A Roma un'ordinanza del sindaco contro la killer dei gatti
Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha firmato un'ordinanza contro una donna, conosciuta nella comunità animalista della zona come “serial killer dei gatti”. Obiettivo: impedirle di detenere nella propria abitazione felini o altri animali domestici, oggetto negli anni di ripetuti maltrattamenti.
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Si chiude a Roma una vicenda dai macabri contorni, che vede coinvolta una “gattara” sui generis e un numero indefinito di felini, oggetto di vessazioni protratte nel tempo. In seguito alle ripetute segnalazioni di associazioni animaliste e cittadini, il sindaco Virginia Raggi ha firmato un'ordinanza, con la quale vieta espressamente alla donna di detenere nella propria abitazione gatti o altri animali domestici.
La “serial killer dei gatti” o “strega dei gatti”- così era conosciuta la donna fra gli abitanti del quartiere e nella comunità social- risiede in via Lavinio (zona San Giovanni) e soffre di disposofobia, sindrome da accumulatrice seriale. Sarà d'ora in poi nel mirino degli agenti della polizia locale, che dovranno garantire il rispetto dell'ordinanza firmata.
I perché dell'ordinanza contro la killer dei gatti
L'ordinanza giunge al termine di un lungo incontro che il sindaco di Roma ha avuto con le associazioni animaliste Enpa, Lndc, Earth, Pai e Animal Liberaction. In tale occasione, gli attivisti hanno chiesto all'unanimità un'azione ai danni della sessantenne romana, accusata di adescare gatti allo scopo di infliggere loro crudeli pene e maltrattamenti.
“Vi racconto una storia che ha dell'incredibile. Negli ultimi giorni alcune associazioni animaliste del quartiere San Giovanni ci hanno segnalato la sparizione di numerosi gatti” si legge sulla pagina Facebook di Virginia Raggi. “[…] Secondo quanto mi hanno raccontato, una signora avrebbe adescato e rapito gli animali per poi lasciarli morire di fame e di sete nella sua abitazione. Una situazione che, a quanto pare, andrebbe avanti da anni. La Procura, infatti, in passato si è già occupata di lei: si tratterebbe di una accumulatrice compulsiva, molto nota nel quartiere. Un paio d’anni fa, dopo l’intervento di Polizia Locale, Ama e ufficio igiene, da casa sua furono portate via sedici tonnellate di immondizia, tra cui anche alcune carcasse di gatti”.
Una vicenda che ha sconvolto e preoccupato a lungo chi si occupa dei diritti degli animali, ma che non ha potuto essere finora adeguatamente affrontata per via della mancanza di una legge che impedisca a chi è indagato per maltrattamento di animali di continuare ad accumularli.
Per questo motivo- dopo l'ennesima segnalazione da parte di residenti- si è reso necessario l'intervento del primo cittadino, che ha stabilito “l’allontanamento degli animali domestici presenti nell’appartamento e la sistemazione degli stessi presso un idoneo luogo alternativo, a cura del servizio veterinario”.
I prossimi passi
"Con l’ordinanza di divieto di detenzione di animali nella propria abitazione firmata il 14 marzo scorso dalla Sindaca Virginia Raggi” ha commentato l'ENPA in una nota “si chiude uno dei peggiori capitoli di maltrattamento di animali degli ultimi vent’anni a Roma relativo a una nota accumulatrice di animali della Capitale”.
A rendere esecutiva l'ordinanza e a controllare che venga rispettata in ogni sua parte toccherà agli agenti della polizia locale di Roma Capitale del VII gruppo Tuscolano.
Il provvedimento prevede, come primo step, lo sgombero della casa, cosicché gli animali rimasti possano essere sottratti alle violenze e affidati alla Asl di riferimento.
Successivamente, andranno svolti controlli periodici, per verificare che quanto decretato dal sindaco Raggi venga onorato. E che tale vicenda- con i terribili risvolti e le sofferenze che ha causato- non torni a ripetersi.