25 aprile, Giornata Mondiale della Malaria
Scopriamo di più su una malattia ancora molto diffusa: la malaria. Come avviene il contagio, qual è lo stato dell'arte della malattia in Africa, quali le cure a minor tasso di tossicità e cosa significa istituire una giornata mondiale per non ignorare una realtà
Il fatto che il 25 aprile sia stata istituita come Giornata Mondiale della Malaria ci riporta a una realtà ignorata eppure presente, a un problema di livello globale che sarebbe risolvibile su un piano concreto.
È una giornata in cui enti come l'Unicef, l'Amref e altri si impegnano per far conoscere, sensibilizzare riguardo a questa malattia. Spesso si ignora anche di cosa si tratti e come avvenga il contagio.
Malaria: modalità di trasmissione e stato dell'arte della malattia nel mondo
Il contagio, di fatto, avviene tramite puntura della zanzara che trasmette i parassiti (esistono vari tipi di plasmodium falciparium) che arriva direttamente al fegato. I primi sintomi sono: mal di testa, febbre, nausea.
In assenza di giuste cure, la malaria può causare grave anemia, problemi respiratori e cerebrali, disfunzioni epatiche, shock, coma, convulsioni.
Ancora oggi, nel mondo, 3,3 miliardi di persone rischiano di essere colpite da questa malattia e 655.000 ne muoiono. L’Africa è il continente in cui occorre un continuo monitoraggio: lì si registra il 91% dei morti per malaria di tutto il mondo.
In generale, l'86% delle persone che si ammalano sono bambini sotto i 5 anni. Nel mondo la malaria uccide ogni anno oltre un milione di persone, ma ben il 75% dei decessi si registra tra i bambini africani che contraggono la malattia. Ogni 30 secondi un bambino muore di malaria. Anche le madri sono a rischio: nella aree endemiche, la malaria è la diretta o indiretta responsabile del 30% della mortalità materna.
La malaria è una malattia che si può prevenire, diagnosticare e trattare. La lotta contro la malaria, portata avanti grazie al sostegno di tanti donatori generosi, coinvolge diversi aspetti prevenzione, formazione, cure mediche.
Ogni anno ad esempio Medici Senza Frontiere, nei suoi progetti in tutto il mondo, tratta oltre due milioni di pazienti affetti da malaria. Secondo l’Oms dal 2000 la mortalità è diminuita del 25%, e 50 dei 99 paesi con trasmissione in corso stanno per raggiungere l'obiettivo fissato dall'Assemblea Mondiale della Sanità: ridurre i tassi di incidenza di oltre il 75% entro quest'anno.
L'Artemisia combinata e Roll Back Malaria
Le terapie a base di artemisia combinata sono attualmente le più efficaci, meno tossiche e ad azione rapida sul parassita. Inoltre la terapia a base di artemisia combinata ha ottenuto la certificazione di approvazione per il trattamento di prima linea: nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l’artemisia il metodo migliore per trattare la malaria.
Oggi su 54 paesi africani 41 hanno cambiato ufficialmente i loro protocolli a favore del trattamento di prima linea della malaria con terapie a base di artemisia combinata.
Nel 1998 è nata Roll Back Malaria (RBM), una partnership globale per combattere la malattia che coinvolge l’OMS, l’UNICEF la Banca Mondiale e altri.
Nel 2000 Roll Back Malaria si impegnò a dimezzare le morti per malaria entro il 2010 e i lavori stanno ancora proseguendo. Al sito del progetto trovate documentazione, pubblicazioni, novità, eventi su scala mondiale.