Adozioni di cani e gatti: le associazioni animaliste lanciano un appello
ENPA, LAV, LEIDAA, LNDC e OIPA lanciano un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: il Governo sblocchi quanto prima le adozioni.
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Un'immediata ripresa delle adozioni di cani e gatti che, va da sé, hanno subito una netta battuta d'arresto a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia in atto: è quanto chiedono le Associazioni di Animalisti Italiane ENPA, LAV, LEIDAA, LNDC e OIPA, indirizzando un appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Direttore Generale della Sanità Animale dello stesso Ministero, Silvio Borrello.
A causa della crisi sanitaria da coronavirus e di tutto ciò che ne è conseguito le adozioni e le attività ad esse correlate sono state infatti drasticamente ridotte, per contribuire a limitare il più possibile ogni spostamento della popolazione.
L’appello delle Associazioni Animaliste Italiane
La richiesta fatta al Governo, dunque, auspica una riapertura nel pieno rispetto delle regole di sicurezza sanitaria umana, tenendo conto, al tempo stesso, delle esigenze relative agli spostamenti per i controlli pre-affido e del trasferimento degli animali nelle nuove famiglie affidatarie.
“A distanza di un mese e mezzo dai primi provvedimenti- scrivono allarmate le Associazioni- il carico di animali in strutture pubbliche e private è andato oltre ogni già pesante bilancio che si registra in periodi di normale attività. Parliamo di oltre centomila cani l’anno nei soli canili censiti e decine di migliaia di gatti”.
L’importanza delle adozioni per l'economia ma non solo
Una possibile riapertura delle adozioni da parte di realtà pubbliche, associazioni o privati cittadini può assicurare il benessere degli animali, ma al tempo stesso favorire anche la corretta gestione di tutte quelle strutture dislocate sul territorio nazionale che cercano di arginare il fenomeno del randagismo.
L' appello è stato lanciato anche per tutelare il ruolo sociale e morale delle adozioni di cani e gatti, nonché il pubblico risparmio che ne è diretta conseguenza.
“In queste ultime settimane di isolamento forzato, la presenza di un animale in famiglia è stata di conforto per molte persone, soprattutto per quelle sole, o per gli anziani- sottolineano ENPA, LAV, LEIDAA, LNDC e OIPA- ed è anche per loro che chiediamo la piena ripresa delle adozioni. Affinché a molti sia data la possibilità di inaugurare la nuova fase che ci attende responsabilmente. E compiendo un’azione doppiamente buona, per un randagio e per se stessi o per la propria famiglia”.
Le adozioni all’Estero
In Europa, e soprattutto negli USA, la politica delle adozioni in questo particolare periodo storico è stata differente da quella italiana: in Francia le adozioni sono riprese a partire dal 16 aprile, mentre in molte città americane i canili sono stati addirittura presi d'assalto fino a svuotarsi completamente.
È il caso, ad esempio, dell'Animal Care and Control della città di Chicago che nei giorni scorsi ha dichiarato sui social «Non abbiamo più cani. È la prima volta che ci troviamo a scrivere un messaggio simile».
Anche il Purposeful Rescue di Los Angeles ha dovuto rimuovere dal proprio sito internet i moduli per l'affido a causa di una mole eccessiva di adozioni. Mentre l'American Society for the Prevention of Cruelty to Animals di New York ha registrato un aumento del 200 per cento delle domande di adozioni tra marzo e aprile.