Il Parlamento europeo impone nuove regole per il trasporto di animali
Ogni giorno migliaia di animali innocenti viaggiano per ore interminabili a bordo di mezzi sovraffollati e inadeguati, senza cibo né acqua a sufficienza, soffrendo il caldo o il freddo. Il Parlamento europeo propone norme più rispettose dei loro diritti.
Credit foto
©valmedia1 / 123rf.com
Il problema del trasporto di animali vivi
Cavalli, mucche, polli, maiali, vitelli, pecore. Ogni giorno migliaia di animali vengono trasportati vivi verso gli allevamenti e i macelli, su strada ma anche su rotaia, via mare e in aereo.
Già nel 2005 l’Unione europea aveva introdotto delle norme per fare in modo che le loro necessità basilari, in termini di benessere, venissero comunque rispettate. A lungo, però, queste tutele sono rimaste soltanto sulla carta. E animali innocenti hanno viaggiato per ore interminabili a bordo di mezzi sovraffollati e inadeguati, senza cibo né acqua a sufficienza, soffrendo il caldo o il freddo.
A dirlo non sono (solo) le organizzazioni animaliste, ma anche un’inchiesta condotta per ben diciotto mesi da un’apposita commissione del Parlamento europeo. Ed è proprio sulla scia delle sue raccomandazioni che l’Europarlamento ha approvato a larga maggioranza (557 sì, 55 no e 78 astenuti) una risoluzione non legislativa volta a garantire condizioni più dignitose. Chiedendo alla Commissione e agli Stati membri di intensificare i loro sforzi sul tema, aggiornare le norme europee e nominare un commissario responsabile del benessere animale.
Cosa prevedono le nuove regole europee
Nello specifico, il Parlamento europeo chiede che:
- Gli animali domestici diretti al macello possano viaggiare per un massimo di otto ore, che scendono a quattro per quelli all’ultimo trimestre di gravidanza.
- I vitelli di età inferiore alle quattro settimane possano essere trasportati soltanto dagli allevatori, senza superare i 50 chilometri.
- Nei veicoli sia installato un sistema di telecamere a circuito chiuso, soprattutto per le operazioni di carico e scarico.
- Si tengano sempre monitorati temperatura, umidità e livello di ammoniaca nei veicoli. Dando il via libera ai viaggi soltanto se la temperatura è compresa fra i 5 e i 30°.
- Approvare l’esportazione di animali vivi verso i paesi extra-Ue solo se è conforme agli standard europei sull’animal welfare.
- Prediligere il trasporto di carne e carcasse a quello di animali destinati alla macellazione, e il trasporto di sperma ed embrioni a quello di animali destinati alla riproduzione.
Le critiche di Verdi e animalisti
Si dice delusa la ong Essere Animali, che sperava in limiti molto più stringenti. Come il divieto di trasportare qualsiasi animale in avanzato stato di gravidanza o di età inferiore ai 35 giorni di vita (non solo i vitelli). E uno stop totale e senza eccezioni al trasporto verso qualsiasi Paese extra-europeo.
L’organizzazione animalista preme anche per conteggiare nella durata massima del tragitto anche il tempo di carico e scarico degli animali; così com’è formulato, sostiene, il limite delle otto ore risulta piuttosto debole.
“Questo è un sistema malato e fuori controllo”, tuona l’eurodeputata dei Verdi Eleonora Evi. “Oggi il Parlamento europeo aveva l’opportunità di dire basta ad un sistema di crudeltà a sfruttamento, con un messaggio chiaro su quelle che devono essere le nuove norme europee sul trasporto animale. Niente di tutto ciò”.