Come favorire l’allattamento materno
Praticamente tutte le donne che desiderano allattare al seno possono farlo. Vediamo come favorire l’allattamento materno
Quasi tutte le mamme possono allattare e praticamente tutte le madri hanno il latte.
I casi in cui l’allattamento al seno non è consigliato sono rarissimi e particolarissimi e sono descritti nelle raccomandazioni sull’allattamento materno della Società italiana di neonatologia (SIN). In sintesi, comunque, l’allattamento naturale è controindicato in caso di alcune malattie materne (epatite B in atto, infezione da HIV e HTLV), tossicodipendenza, alcolismo e tabagismo spinti, severa debilitazione della madre, alcuni errori congeniti del metabolismo (per esempio, galattosemia), problemi locali al seno (per esempio, cancro mammario), assunzione di farmaci assolutamente controindicati.
Tutte le altre madri, in teoria, possono allattare. Certo, non è detto che vogliano farlo, e quella di allattare al seno deve sempre e comunque rimanere una scelta; ogni donna deve sentirsi libera di decidere di ricorrere al latte formulato.
Con questo articolo intendiamo semplicemente fornire una rassicurazione a tutte quelle madri che abbiano voglia di allattare al seno, ma che trovano qualche difficoltà nel farlo. Spesso è solo una questione di prendere il ritmo. Secondo l’OMS, infatti, potenzialmente tutte le donne possono produrre latte, i casi in cui ciò non può avvenire per motivi fisiopatologici sono rarissimi. Vediamo dunque come favorire l’allattamento materno.
Favorire l’allattamento materno
Allattamento a richiesta
Una domanda che spesso le neomamme che allattano al seno si pongono è: ogni quanto tempo? La verità è che non esiste un intervallo prestabilito tra una poppata e l’altra, l’allattamento naturale deve essere libero, “a richiesta”; il bambino, cioè, va attaccato tutte le volte che lo desidera. Certo, soprattutto i primi tempi, è complicato capire quando il neonato cerca il seno perché ha fame o per trovare un po’ di conforto. In ogni caso, non è sbagliato offrirglielo per il conforto, inoltre la suzione frequente favorisce la produzione di latte.
Corretto attaccamento al seno
Il corretto attaccamento è fondamentale per prevenire le ragadi ed evitare che la poppata sia insufficiente. In caso di problemi o se non si conosce il modo corretto di far attaccare il neonato è consigliabile chiedere l'aiuto di un’ostetrica; basta rivolgersi al consultorio più vicino.
Esclusività
Per favorire l’allattamento materno, questo dovrebbe essere esclusivo. A meno che non ci siano reali motivi per offrire al neonato un’aggiunta di latte formulato, che dovrebbe comunque essere valutata da un pediatra, il piccolo nutrito al seno non ha bisogno di altro. Nell'alimentazione dei neonati allattati naturalmente non serve neanche l'acqua, tantomeno le tisane. Le supplementazioni, infatti, interferiscono con il processo naturale dell’allattamento perché influenzano il meccanismo di feedback tra mamma e neonato, che è alla base dell’adeguata calibrazione dell’offerta di latte materno.
Ciucci e biberon
Il ciuccio può essere visto dalla mamma come un valido aiuto, sin da i primi giorni di vita del bambini. In realtà, però, esiste una teoria detta della nipple confusion che pone l’accento su come ciuccio e biberon possano influire negativamente sulla buona riuscita dell’allattamento materno, in primo luogo perché riducono il tempo trascorso dal bambino a ciucciare al seno che, come già accennato, è importantissimo per favorire la produzione di latte. Inoltre, la tecnica di suzione al seno è diversa da quella al ciuccio o al biberon e dunque il bambino, abituandosi a ciucciare alla tettarella (attività tra l’altro meno faticosa) potrebbe avere più difficoltà ad attaccarsi al seno.
Rimedi per il reflusso gastroesofageo nei neonati
Immagine | FotoLibre.net