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Cosa si intende per "luce blu" e quali sono le conseguenze per la salute

Chiunque abbia comprato recentemente un paio di occhiali si è sentito proporre lenti che proteggono dalla luce blu. Ma cosa significa di preciso luce blu? Comporta davvero dei rischi? E, se sì, come possiamo difenderci? Facciamo un po’ di chiarezza.

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©Greta Schölderle Möller/Unsplash

Cos’è la luce blu

La luce blu è una componente della luce visibile con lunghezze d'onda corte, comprese tra 380 e 500 nanometri, posizionandosi vicino alla luce ultravioletta nello spettro elettromagnetico. Proprio per questa sua caratteristica, ha un'energia elevata rispetto ad altre componenti della luce visibile.

 

Il sole è la prima fonte naturale di luce blu, oltre che di un’ampia gamma di radiazioni visibili. Al tempo stesso, però, le tecnologie che fanno parte integrante della nostra vita quotidiana contribuiscono in modo significativo alla nostra esposizione alla luce blu. Si tratta di:

  • schermi a led e lcd, come quelli di smartphone, computer, tablet, televisori;
  • lampadine a led e a fluorescenza;
  • luci a bassa emissione energetica usate in ambito domestico e industriale.

 

Le conseguenze per la salute

Di per sé, dunque, essere esposti alla luce blu è un fatto normale e inevitabile. Una esposizione eccessiva e prolungata nel tempo, tuttavia, può innescare una serie di conseguenze:

  • affaticamento visivo, con occhi secchi, arrossati e visione sfocata;
  • disturbi del sonno, perché in orario serale la luce blu interferisce con la produzione di melatonina e dunque col ciclo sonno-veglia;
  • nel lungo periodo, incremento del rischio di danni alla retina, in particolare di degenerazione maculare;
  • un maggiore rischio di sviluppare disagi psicologici e fisici dovuti alla scarsa qualità del sonno.

 

Come difendersi dalla luce blu

La buona notizia è che possiamo difenderci dalla luce blu, attraverso un mix di tecnologie e buone abitudini:

  • indossare occhiali dotati di lenti speciali che filtrano la luce blu, molto utili soprattutto per chi svolge un lavoro d’ufficio;
  • impostare la modalità notturna sui dispositivi digitali, soprattutto in serata;
  • evitare di trascorrere troppe ore consecutive fermi davanti a uno schermo, ricordandosi di alzarsi di frequente per fare una pausa e affacciarsi alla finestra;
  • regolare la luminosità dello schermo in base alla luce naturale;
  • spegnere smartphone, pc e tablet un paio d’ore prima di andare a dormire;
  • lubrificare gli occhi attraverso le apposite lacrime artificiali.