamento dell’organismo. Vediamo ora più bello specifico quali funzioni sono caratteristiche della pelle:

  • Funge da barriera tra il corpo e l’ambiente esterno, proteggendo organi e tessuti da urti, abrasioni e agenti patogeni;
  • regola la temperatura corporea, attraverso la sudorazione e la vasocostrizione/vasodilatazione dei vasi sanguigni superficiali;
  • è ricca di recettori sensoriali che permettono di percepire stimoli esterni come il tatto, il caldo, il freddo, il dolore e la pressione;
  • assorbe i raggi solari, cosa che permette al corpo – tra le altre cose – di sintetizzare la vitamina D;
  • attraverso la sudorazione, fa sì che l’organismo elimini le sostanze escrete dalle ghiandole sudoripare;
  • trasmette le emozioni, per esempio attraverso il rossore.

 

La termoregolazione

Come gli altri mammiferi, l’uomo è un animale a sangue caldo: ciò significa che il corpo mantiene la sua temperatura interna costante nonostante le variazioni ambientali. Questo processo prende il nome di termoregolazione ed è fondamentale per il corretto svolgimento delle reazioni chimiche e dei processi fisiologici. E la pelle ha un ruolo centrale.

 

Ma come funziona? Una parte del cervello chiamata ipotalamo riceve segnali da diverse parti del corpo: quando la temperatura aumenta, attiva meccanismi di raffreddamento, tra cui la vasodilatazione dei vasi sanguigni superficiali che favorisce la dissipazione del calore attraverso la sudorazione.

 

Viceversa, se la temperatura diminuisce, l’ipotalamo governa meccanismi di riscaldamento come la vasocostrizione dei vasi sanguigni superficiali, per ridurre la dispersione di calore attraverso la pelle, la contrazione dei muscoli scheletrici e l’aumento dell’attività metabolica.

 

Il corpo umano, inoltre, dispone di recettori termici che si trovano nella pelle, nei muscoli e negli organi interni. Questi recettori rilevano i cambiamenti di temperatura e inviano segnali all'ipotalamo per avviare le risposte adeguate.

 

Tipi di pelle

Parlando di pelle sana, se ne possono distinguere quattro tipi principali:

  • Pelle normale: ha una corretta idratazione che le conferisce un aspetto equilibrato, morbido e levigato.
  • Pelle secca: produce meno sebo del necessario ed è scarsamente idratata, il che la fa apparire opaca, ruvida, irritata e soggetta a desquamazione e prurito.
  • Pelle grassa: per via di una produzione eccessiva di sebo, appare lucida, spesso presenta pori dilatati e può essere soggetta a punti neri, comedoni e acne.
  • Pelle mista: solitamente la zona T (fronte, naso e mento) è più incline ad essere grassa, mentre le altre aree del viso sono più secche.

Una complicanza della pelle grassa è la cosiddetta pelle asfittica, cioè secca ma al contempo untuosa in superficie, con un colorito spento e imperfezioni come punti neri, pori dilatati e brufoletti. 

 

Qualsiasi pelle – che sia secca, grassa o mista – può diventare sensibile, cioè avere la tendenza ad arrossarsi, disidratarsi e dare una spiacevole sensazione di fastidio e “pelle che tira”.

 

Principali disturbi

La dermatologia è la branca della medicina che si occupa delle malattie della pelle e degli annessi cutanei, cioè capelli, unghie e mucose. Le più comuni sono:

 

Ci sono poi problemi cutanei che sono la conseguenza di patologie di altro genere. Per esempio, la celiachia provoca sintomi sulla pelle come papule e vescicole sierose e pruriginose che si raggruppano in cerchio, soprattutto su gomiti, ginocchia, nuca, viso e natiche. Tale malattia si chiama dermatite erpetiforme ed è conseguenza proprio dell’intolleranza al glutine.

 

Anche la carenza di vitamina D ha sintomi sulla pelle, favorendo l’insorgere di psoriasi, vitiligine e dermatite atopica.

 

La melanina

Soprattutto d’estate, quando il desiderio di tintarella si fa sentire, non si fa che parlare di melanina. Ma cos’è di preciso e a cosa serve?

 

La melanina è un pigmento biologico prodotto dai melanociti, cioè cellule specializzate presenti nella pelle, nei capelli, negli occhi e in altre parti del corpo. La melanina conferisce colore alla pelle, ai capelli e all'iride degli occhi.

 

Con un processo chiamato melanogenesi, i melanociti sintetizzano la melanina a partire da un aminoacido chiamato tirosina, attraverso una serie di reazioni enzimatiche. Dopodiché, i melanosomi vengono distribuiti ad altre cellule della pelle, chiamate cheratinociti, per fare in modo che la melanina conferisca colore alla pelle del corpo.

 

La produzione di melanina è influenzata principalmente dalla genetica ma anche, in seconda battuta, da fattori ambientali come l’esposizione ai raggi solari. I melanociti, infatti, incrementano la produzione di melanina come meccanismo di difesa dai danni provocati dai raggi UV: è questo il motivo per cui ci abbronziamo.

 

Le macchie

Quella di “macchie sulla pelle” è una categoria molto vasta, perché comprende fenomeni molto eterogenei tra loro. Ripercorriamo velocemente i vari tipi di macchie e le loro cause:

  • macchie rosse: sono dovute a eritema, orticaria o dermatite (atopica o da contatto);
  • macchie bianche: sono dovute ad alterazioni della pigmentazione come la vitiligine;
  • macchie marroni: sono dovute al sole, all’invecchiamento o ad alterazioni ormonali (è il caso del melasma).

 

Se invece non si notano macchie vere e proprie ma puntini rossi sulla pelle, se insorgono all’improvviso probabilmente si tratta di una malattia esantematica, circostanza comune soprattutto nell’infanzia. Se invece sono persistenti, di norma sono angiomi rubino, cioè tumori benigni innocui.

 

Le micosi

Si parla di micosi cutanea quando è in corso un’infezione dovuta a un fungo della pelle. È un fenomeno piuttosto comune che può succedere a tutte le età. 

 

Questi funghi infatti si trovano comunemente nell’ambiente e possono essere trasmessi da persona a persona, oppure attraverso il contatto con superfici contaminate: luoghi particolarmente a rischio sono gli spogliatoi e le docce di piscine e palestre. Si è più vulnerabili anche in condizioni di umidità e caldo, scarsa igiene, oppure quando il sistema immunitario è indebolito o la pelle presenta lesioni.

 

Esistono diverse tipologie di infezioni fungine. Citiamo le principali:

  • Tinea corporis (tigna della pelle): è un’eruzione cutanea pruriginosa, rossa e squamosa che può comparire su braccia, gambe, tronco o faccia.
  • Tinea pedis (piede d'atleta): è un'infezione fungina che colpisce i piedi, in particolare gli spazi tra le dita, con prurito, desquamazione, vesciche, arrossamento e cattivo odore.
  • Tinea cruris (tigna inguinale o "ecchimosi"): si verifica nell'area inguinale, soprattutto negli uomini, e può estendersi alle cosce. 
  • Tinea capitis (tigna dei capelli): colpisce soprattutto i bambini e coinvolge il cuoio capelluto, portando anche alla temporanea perdita dei capelli, oltre che a prurito e desquamazione.
  • Tinea unguium (onicomicosi): è un'infezione fungina che colpisce le unghie rendendole fragili, opache, di colore giallastro e tendenti a sfaldarsi.
  • Candida alla pelle: la Candida albicans è un lievito che esiste normalmente nelle mucose, ma provoca un’infezione quando cresce in modo eccessivo. Questo capita soprattutto nelle pieghe e nelle zone umide.

 

Le micosi cutanee possono essere trattate con farmaci antifungini, sotto forma di creme, lozioni, polveri o compresse. In alcuni casi, può essere necessario un trattamento più lungo o l'uso di farmaci sistemici

 

Le cheratosi

Si parla di cheratosi quando lo strato corneo dell’epidermide, cioè quello più superficiale, si si ispessisce a causa di processi di cheratinizzazione anomali. Ne esistono diverse tipologie:

  • Cheratosi attinica: è la più comune ed è dovuta all’eccessiva esposizione ai raggi UVA e UVB; non è un caso se le zone più colpite siano quelle maggiormente esposte al sole, come mani, braccia, gambe, viso e cuoio capelluto. La cheratosi attinica si presenta come una lesione cutanea squamosa, ruvida e generalmente di colore rosso o bruno, di forma e dimensioni variabili. 
  • Cheratosi seborroica: è un tumore benigno della pelle, piuttosto comune e tendenzialmente non pericoloso, che compare soprattutto su viso, cuoio capelluto, torace e schiena. Si manifesta con macchie scure solide, squamose e in rilievo che, con il tempo, diventano untuose e si sollevano.
  • Cheratosi pilare: è la “pelle d’oca” costituita dai piccoli puntini rossi e in rilievo. Può dare al più un disagio di tipo estetico, ma non comporta problemi di nessun tipo.
  • Ipercheratosi subungueale: lo strato corneo della pelle cresce in modo eccessivo nella zona tra l’unghia e il letto ungueale. Di conseguenza, l’unghia si ispessisce e assume un colore bianco-giallastro e un aspetto non uniforme, arrivando talvolta anche a staccarsi.
  • Cheratosi palmo-plantare: è un ispessimento che coinvolge i palmi delle mani e le piante dei piedi.
  • Cheratosi faringea: la cheratina cresce in modo anomalo sulle pareti della faringe, provocando anche placche sulle tonsille.
  • Cheratosi senile: sovrapponibile per certi versi alla cheratosi attinica, compare dopo i 45-50 anni sulle zone più esposte al sole.

 

I nevi 

Tutti abbiamo uno o più nevi, meglio noti come nei, cioè quelle macchie scure o escrescenze sulla pelle che di norma ci accompagnano dalla nascita, ma possono anche svilupparsi nel corso della vita. Si tratta di accumuli di melanociti che possono essere classificati come:

  • Nevi comuni: sono benigni, di solito di forma rotonda o ovale, con una superficie liscia o leggermente rilevata. Possono essere di colore marrone, nero o carne. 
  • Nevi atipici: possono avere una forma irregolare, un margine sfumato e varie tonalità di colore. Vanno controllati periodicamente perché c’è un rischio maggiore che si trasformino in melanoma.
  • Nevi congeniti: su chiamano così perché sono presenti già alla nascita: alcuni sono piccoli, altri invece possono coprire vaste aree del corpo, con un notevole impatto estetico.
  • Nevi giunzionali: si sviluppano nell’epidermide e, come suggerisce il nome, sono costituiti da melanociti situati nella giunzione dermo-epidermica.
  • Nevi intradermici: si sviluppano nel derma, cioè nello strato più profondo della pelle, e possono risultare leggermente sporgenti. Spesso sono color carne o leggermente pigmentati.

 

In quali circostanze è consigliabile eseguire un controllo dei nei? “In linea generale i pazienti per i cui è consigliabile sempre eseguire un controllo dei nevi sono quelli che hanno molti nevi (numero totale superiore a 100), coloro che hanno avuto una storia personale e familiare di tumori della pelle, e i soggetti con pelle chiara che hanno avuto che hanno avuto una lunga o eccessiva esposizione al sole.

 

In questi casi la frequenza con cui fare le visite cliniche e dermatoscopiche (epiluminescenza) varia da 4 a 12 mesi, in relazione ai fattori di rischio. In assenza di condizioni critiche i soggetti adulti possono essere sottoposti a una visita dermatologica ogni 1-2 anni”.


Risponde Ketty Peris, professoressa ordinaria di Dermatologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, direttrice dell’Unità Operativa Complessa di Dermatologia presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli – IRCCS e past president di SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse.

 

La pelle al sole

Una moderata esposizione al sole, di per sé, è qualcosa di assolutamente naturale e anzi benefico, perché permette al nostro corpo di sintetizzare la vitamina D.

Questo, però, a patto che si seguano alcune precauzioni:

  • evitare di esporsi direttamente al sole durante le ore più calde della giornata, cioè tra le 11 e le 16;
  • coprirsi con indumenti leggeri e traspiranti e con un cappello sul capo;
  • applicare ripetutamente generose quantità di crema solare con un fattore di protezione adeguato (almeno 30);
  • indossare occhiali da sole di buona qualità;
  • bere acqua in abbondanza per mantenere la pelle idratata e compensare la perdita di liquidi dovuta all’esposizione al sole;
  • spostarsi periodicamente all’ombra, soprattutto durante le ore più calde;
  • dopo l’esposizione al sole, prendersi cura della propria pelle applicando creme idratanti e lenitive.

 

Queste regole valgono sempre, indipendentemente dal colore della pelle. Chi ha una pelle olivastra o scura infatti può pensare di essere meno propenso a scottarsi. Ma i raggi UV provocano comunque danni alle cellule, anche in assenza dei classici sintomi delle scottature, come il rossore e le bolle sulla pelle.

 

Nello specifico, i raggi UVA penetrano più in profondità nel derma e provocano invecchiamento cutaneo, danni agli occhi e alla retina, formazione di radicali liberi, immunosoppressione e mutazioni genetiche responsabili del melanoma. Questi raggi solari sono presenti tutto il giorno e passano agilmente attraverso nuvole, smog, vetri e finestre.

 

I raggi UVB invece sono più intensi nelle ore centrali della giornata. Sono quelli che stimolano la produzione di melanina, e dunque l’abbronzatura, ma dall’altro lato provocano scottature, cancro alla pelle (di tipo diverso dal melanoma), danni agli occhi e alla retina, fotosensibilità in caso di assunzione di alcuni farmaci.

 

L'invecchiamento

L’invecchiamento della pelle non è una malattia da combattere, bensì un fenomeno naturale, graduale e ineluttabile. È dovuto innanzitutto a fattori intrinseci, cioè l’età, e poi – in misura variabile a seconda delle abitudini di vita –a fattori estrinseci, cioè:

  • Fumo di sigaretta;
  • esposizione ai raggi del sole;
  • abuso di alcolici; 
  • alimentazione;
  • inquinamento atmosferico;
  • contatto prolungato con sostanze irritanti.

 

Ogni persona è diversa e mostra i segni dell’invecchiamento in modi e tempi diversi.

Volendo dare alcune indicazioni generali, i segni del tempo sulla pelle sono:

  • rughe e linee sottili, dovute alla perdita di collagene ed elastina;
  • pelle secca, ruvida, opaca e disidratata, dovuta a una ridotta attività delle ghiandole sebacee;
  • macchie marroni, lentiggini e discromie cutanee dovute all’eccessiva produzione di melanina;
  • perdita di tono soprattutto su viso, collo e braccia;
  • pelle che diventa più fragile, sottile e meno elastica;
  • perdita di volume nel viso, che appare scavato.

 

Tumori della pelle e prevenzione

Esistono diversi tipi di tumore della pelle. Forse il più famoso – ma non il più diffuso, perché rappresenta circa il 5% del totale – è il melanoma. Si chiama così perché deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, cioè le cellule dell’epidermide che producono melanina.

 

Questo tumore colpisce soprattutto a partire dai 40-50 anni, ma ultimamente l’età si sta abbassando e l’incidenza sta aumentando parecchio. Il principale fattore di rischio è l’esposizione alla luce ultravioletta del sole e delle lampade abbronzanti. Il primo sintomo a cui prestare attenzione è la comparsa di un nuovo neo o un cambiamento visibile nell’aspetto di un neo esistente.

 

I tumori cutanei non melanomatosi, cioè diversi dai melanomi, sono tra i più diffusi in assoluto e si dividono in categorie a seconda delle cellule da cui hanno origine:

  • il carcinoma spinocellulare deriva dalla trasformazione in tumore delle cellule squamose presenti nello strato più esterno dell’epidermide;
  • il carcinoma basocellulare (o basalioma) è un tumore della pelle che invece nasce dalle cellule basali, nello strato più profondo.

 

Questi tumori sono più subdoli perché di norma all’inizio non provocano sintomi. Il principale campanello d’allarme è la comparsa di lesioni, noduli o macchie sulla pelle.

 

Il primo presidio per la prevenzione è il già menzionato controllo dei nevi. “Il controllo dei nevi con la dermatoscopia (o epiluminescenza) è un esame non doloroso, non invasivo, che non emette radiazioni, e che richiede un tempo medio di circa 20 minuti per persona. Può essere eseguito nei bambini e nelle donne in gravidanza senza alcun rischio o fastidio”, sottolinea la professoressa Ketty Peris, past president di SIDeMaST.

 

La visita deve essere effettuata su tutto il corpo quindi il paziente viene disteso sul lettino, si osservano globalmente i suoi nevi valutando numero e tipologia, e poi si inizia a esaminare i nevi con il dermatoscopio manuale, uno strumento con cui si osservano i nevi interpretando subito se sono benigni, se lasciano dei dubbi o se sono francamente maligni. Il dermatologo quindi deciderà se ci sono nevi da asportare e sceglierà quali e quanti nevi archiviare nel videodermatoscopio. Le immagini del paziente rimangono archiviate e saranno disponibili nella visita successiva permettendo un confronto nei mesi o anni successivi”.

 

Al termine della visita, al paziente viene rilasciato un referto che può essere condiviso con il proprio medico di medicina generale. Inoltre, vengono fornite indicazioni sulle corrette norme di esposizione al sole e su come eseguire l'auto-ispezione della cute (cioè il controllo periodico dei nei e delle lesioni presenti sulla pelle, eseguito davanti a uno specchio o con l'aiuto di un familiare, che permette di riscontrare cambiamenti rapidi e sospettosi)”.

 

Questo è un controllo fondamentale, ma non è l'unico. “Oggi abbiamo anche nuovi strumenti come la Microscopia Confocale (RCM) la LC-OCT (Line Field Confocal Optical Coherence Tomography) che possono essere eseguite tutte le volte che l’esame clinico e dermatoscopico non sono dirimenti e quindi lasciano ancora dei dubbi sulla natura della lesione. Nei centri dove queste metodiche sono disponibili, anziché ricorrere subito alla chirurgia, possono essere utilizzate la microscopia confocale e la LC-OCT, in particolare nelle lesioni situate in zone critiche come ad esempio il viso”, ricorda la professoressa Ketty Peris.

 

Nella quotidiana battaglia contro i tumori che vede impegnati paziente e specialista dermatologo, una diagnosi precoce è uno straordinario vantaggio, anzi, fa veramente una differenza enorme sulla prognosi e sulla terapia. Possiamo senza dubbio dire che la prevenzione è la prima forma di terapia”, sottolinea. 

 

Una diagnosi precoce ci pone i vantaggi di avere un minore impatto delle cure: siano esse chirurgiche, in termini di dimensione e profondità della cicatrice e di altri interventi successivi come la biopsia del linfonodo sentinella, talvolta gravosi per il paziente; ma anche di tipo medico e quindi dover fare o meno una terapia. Qualsiasi sia il tipo di tumore cutaneo, la prevenzione deve essere il nostro paradigma: agire prima per agire meglio”.

 

Detersione e cura della pelle

Prima ancora di pensare a trattamenti anti age o alla correzione degli inestetismi, il primo modo di prendersi cura della propria pelle, ogni giorno e a qualsiasi età, è la detersione.

 

La pulizia del viso va ad agire sullo stato corneo, cioè quello più superficiale dell’epidermide. È fondamentale usare detergenti adatti, non troppo aggressivi, in modo tale da non alterare il film idro-acido-lipidico (cioè la barriera naturale contro gli agenti esterni) né il pH naturale della pelle, che si aggira sul 5.5. 

 

Una volta alla settimana si può poi procedere con una pulizia più profonda, attraverso lo scrub, e con una maschera da scegliere sulla base delle caratteristiche della propria pelle.

 

I rimedi naturali per mantenere la pelle sana

Se è in corso un’infezione batterica, virale o fungina, oppure una patologia tumorale, l’unico modo per debellarla è intraprendere le dovute terapie farmacologiche o chirurgiche – che il medico dovrà valutare di caso in caso.

 

Se invece parliamo più in generale di come mantenere la pelle in un buono stato di salute, prevenendo gli inestetismi e i segni del tempo, ecco che alcune buone abitudini e i rimedi naturali possono rivelarsi preziosi.

 

La salute della pelle senz’altro passa anche da una corretta alimentazione e idratazione. Fondamentale quindi bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche d’inverno, e fare il pieno di:

 

Come rimedi naturali idratanti per la pelle secca, sono molto efficaci:

 

Per la pelle grassa e impura, invece, i cosmetici in commercio contengono spesso oli ricchi di vitamina A, vitamina E ed estratti antibatterici o lenitivi, tra cui:


Molto diffuse e utili anche le maschere a base di argilla, anche arricchite con oli essenziali, come quello di geranio e di limone.

 

Per le infiammazioni della pelle invece sono consigliati: