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Metodo funzionale della voce: cos'è

Un metodo di canto che coniuga espressione vocale e consapevolezza di se stessi, il Metodo funzionale della voce è una ricerca continua che si differenzia per metodi e obiettivi dalle correnti di insegnamento classiche.

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©Ian Allenden / 123rf.com

Ideato alla fine degli anni 70 da Gisela Rohmert, insegnante di canto a Francoforte, e Walter Rohmert, suo marito, docente universitario e ingegnere presso l'Istituto di Ergonomia dell'Università di Darmstadt, viene chiamato anche Training funzionale della voce o Metodo Lichtenberg

 

È proprio in questo piccolo borgo che i due ricercatori hanno fondato l'Istituto per il Canto e il Suono Strumentale, partito inizialmente come luogo in cui eseguire studi approfonditi sull'anatomia e sulla fisiologia degli organi della fonazione,e diventata poi una scuola di formazione per cantanti, attori, ma anche operatori olistici e insegnanti.

 

In questo castello viene applicato un approccio rivoluzionario e del tutto nuovo di uso della voce e, quindi, di insegnamento del canto.

Il postulato fondante consiste nel considerare la voce come uno strumento vibratorio che ciascuno di noi possiede in modo del tutto istintivo e personale

 

Gli organi addetti alla fonazione conoscono spontaneamente come produrre il suono in maniera ottimale, e per ottenere i migliori risultati è necessario lasciare che questa innata capacità sia libera di creare la “voce”, intesa come vibrazione ed energia autoespressiva, prima ancora che come obiettivo.

 

Questo metodo, pertanto, si configura come una serie di strumenti per esplorare il suono dentro di sé e fuori di sé.

 

Lungi dall'applicare le rigide teorie respiratorie adottate da tutte le altre correnti didattiche che si occupano di canto, il Metodo funzionale della voce non allena tanto l'uso di diaframma, respiro, laringe, lingua e cavità orale, bensì stimola una esplorazione di come si crea il suono a livello vibratorio di questi apparati. 


 

La voce come mezzo di conoscenza di se stessi

L'insegnante, con domande mirate, spinge lo studente ad arrivare autonomamente alla scoperta di cosa funziona meglio, amplificando, in questo modo, anche l'apprendimento dello strumento scoperto. 

 

Esso indirizza, con attenzione alla specificità di ciascuno, lo studente a una approfondita percezione e sperimentazione sensoriale di ciò che accade a tutto il sistema mente e corpo quando viene emesso il suono, quando si viene attraversati dalla vibrazione del suono, e per tutte le fasi di nascita ed espressione vocale, fino al suo completo dispiegarsi: dalla preparazione a emettere il suono, all'espressione, fino alla ricezione.

 

Nei metodi tradizionali il corpo è fonte meccanica del suono: l'aria, spinta attraverso gli organi della fonazione, produce suoni di determinata qualità e potenza, e la qualità è il risultato dell'esatta esecuzione di tecniche. Nella visione del Metodo funzionale della voce, invece, il corpo viene attraversato dal suono e ne viene cambiato: prima viene il suono, la vibrazione del suono, poi vi è lo strumento, quindi il corpo, che ne è al contempo fonte, contenitore e ricevitore.

 

Questo può essere quindi considerato, a tutti gli effetti, un metodo di conoscenza di sé prima ancora che un metodo per imparare a usare meglio la voce. Coinvolge il respiro, coinvolge il corpo e la consapevolezza dei muscoli del corpo, coinvolge la sensibilità alla vibrazione del suono stesso, sia prodotto interiormente che percepito esteriormente, coinvolge la parte più profonda che entra in risonanza con le vibrazioni.

Nel Metodo funzionale della voce la consapevolezza del “corpo che canta”, in ogni sua fibra, è la base per ampliare l'espressione personale e unica della propria voce, nonché mezzo profondo di conoscenza di se stessi