Agopuntura: rimedio efficace anche nelle urgenze
Fin dall’antichità l’Agopuntura è stata usata con successo in situazioni di emergenza per numerosi disturbi, dalle malattie infettive al trattamento del dolore acuto. Ecco perché!
Fin dall’antichità, come si può leggere nei numerosi testi di Medicina Tradizionale Cinese, l’Agopuntura è stata utilizzata in situazioni di emergenza o di acuzie in numerosi disturbi, dalle malattie infettive alle patologie caratterizzate da una forte sintomatologia dolorosa.
Mentre, con l’avvento della Medicina moderna le indicazioni all’utilizzo dell’Agopuntura come terapia primaria nelle malattie infettive è giustamente venuto meno, altre applicazioni, utilizzabili in alternativa o accanto alle terapie convenzionali, rimangono assolutamente valide e praticabili.
Dal punto di vista della medicina cinese possiamo distinguere due diverse situazioni che richiedono un intervento urgente:
1. manifestazione patologica improvvisa che avviene in condizioni di benessere e di buono stato dell’energia corretta: corrisponde alla penetrazione soverchiante di energie patogene esterne oppure ad alterazione improvvisa di uno dei diversi movimenti di energia (Qi) per cause interne, solitamente emotive.
2. trasformazione rapida di un processo patologico preesistente: solitamente connesso ad un vuoto di un organo, spesso associato ad un rapido viraggio verso la manifestazione acuta determinata dalla formazione di prodotti patologici, (come un accumulo di catarri duraturi con susseguente ristagno di sangue in un determinato organo o canale).
Le malattie acute sono solitamente da attribuire a quella che viene chiamata “pienezza”, ma con questa differenza: nel primo caso si tratterà di un “pieno assoluto” mentre nel secondo avremo un “pieno relativo” in un quadro di vuoto. Di fronte ad una manifestazione acuta è indispensabile:
- orientare rapidamente la diagnosi applicando gli otto principi,
- valutare i canali interessati,
- iniziare la cura trattando dapprima l’esterno (“biao”).
Superata la fase acuta si riprende la diagnosi, se necessario precisandola meglio, e quindi trattando anche la radice della malattia. Nel trattare i casi acuti è importante valutare bene:
- lo stato di base dell’energia corretta del paziente,
- la corretta selezione dei punti,
- la tecnica di stimolazione.
Se la diagnosi è appropriata e queste tre condizioni sono presenti l’effetto può essere molto rapido, spesso associato ad un miglioramento delle difese immunitarie sia cellulari che umorali.
Il protocollo terapeutico nell’urgenza e nelle patologie acute
Mentre nelle patologie croniche i punti locali (anche quelli dolenti situati fuori meridiano, detti Ashi) rivestono un ruolo assai importante, in quelle acute e nell’urgenza sono i punti distali, situati a valle del gomito e del ginocchio, a svolgere un ruolo fondamentale nella formulazione del protocollo terapeutico. La scelta di questi punti solitamente avviene secondo due criteri:
- utilizzando gli 8 Vasi Extra o Straordinari (Dumai, Renmai, Daimai, Chongmai,Yangqiao, Yinqiao, Yangwei, Yinwei) tramite l’infissione degli 8 punti Confluenti (SI 3, LU 7, BL 62, KI 6, TE 5, GB 41, SP 4, PC 6) combinando alternativamente: o coppie di meridiani Yang (Dumai+Yangqiao, Daimai+Yangwei) tra loro, con l’effetto è fortemente sedativo, sia nei confronti del dolore che degli eventuali disturbi psichici; o coppie di meridiani Yin e Yang (Dumai+Renmai, Daimai+Chongmai, Yangqiao+Yinqiao, Yangwei+Yinwei), ottenendo un effetto armonizzante, volto non solo a sedare le sintomatologia algica e psichica, ma anche a rinforzare e riequilibrare l’organismo. I punti dei meridiani Extra Yang devono essere stimolati energicamente, in riduzione, in modo da ottenere un effetto sedativo/antalgico, mentre quelli dei Meridiani Extra Yin, quando vengono utilizzati, devono essere trattati con la metodica di rinforzo, allo scopo di tonificare Yin e Sangue.
- Sfruttando i Grandi Meridiani, che riunisce i 6 meridiani Yang in tre coppie, situate rispettivamente sulla parte anteriore, laterale e posteriore del corpo (Yangming, Shaoyang, Taiyang). In questo caso si individua innanzitutto la zona del dolore e la si associa al decorso di un meridiano regolare. Dopo aver scelto i punti locali ed adiacenti sempre in base alla localizzazione del dolore, si selezionano i punti distali combinando il meridiano interessato con il suo accoppiato secondo la metodica dei Grandi Meridiani (LI-ST, TE-GB, SIBL). In entrambi i casi i punti distali vengono infissi all’inizio del trattamento e stimolati in dispersione, per ottenere un effetto sedativo, antalgico e decontratturante, utile ad alleviare la sintomatologia del paziente ed a favorire la guarigione dell’affezione.
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Categorie di punti indicati nell’urgenza e nelle patologie acute
I punti Shu antichi
Il sistema dei punti Shu antichi degli arti comprende 60 punti (66 considerando anche i punti Yuan dei Meridiani Yang) situati sugli arti distalmente al gomito ed al ginocchio: iniziando dall’estremità ungueali delle dita, procedono in direzione centripeta, inabissandosi a livello del gomito e del ginocchio per raggiungere gli organi interni.
I punti Jing-Pozzo
I 12 punti situati in posizione più distale, in corrispondenza degli angoli ungueali, sono detti Jing-Pozzo; secondo la descrizione allegorica fornita dalla Medicina Cinese, il Qi a questo livello, arrivato al termine del meridiano, cambia polarità, passando da Yin a Yang o viceversa, per cui è particolarmente instabile, dinamico e si può facilmente influenzarne il movimento e le caratteristiche. Gli effetti della stimolazione dei punti Jing-pozzo per questi motivi dà effetti clinici rapidi, a volte spettacolari, ed è efficace soprattutto sulle regioni situate all’estremità opposta del meridiano. Le indicazioni tradizionali sono le seguenti:
- sensazione di soffocamento ed oppressione toracica, turbe mentali,
- affezioni degli organi interni. Inizialmente utili soprattutto nella rianimazione, per il risveglio dal coma, nell’iperpiressia e per trattare le turbe psichiche, nella pratica clinica attuale la rapidità di azione consiglia l’uso di alcuni tra questi punti nelle situazioni di emergenza o nell’acuzie e nella sedazione, in caso di forte agitazione e panico, per la loro capacità di provocare rapidi cambiamenti di umore.
Le indicazioni principali dei punti Jing-Pozzo sono:
1. LI1: perdita di coscienza, odontalgie acute, mal di gola;
2. TE1: perdita di coscienza, acufeni, mal di gola;
3. SI1: perdita di coscienza, torcicollo, agalattia;
4. LU11: perdita di coscienza, faringite, tonsillite, mal di gola;
5. HT9: perdita di coscienza, ansia, mania, insonnia;
6. PC9: perdita di coscienza, colpo di sole, delirio, febbre, agitazione, mania;
7. SP1: perdita di coscienza, mania, metrorragia;
8. LR1: perdita di coscienza, convulsioni, metrorragia, incubi, insonnia;
9. KI1: perdita di coscienza, ictus, shock, coma, sincope, convulsioni;
10. ST45: colpo di calore, coma, febbre, insonnia, agitazione, algie facciali;
11. GB44: cefalea orbitaria, acufeni, congiuntivite, incubi, insonnia;
12. BL67: cefalea nucale, rivolgimento fetale, distocie uterine;
13. tutti e 12: coma, colpo di calore, febbre elevata.
I punti Xi-Fessura
Sempre nel territorio dei punti Shu distali degli arti, ma senza far parte dei 66 punti prima citati, sono infine situati i 12 punti Xi, letteralmente “punti fessura”. Secondo la medicina tradizionale cinese essi rappresentano sedi di convergenza di energia (Qi, che scorre lungo il meridiano si raccoglie in profondità) e sangue (Xue). Nella pratica clinica sono indicati in particolare nelle situazioni di acuzie e di urgenza, per la loro azione rapida e diretta sulla circolazione del Qi e Xue, nella stasi di Qi e Xue, quest’ultima caratterizzata da forti dolori fissi e lancinanti/trafittivi. I punti Xi sono 16, uno per ciascun meridiano e 4 appartenenti ai Vasi Extra. Questi ultimi si possono abbinati con i punti confluenti, per incrementarne l’azione. Le indicazioni dei punti Xi attualmente più utilizzati nella pratica clinica:
- SI6: algie acute del braccio e della spalla, lombalgia acuta;
- ST34: epigastralgie acute;
- LU6: attacco asmatico, crisi dispnoica, tosse;
- PC4: precordialgie lancinanti, angor;
- HT6: precordialgie lancinanti, angor, vampate con sudori notturni;
- SP8: colica mestruale, dismenorrea;
- LR6: disuria, stranguria;
- KI9: stati di ansia acuti, attacchi di panico.
Problemi nel flusso energetico lungo i meridiani
In caso di dolore acuto lungo uno o più canali, è necessario fare una diagnosi non solo in base alla descrizione soggettiva ma anche ricorrendo all’osservazione diretta ed alla palpazione, in particolare dei punti specifici di comando, dello xi, del luo, del punto corrispondente destro/sinistro ed alto/basso incrociato sul canale dello stesso nome. Inoltre può essere utile la ricerca del punto auricolare sensibile. Di regola è opportuno scegliere un punto a distanza che liberi il canale e se possibile, far muovere la parte malata; si passa al trattamento locale solo in un secondo tempo.
I sistemi di trattamento specifici sono:
§ freddo e freddo umido: ago caldo, ago di fuoco, moxa, guasha + sale caldo o cuscinetto di erbe che mantiene il calore (kanlisha);
- calore: ago in dispersione, sanguinamento, coppetta + sanguinamento, martelletto;
- stasi di qi: ago + massaggio;
- ristagno di sangue: sanguinamento dei luo + martelletto.
Punti particolarmente efficaci a distanza nel dolore acuto:
- punti shu dei canali yang: LI3, SJ3, SI3 per l’alto e ST43, GB41, BL65 per il basso;
- SI3 ha un’azione su tutto il taiyang ed anche sulla colonna (dumai);
- punti xi fessura, specie degli yang;
- LI11 tratta il ginocchio;
- luozhen punto extra tratta il collo;
- yaotongxue EX26 tratta la zona lombare;
- BL1 e BL10 trattano i dolori acuti del dorso lungo BL;
- SJ-6 tratta il dolore ai lati (associato a GB34);
- ST-9 tratta il dolore acuto in generale ma è delicato da prendere;
- BL40 tratta tutti i tipi di dolore lombare, può trattare casi acuti di calore umidità lungo il canale, come l’herpes zooster oculare, di solito in sanguinamento;
- ST38 tratta il dolore alla spalla lungo il meridiano dello stomaco;
- GB34 tratta il dolore ai fianchi ed il dolore alla spalla lungo il canale della vescica biliare;
- BL60 tratta il dolore al collo ed alla spalla lungo il meridiano di vescica;
- GB39 tratta il torcicollo;
- ST 44 tratta il mal di denti (denti superiori ) con LI4 (denti inferiori);
- LR3 è un punto ad azione antispastica sistemica;
- ST34 tratta i dolori acuti dello stomaco;
- DU20 tratta i dolori all’ano.
Compromissione della diffusione del qi e del sangue di petto: Asma
In considerazione che bisogna orientarsi verso una Medicina Integrata bisogna comunque considerare l’associazione con i farmaci della medicina occidentale. Con l’Agopuntura, sia che si tratti di vera pienezza o di misto di vuoto-pieno, l’obiettivo immediato è di ristabilire una normale diffusione del qi di petto:
- Meridiano del Polmone: LU5 (trasforma i catarri e purifica il calore del pomone), LU7 (promuove la funzione di discesa del polmone), LU10 (purifica il calore del polmone);
- Agopunto EX-B1 dingchuan;
- Agopunto dingchuan dell’orecchio;
- LU6 + LU7 + SI11;
- REN22 + REN17;
- coppa grande sull’ombelico;
- eventualmente aggiungere LR3 e PC6. Attenzione a monitorare strettamente il paziente: la crisi asmatica può evolvere drammaticamente verso l’insufficienza respiratoria acuta.
Tosse
Possiamo utilizzare:
- punti auricolari: shenmen, polmone, trachea, fegato;
- LU10: tosse secca incontenibile da vento calore;
- LU6
- LR3: tosse con stato di agitazione psichica.
Cardiopatie
Si tratta di situazioni molto delicate in cui l’intervento della Medicina Tradizionale Cinese può essere solo complementare, per esempio in attesa di una diagnosi precisa.
Utilizzeremo:
- PC4
- PC6
- PC5 se vi sono dei segni di tan-calore,
- HT5.
Vertigine
Secondo la MTC si ritiene possa dipendere da una risalita del chongmai: vuoto in basso e pieno in alto con senso di risalita del qi e sensazione di soffocamento,. Pertanto va trattata col pinzettamento e sanguinamento di BL 11; poi far seguire altri punti per la vertigine (LR3, KI3, GB34, GB20, TE17, GV14, GV16, LI4, SI3, TE3).
Singhiozzo In questo caso è utile la pressione su BL2 , da associare a GB 34 se vi è anche dolore agli ipocondri.
Ritenzione acuta d’urina
Anche in questo caso la MTC va vista come supporto ad un trattamento convenzionale, pur risultando molto utile. Rientra nelle alterazioni della funzione di trasporto nei visceri-fu e può essere:
- da calore: da trattare mediante sanguinamento di BL40, dispersione di ST28, SP9 e Ren2; - da freddo: migliora con moxa diretta su Ren9, ago caldo su ST28, BL28 e Ren4.
Colica biliare
Di solito si ritiene che venga causata da un’associazione umidità-calore, che può essere trattata mediante dispersione del punto extra dannangxue, situato sotto il capitello della fibula; risulta altresì utile pungere anche gli agopunti GB24 e Ren14.
Colica renale I punti più efficasi sono:
- BL23,
- GB25,
- LR3,
- KI3.
Dismenorrea acuta
In questo disturbo è importante verificare la presenza o meno di freddo, oltre l’inevitabile stasi di qi e sangue. I punti sistemici più utili sono LR3, LI4 e PC6 (in caso di nause e vomito); SP8 è il punto elettivo, che può essere coaudiuvato da SP6 e se c’è freddo si tratta con ago caldo + moxa su Ren4. Colpo di freddo
Si ottengono ottimi risultati ponenedo del sale caldo sull’ombelico, oltre moxa diretta su LI4 e ST36, moxa su i punti shu del dorso e sui mu degli organi colpiti.
Colpo di calore
In questo caso il trattamento prevede il sanguinamento e la coppettazione di DU14, associato al sanguinamento degli apici delle orecchie e guasha sul lato volare degli avambracci ; poi si aggiungono altri punti iniziando da LI4 e LI11. Se si associano vertigine, cefalea, crisi ipertensiva la diagnosi useremo:
- LI11 in dispersione,
- LR2 (se si associano segni di fuoco di Fegato),
- DU20 in sanguinamento,
- Meridiano vescica biliare e stomaco: utilizziamo gli agopunti della testa sensibili in dispersione;
- sanguinamento degli apici delle orecchie e della vena dietro l’orecchio, SP6 e ST36.
Conclusioni
Nel corso dei secoli l’agopuntura si è dimostrata una terapia valida, versatile e facilmente integrabile con le terapie convenzionali oggi praticate tanto nelle strutture pubbliche che negli ambulatori privati. Associandola in modo opportuno con farmaci allopatici, omeopatici o fitoterapici, scelti di volta in volta in base allo specifico caso clinico da parte di un medico esperto in queste pratiche, può risultare determinante nella cura di malattie sia croniche che acute.