Le Costituzioni Omeopatiche
Le Costituzioni Omeopatiche così come le Costituzioni Ippocratiche sono l’insieme dei caratteri psicofisici di un soggetto e sono funzionali ad una medicina che pone l’uomo al centro della ricerca e della terapia e non la mera malattia. Non è la patologia con i suoi sintomi che viene curata, bensì l’individuo nella sua complessità, nelle sue somiglianze con il rimedio: similia similibus curantur!
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Similia Similibus Curantur, la legge di similitudine, pronunciata per la prima volta da Ippocrate, enuncia che una sostanza di origine animale, vegetale o minerale se assunta in dosi diluite può curare gli stessi disturbi che provocherebbe se assunta in dosi ponderali.
Ripreso molti secoli dopo, questo principio è alla base della medicina di Hahnemann, l’omeopatia, dove viene messa a punto la normalizzazione e la standardizzazione dei preparati omeopatici che prevede la diluizione del rimedio e la successiva dinamizzazione.
Affinché tali preparati portino in modo più efficace il loro messaggio di riequilibrio è fondamentale scegliere quelli più adatti alla condizione del soggetto malato: il rimedio e i sintomi che esso provoca devono essere simili ai sintomi del paziente. Il rimedio omeopatico così inteso viene definito simillimum; questo principio è rivoluzionario perché pone l’individuo al centro della cura e non la malattia in sé.
Non si trattano i sintomi, ma l’essere umano nella sua globalità: tratti fisici, aspetti psicologici, abitudini, contesti di vita, ereditarietà, in un attento processo di individualizzazione della cura su misura. Alla base di molte culture mediche esiste l’individuazione di biotipi, di macroclassificazioni che raccolgono e distinguono caratteristiche somatiche, psichiche, chimiche, biologiche e comportamentali che permettono di considerarne le interazioni e i diversi equilibri.
A partire da Ippocrate, con la teoria umorale e le quattro costituzioni, passando per la medicina ayurvedica con la teoria dei dosha, la medicina cinese con la teoria dei cinque movimenti, si approda in tempi relativamente recenti alla scuola omeopatica francese con lo studio delle quattro costituzioni e i relativi rimedi omeopatici capostipiti: la Costituzione Carbonica il cui rimedio capostipite è Calcarea Carbonica, la Costituzione Sulfurica con Sulphur, la Costituzione Fosforica il cui rimedio capostipite è Calcarea Phosphorica, e infine la Costituzione Fluorica con Calcarea Fluorica.
Ogni costituzione presenta particolari inclinazioni, tendenze patologiche e la corretta individuazione permette all’omeopatia di intervenire sia in modo preventivo sia in modo terapeutico. Queste classificazioni sono da considerarsi solo schematiche, poiché in natura è molto più probabile incontrare biotipi misti, che presentano aspetti incrociati, la cui predominanza ne connota la costituzione di base.
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La costituzione sulfurica fisicamente si presenta di statura media, normolinea, con proporzioni armoniose; il viso ha forma rettangolare, le mani sono equilibrate e la lunghezza delle dita è circa quella del palmo. Il tono dei legamenti è normale, che significa di media lassità (per esempio l’estensione dell’avambraccio forma poco meno di un angolo di 180 gradi con il braccio). I denti sono ben squadrati, dallo smalto bianco, sani con una perfetta occlusione.
Il soggetto sulfurico è dotato di autocontrollo, ha fiducia nelle proprie capacità, è ottimista e dinamico. Gli squilibri possono manifestarsi in un’eccessiva ostinazione, alla ricerca a volte irrazionale della realizzazione di uno scopo perseguito. Questo può indurre a manifestazioni colleriche, ma sempre di breve durata, poiché la ragione torna a sedare i disequilibri e a ripristinare i giusti rapporti.
A seguito di reazioni così impetuose si osserva la tendenza in questi soggetti a manifestare stati allergici clamorosi, eczemi, acne, fenomeni di congestione, ipertensione arteriosa spasmodica. I Sulfurici temono il caldo e prediligono l’aria fresca, generalmente si sentono meglio d’inverno anziché d’estate.
Sulfhur è il rimedio omeopatico adatto per i disturbi tipici di questa costituzione
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Fisicamente si presenta di statura inferiore alla media, brevilinea, tendente all’obesità con proporzioni disarmoniche, maggiormente sviluppate in larghezza. L’aspetto è tozzo, tondeggiante. Il viso è quadrato o arrotondato, con prominenza della parte inferiore. Le mani sono quadrate e tozze, la lunghezza delle dita è inferiore a quella del palmo.
I legamenti sono ipolassi, con articolazioni rigide (l’estensione dell’avambraccio sul braccio è di molto inferiore ai 180 gradi). I denti sono quadrati o rettangolari con base più larga, generalmente di smalto bianco. L’occlusione è pressoché perfetta.
Il carbonico è dominato da due tendenze, quella alla passività e quella all’economia, ama la tranquillità, l’ordine. Ad un livello più elevato è un metodico che realizza in modo sistematico, con applicazione. Ad un livello inferiore è indolente, tendente alla pigrizia, alla svogliatezza e a volte all’indifferenza.
Le reazioni di questi soggetti sono lente, progressive che tendono alla cronicizzazione. Il Carbonico è soggetto a disturbi del metabolismo come obesità, diabete, litiasi biliare o urinaria, e a degenerazioni artrosiche.
Il rimedio calcarea carbonica è il più adatto per i disturbi di questa costituzione
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Fisicamente si presenta di statura superiore alla media. Rispetto all’altezza il peso è proporzionalmente inferiore; si tratta di un soggetto magro, con cifosi dorsale. Il viso è allungato, tendente ad una forma triangolare, con fronte alta. Le mani sono filiformi, con dita più lunghe del palmo e unghie ben definite a mandorla.
I legamenti sono iperlassi, dovuti ad ipotonia muscolare (l’estensione dell’avambraccio sul braccio è di perfetta linearità). I denti sono rettangolari, lunghi, dallo smalto giallastro, poco sani soggetti a carie. L’occlusione è irregolare, con tendenza al prognatismo superiore.
Il Fosforico è caratterizzato da ipersensibilità nervosa e tende ad affaticarsi facilmente. Passa da fugaci momenti di eccitazione a successivi stati depressivi. Poco paziente, disdegna tutto ciò che è ingabbiato in ordine e regolarità. Ad un livello superiore si tratta dell’artista tra genio e sregolatezza, con realizzazioni estemporanee. Ad un livello inferiore si tratta di un soggetto fatuo, tendente alla depressione malinconica, consapevole del vuoto della propria esistenza, potenziale suicida.
Questi soggetti hanno reazioni acute ma rapide, di breve durata, dovute all’astenia, al generale stato di malessere. Tende al dimagrimento, all’esaurimento psicofisico. Soffre di ipotensione e di stasi venosa periferica. Il Fosforico è freddoloso, ma mal sopporta un’atmosfera chiusa e limitata. Necessita di aria fresca, di nuovo per ossigenare il metabolismo.
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E’ considerata una costituzione secondaria, che modifica i tre biotipi precedenti. La costituzione fluorica è sempre mista. Fisicamente si presenta di statura varia e di peso variabile.
Generalmente presenta asimmetria di qualche distretto corporeo e un aspetto vecchieggiante. Anche il volto è asimmetrico. Le mani sono flessuose, eccessivamente elastiche per lassità dei legamenti, soprattutto a carico del pollice, così come le articolazioni del gomito e del ginocchio sono iperlasse tanto da poter formare angoli innaturali in estrema estensione.
Questa mancanza di tono porta ad una tendenza a distorsioni e a lombaggini ripetute. I denti sono piccoli, triangolari e disposti in modo irregolare. Lo smalto è grigiastro e l’occlusione è difettosa.
Il Fluorico è un soggetto indeciso, agitato e disordinato. Vive di paradossi, con reazioni impreviste e accese, ma sono fuochi fatui. Ad un livello superiore è un intuitivo, geniale, con idee grandiose, ma altrettanto rischiose. Ad un livello inferiore è un vizioso, tendente a perversioni mentali e sessuali.
Tendono a fenomeni di sclerosi, all’aumento di consistenze ghiandolari. E’ un’aggravante per il Carbonico, che già è costituzionalmente indotto a tendenze sclerosanti, mentre è lenitivo per il Fosforico che di suo è incline a perdita di sostanze.