Strelitzia, caratteristiche e coltivazione

La Strelitzia è una pianta straordinaria che non passa certo inosservata grazie alle ragguardevoli dimensioni e alle spettacolari fioriture. Adatta sia alla coltivazione in vaso che in giardino, offre un tocco esotico a qualunque ambiente. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche botaniche della Strelitzia, le varietà più diffuse, ed alcuni suggerimenti per coltivarla.

strelitzia

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Che cos’è la strelitzia


La strelitzia è una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle Strelitziaceae: comunemente nota come "Uccello del Paradiso", è una pianta tropicale originaria del Sud Africa, famosa per i suoi fiori spettacolari che ricordano, appunto, le linee di un uccello in volo, dal lussureggiante piumaggio: i suoi fiori unici e spettacolari, infatti, emergono da un involucro a forma di barca, creando un contrasto sorprendente con i loro vivaci colori. Si distingue inoltre per le sue dimensioni importanti: basti pensare che alcune specie possono raggiungere anche i 10 e i 12 metri di altezza nell’habitat naturale, mentre in coltivazione, soprattutto in vaso, cresce più lentamente e in dimensioni più contenute.

 

Origine e significato della pianta


Il nome della strelitzia è stato attribuito dal botanico e naturalista Joseph Banks, allora direttore dei giardini reali, in onore della regina di Gran Bretagna, Sofia Carlotta, duchessa di Meclemburgo-Strelitz e moglie di re Giorgio III, grande appassionata di piante, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "regina della botanica". Probabilmente la primavera destinataria del nome è stata la specie della Strelitzia reginae, ampiamente importata durante il XVIII secolo in tutto l’occidente, e solo successivamente è stato utilizzato lo stesso nome per indicare tutte le altre specie di strelitzia.


Questa pianta scenografica è originaria del Sud Africa, ma in Italia è possibile trovarla in piena terra in tante cittadine litoranee, soprattutto quelle delle regioni tirreniche. È possibile ammirarla in tutto il suo splendore anche in alcuni giardini sui laghi di Garda, Maggiore e Como, dove trova il microclima ideale, in quanto può tollerare temperature tra i 10 e i 25°C.

Molto ambita per la sua bellezza esotica il suo significato richiama all’idea di maestà, nobiltà e grandezza, sia per la regina a cui è dedicata, sia perché era spesso data in dono alle donne delle case reali. 


Inoltre, secondo il linguaggio dei fiori, la pianta della Strelitzia è simbolo di fedeltà, amore e premura, perfetta da regalare alla persona amata, magari per un anniversario.

 

Caratteristiche botaniche della strelitzia


La strelitzia può essere alta anche diversi metri ed è caratterizzata da foglie grandi simili a quelle di banano. I fiori appariscenti e spettacolari sbocciano principalmente in inverno e primavera. La pianta preferisce un terreno ben drenato e ricco di sostanze nutritive, con temperature che non scendano sotto i 10°C: ama infatti il calore e la luce del sole, anche se è famosa per essere molto resistente, sia al freddo che alla siccità, a patto che non sia esposta a gelate.

 

Varietà di strelitzia più diffuse


Esistono 5 specie di Strelitzia, ognuna con le sue esigenze specifiche in termini di luce, acqua e suolo, ma tutte accomunate da una straordinaria bellezza:

  • Strelitzia reginae: la più conosciuta e coltivata, famosa per i suoi fiori spettacolari che ricordano il becco di un airone, tendenti all’arancione, con sfumature blu. È una pianta a crescita lenta, con grosse radici e grandi foglie persistenti, che può raggiungere i due metri di altezza.
     
  • Strelitzia nicolai: nota anche come strelitzia gigante, si caratterizza per i fusti legnosi che possono raggiungere i 12 metri di altezza, con un apparato radicale particolarmente invasivo. Le sue grandi foglie verdi ricordano quelle del banano, in quanto possono essere lunghe fino a due metri. I suoi fiori, bianchi con una sfumatura azzurra, protetti da brattee violacee, sono comunque spettacolari e ricordano anch’essi la testa di uccelli esotici.
     
  • Strelitzia alba o augusta: può crescere fino a 10 metri di altezza, con foglie lunghe un metro e larghe 60 centimetri. I fiori sono semplici, meno appariscenti e completamente bianchi.
     
  • Strelitzia caudata: meno conosciuta ma altrettanto affascinante, può crescere fino a 6 metri di altezza, con foglie che misurano due metri di lunghezza. I fiori bianchi e blu sono leggermente più piccoli ma non hanno nulla da invidiare a quelli delle altre specie.
     
  • Strelitzia juncea: decisamente rara, è però più resistente al freddo e alla siccità. Molto simile alla Reginae, ha però foglie simili a giunchi, sottili e lunghe fino a 2 metri. I fiori sono arancioni, leggermente più piccoli di quelli della Reginae. Questa specie è particolarmente resistente alla siccità e può tollerare condizioni di suolo povero, rendendola una scelta eccellente per i giardini rocciosi.

 

Come coltivare la strelitzia in vaso o in giardino

 

La strelitzia reginae, la più famosa e la più coltivata tra le specie, è molto apprezzata per la sua resistenza. Può essere coltivata sia in vaso che in piena terra, a seconda del clima e dello spazio disponibile.

Nelle zone costiere o meridionali, dove le escursioni termiche sono contenute e le temperature non scendono sotto i 10°C, la Strelitzia si può coltivare in piena terra tutto l’anno. In queste aree, posizionarla in un punto riparato ma ben esposto al sole, come accanto a un muro rivolto a sud, ne favorisce la crescita rigogliosa.

Nei climi più freddi, come in molte città del centro-nord Italia (es. Firenze), è preferibile coltivarla in vaso, così da poterla spostare al riparo in inverno. Può essere tenuta su un terrazzo, un balcone, o portata all’interno durante la stagione fredda.

In alternativa, si presta bene anche come pianta da interno: le sue foglie glauche simili a quelle del banano e i fiori dai colori accesi sono perfetti per decorare ambienti domestici o lavorativi. In casa è sufficiente offrirle luce abbondante, umidità moderata e qualche attenzione per garantire una crescita sana.

 

 

Esposizione, terreno e irrigazione

 

  • Esposizione: la Strelitzia ama la luce intensa, anche il pieno sole, purché non nelle ore più calde dell’estate. In inverno, in interno, predilige una posizione luminosa vicino a una finestra. All’aperto, meglio evitare zone soggette a vento forte.
     
  • Terreno: predilige un terreno fertile, ricco di sostanze organiche e ben drenato, con pH neutro o leggermente acido. In vaso, si consiglia un substrato per piante tropicali, arricchito con sabbia grossolana o perlite per garantire il drenaggio. Il ristagno idrico è tra i principali nemici della pianta.
     
  • Irrigazione: in primavera ed estate bisogna innaffiare regolarmente, mantenendo il terreno sempre leggermente umido ma mai zuppo. In autunno si cominciano a ridurre gradualmente le irrigazioni, fino a intervenire solo quando il terreno è quasi completamente asciutto durante l’inverno. In ambienti secchi è bene nebulizzare le foglie.

 

Fioritura e cure stagionali


La strelitzia fiorisce generalmente da giugno a dicembre, ma in ambienti molto miti o protetti può fiorire anche in inverno e inizio primavera. Per stimolare una fioritura abbondante, è necessario concimare, durante la stagione vegetativa (da marzo a ottobre), ogni 10-15 giorni con un fertilizzante liquido per piante da fiore, preferibilmente arricchito con alghe brune o microelementi. È inoltre buona norma evitare eccessi di azoto che favoriscono le foglie a scapito dei fiori. Infine, non necessita di vere e proprie potature, ma è sufficiente rimuovere regolarmente le foglie secche o danneggiate e tagliare alla base i fiori appassiti per mantenere ordinata la pianta.
Se coltivata in vaso, bisogna effettuare un rinvaso annuale per i primi 4-5 anni e, ogni 2 anni, è utile svasare completamente la pianta alla fine dell’inverno per controllare le radici, alleggerire l’apparato radicale e favorire nuova crescita.

 

Malattie comuni e rimedi naturali


La Strelitzia è una pianta piuttosto resistente, ma può essere colpita da alcuni parassiti e malattie fungine, specialmente in ambienti poco arieggiati o con eccessiva umidità. I suoi nemici più comuni sono:

  • Afidi: piccoli insetti verdi o neri che si radunano su germogli e boccioli. Si eliminano con sapone molle potassico o una soluzione di acqua e sapone di Marsiglia.
  • Cocciniglia: si presenta come piccoli scudetti bianchi o bruni sulle foglie. Si rimuove manualmente con batuffoli di cotone imbevuti di alcol o con olio di neem.
  • Acari (ragnetto rosso): si manifestano con foglie scolorite o puntinate. Sono favoriti da aria secca; si prevengono con nebulizzazioni regolari e si combattono con prodotti acaricidi naturali.
  • Marciume radicale: causato da eccesso di acqua e drenaggio insufficiente. Prevenzione: usare terreno drenante e vasi con fori ampi. Se si manifesta, ridurre l’irrigazione e rinvasare con substrato asciutto.
  • Muffa grigia (Botrytis): si presenta con una patina biancastra/grigia su foglie e fiori. Si previene mantenendo buona aerazione, evitando l’acqua sulle foglie, e trattando con ossicloruro di rame o zolfo agricolo.