Lo Shiatsu in aiuto contro ansia e stati d’agitazione
I benefici dello Shiatsu, se ben praticato, sono innumerevoli ed essendo una tecnica atta a riequilibrare, esercita la sua azione in maniera olistica, sia a livello fisico sia a livello mentale e spirituale. Provare per credere!
Lo shiatsu e l'ansia
Lo Shiatsu rappresenta un ottimo strumento per avvicinarsi alla cura dell’ansia. Infatti l’approccio di accoglienza e le modalità in cui viene svolta una seduta di Shiatsu sono compatibili con la generale mal predisposizione dei soggetti ansiosi a farsi “mettere le mani addosso”.
Non ci si deve denudare, non ci si sottopone a manualità avvolgenti come possono essere quelle di un massaggio, che per chi soffre di ansia possono risultare troppo invadenti.
La conoscenza con l’operatore avviene in modo graduale e si è guidati in un processo di autoconsapevolezza molto attento e rispettoso. E’ importante saper scegliere la tecnica più adatta a noi e alle nostre esigenze e resistenze.
Solitamente chi soffre d’ansia non è in grado di controllare la respirazione, che risulta essere un atto breve, un respiro corto che non sollecita il diaframma, blocca l’espansione del petto, non ossigena in maniera corretta i tessuti, provoca tensioni muscolari a livello del trapezio e del collo.
I muscoli oculari diventano ipertonici, la postura non è centrata poiché il baricentro si sposta verso l’alto e si è generalmente protratti in avanti, pronti ad affrontare il mondo che “sta per abbattersi su di noi”!
In queste condizioni gli organi di riferimento che necessitano di essere “puliti” e riarmonizzati sono generalmente il cuore, il fegato e le paure dei reni attraverso i rispettivi meridiani. In ogni caso il trattamento shiatsu è una tecnica “sartoriale” che deve essere personalizzata con modalità e tempi adatti al ricevente.
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Il trattamento
Immersi in un setting particolare, fatto di musica a frequenze eteree, olio essenziale diffuso in maniera delicata, guidati in un percorso di ascolto della propria respirazione verso la sua armonizzazione con i ritmi vitali del corpo, verrà trattato in primis lo Hara, sede dell’energia, ma anche delle emozioni (zona addominale poco sotto l’ombelico), spesso bloccato in soggetti sottoposti a stress, preoccupazioni e ansie.
Da qui parte il viaggio, il rapporto fiduciario tra shiatsuka e "portatore sano di ansia", che sceglie di aprirsi e far uscire le sue paure, di liberarsi dalla costrizione respiratoria per accendere il fuoco di Cuore che andrà a “bruciare i demoni del Domani”, le ansie appunto.
Un Cuore non in equilibrio può intasare o depauperare le energie di Fegato, non più in grado a sua volta di sedare le forze di Acqua, che governano i Reni. Attraverso alcuni katà (percorsi per step) di sollecitazione o sedazione dei punti tsubo (punti di pressione) lungo i meridiani presi in considerazione, vengono riattivati i flussi energetici e bilanciati gli squilibri.
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La relazione con l'operatore
Lo Shiatsu è relazione, è armonizzazione, è riequilibrio funzionale e spirituale, va oltre la seduta di digitopressione: operatore e ricevente devono lavorare in sinergia per ripristinare l’equilibrio.
Poiché credo molto in questa pratica, che ho studiato ma che non esercito (lo Shiatsu è adatto a tutti ma non tutti possono esercitare in qualità di shiatsuka e io purtroppo faccio parte di questa schiera), consiglio di porre attenzione ad alcuni aspetti relativi all'operatore che vi tratterà: la sua postura, la sua respirazione, il suo eloquio, lo sguardo, le sue mani e la presenza della sua pressione.
A volte non si riesce ad apprezzare lo Shiatsu e le sue potenzialità solo perché ci siamo affidati ad un operatore non adatto, magari molto preparato teoricamente, ma che non ha ancora operato o ultimato il cambiamento su di sé in primis!
Curiamoci da soli con l'autoshiatsu