mariagrazia bulegato

Il counseling può essere considerato una relazione di aiuto che si instaura grazie al contatto tra Counselor e cliente.Il Counselor funge in qualche modo da specchio inducendo così nel cliente una maggiore comprensione rispetto al proprio vissuto.
Fare da specchio significa dare ascolto totale, astenendosi dal giudizio, insegnando al cliente stesso a non giudicarsi secondo criteri che spesso si basano su idee espresse da altri, in genere persone di riferimento importanti nella nostra vita.
Ha lo scopo di attivare una maggiore consapevolezza e la capacità di riconoscere capacità proprie e risorse ancora inespresse.
Porta ad una diversa visione della vita e a considerare i momenti di crisi e difficoltà come un’opportunità di crescita e di scoperta di se stessi. Il counseling che si integra col lavoro sul corpo prende in considerazione il fatto che una situazione vissuta negativamente si riflette costantemente sul corpo producendo tensioni e blocchi, attiva difese che spesso impediscono il suo corretto funzionamento. il corpo diventa il nostro specchio personale sul quale possiamo soffermarci ad osservare chi siamo in qualsiasi momento della giornata. Ha il pregio di essere sempre disponibile all’ascolto e all’osservazione. Diventa il nostro principale strumento di lavoro. E soprattutto, una volta conosciuto nei suoi meccanismi di modificazione, può essere corretto e aiutato a migliorare autonomamente anche fuori dalla “relazione d’aiuto”.Le cause di alcuni malesseri possono essere inconsce. Anche in questo caso è necessario capire esattamente che cosa si intenda per inconscio. Troppo spesso abbiamo una visione oscura e malefica di una parte di noi in ombra che è necessariamente malvagia e da tenere a bada. Ma inconscio significa molto semplicemente ciò che non è conscio. Qualcosa cioè che agisce senza che noi ne siamo consapevoli. Inconscio quindi non è sinonimo di male ma di sconosciuto.