Reishi, quando e come utilizzarlo

A cura di Ilaria Porta, Naturopata Iridologa

 

Il reishi (Ganoderma lucidum), che deve il nome al suo aspetto lucido, è una specie molto comune. Dalle proprietà analgesiche e antinfiammatorie, è noto anche come il fungo dell'immortalità. Scopriamolo meglio.

>  Descrizione del fungo

>  Le proprietà del Reishi

>  Azione sul fegato e sull'apparato digerente

>  Quando usarlo

>  Il Reishi nella medicina tradizionale cinese

Reishi, proprietà e utilizzo

 

 

Descrizione del fungo

Il reishi cresce in tutte le stagioni, in Cina e Giappone, dove viene chiamato Ling Zhi ovvero potenza spirituale, ma anche in tutte le regioni italiane, su ceppi e rami interrati o alla base dei tronchi di latifoglie. Nella medicina tradizionale cinese è considerato un tonico e adattogeno ed è noto come il fungo dell’immortalità!

È un immuonostimolante, analgesico, antinfiammatorio, ha effetto antistaminico e cortison-like, espettorante e antitussivo. È da sempre utilizzato come tonico cardiaco, migliora il metabolismo del muscolo cardiaco regolando la pressione sanguigna.

Esso modula il sistema immunitario lavorando in prevenzione ma anche quando già sono presenti malattie degenerative importanti.

 

Le proprietà del reishi

Questo fungo ha circa 150 note proprietà poichè è ricco di polisaccardi, peptidi, proteine e rientra tra i cibi antitumorali perchè contiene Germanio Organico dalle note proprietà anti-cancro.

Inoltre il Ganoderma contiene l’acido ganoderico che diminuisce l’istamina, ecco dunque la sua potente azione antiallergica. Non in ultimo l’acido pantotenico contenuto lavora sul sistema nervoso nutrendolo ed equilibrandolo.

Il reishi migliora anche il livello di stress, agendo sul sistema nervoso e liberandoci dalla stanchezza e dalla debolezza. Ha caratteristiche antitumorali in quanto contiene sostanze antiossidanti quali la vitamina C,D e B, oltre al già citato minerale antitumorale, il Germanio.

Ha effetto antiipertensivo e antitrombotico poiché riequilibra la pressione e agisce fluidificando il sangue.

 

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Azione sul fegato e sull'apparato digerente

Il reishi ha proprietà epatoprotettive con attività di detossificazione; è dimostrata la sua capacità di sostenere e rigenerare la cellula epatica. È molto utilizzato per supportare il trattamento di epatopatie croniche  di varia origine, come l'epatite, ma anche in caso di malattie degenerative del fegato (carcinoma).

L’assunzione costante del reishi regolarizza la produzione di succhi gastrici  e, con il tempo, migliora anche la peristalsi intestinale, divenendo utile nella cura di stispi e colon spastico. Questo grazie al collegamento esistente tra sistema nervoso e tutto l’apparato digerente.

L’effetto di questo fungo sulla capacità di gestione dello stress pare migliorare la somatizzazione gastroenterica di alcuni soggetti molto sensibili.

 

Quando usare il reishi

In caso di stanchezza, insonnia, astenia, confusione mentale, palpitazioni, malattie degenerative e anche neurodegenerative (morbo di Parkinson), stress, ansia, asma e allergia.

 

Il Reishi nella medicina tradizionale cinese

Ha un sapore amaro, un effetto rinfrescante e agisce sui meridiani del cuore, milza, stomaco, fegato e polmoni. I suoi colori principali sono il rosso, il nero e il bianco, le sue principali stagioni sono la primavera e l’estate. Agisce sulle Logge Acqua, Fuoco e Legno, ha proprietà importantissime di tonificazione sul QI, nutre il sangue e calma la mente!

Il Reishi ha la caratteristica di centratura dei due emisferi cerebrali, migliora la memoria e la capacità di osservazione e decisione, e apporta lucidità mentale.

 

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Immagini | Carcinomaepatico.it