Chi più respira meno si ossigena!
Non è vero che respirare di più vuole dire avere le cellule più ricche di ossigeno...anzi il Dott. Buteyko ha dimostrato l'esatto contrario !
Una delle cose più difficili da comprendere per le persone che si avvicinano al metodo Buteyko è quella di capire il perché Buteyko diceva sempre :
“Chi meno respira, più respira”.
Una frase un po’ sibillina e sempre di sicuro effetto durante corsi e conferenze. Ma perché Buteyko affermava questo?
Proprio le persone con problemi respiratori, ad esempio gli asmatici, nella loro vita di tutti i giorni sentono fortissima la voglia di respirare tanto, ma il loro respirare di più gli porta veramente delle migliorie oppure gli rende ancor più difficile la situazione?
Respirare di più in realtà non ha alcun significato per l’organismo per quanto riguarda l’apporto di ossigeno ma ha invece un grosso impatto negativo sullo stato di salute generale della persona a causa della perdita di grosse quantità di anidride carbonica, gas che senza una sua adeguata pressione nell’organismo fa si che non possano avvenire al meglio gli scambi respiratori.
Le patologie legate a questo problema non si limitano solamente all’asma o le allergie ma sono veramente tante, come dimostrato da Buteyko nelle sue sperimentazioni e confermate dal ministero della sanità russo che nel 1985 dichiarò il metodo parte ufficiale dei protocolli di cura .
E’ stata proprio dalla scoperta che il “troppo respiro” è in realtà ciò che impedisce di far respirare bene i tessuti che il Dott.Buteyko ha impostato tutti i suoi studi che lo hanno accompagnato per tutta la sua vita.
Questa scoperta trovava ancor più conferma dagli studi di Verigo e Bohr i quali già molti anni prima avevano dimostrato che il globulo rosso (l’emoglobina) può scaricare il suo carico di ossigeno alle cellule solamente se in esse ci sia una sufficiente pressione (presenza) di anidride carbonica.
Possiamo dire quindi più CO2 (anidride carbonica) uguale più O2 (ossigeno).
Quindi solamente in presenza di adeguate pressioni di anidride carbonica possono avvenire buoni scambi respiratori e le persone che respirano troppo purtroppo con il loro grande ed incessante respiro non fanno che peggiorare la situazione ed inficiare il lavoro dei loro globuli rossi.
Infatti il comune pensare è : respiro di più quindi faccio affluire più ossigeno alle cellule .
Ciò non è vero in quanto, i globuli rossi spesso lavorano a pieno ritmo con la saturazione dell’emoglobina ( “il caricamento” dell’ossigeno) al 98/99%, ma non riescono lo stesso a fare bene il proprio lavoro a causa del fatto che non vi è sufficiente anidride carbonica nelle cellule per potersi “scambiare” con l’ossigeno, infatti anche un asmatico nel momento della crisi sente forte il bisogno di respiro avendo il sangue lo stesso “pieno di ossigeno”.
Questo avviene malgrado il perfetto carico dei globuli rossi che non riuscendo a scaricare l’ossigeno alle cellule fanno percepire un senso di mancanza di respiro.
Per questo è inutile respirare di più per cercare di “caricare” più ossigeno, i nostri globuli rossi sono “sempre” ben carichi, il problema viene dopo, quando questo carico va scaricato!
Per fare un esempio calzante ci si potrebbe domandare :
Si può riempire di più un bicchiere già pieno?
Dovremmo invece preoccuparci del perché perdiamo grandi quantità di anidride carbonica così importante come “merce di scambio” per ottenere dal sangue il prezioso ossigeno.
Il vero problema è lì!
Dovremmo cercare di ricondizionare il nostro respiro imparando a respirare correttamente preservando il nostro organismo da perdite inutili di anidride carbonica.
Lasciamo perdere ciò che stoltamente ci è stato propinato a scuola e non solo sul fatto che bisognasse “buttar fuori” più anidride carbonica possibile, che l’anidride carbonica fosse solamente un veleno dal quale liberarsi in fretta, ricordate gli avvertimenti di non mettere piante in camera da letto ect ect….
Quante sciocchezze sono state dette e quante ancora se ne dicono sull’anidride carbonica.
Vi pare che in un organismo nel quale c’è 120 volte più anidride carbonica che ossigeno questa proporzione indichi un organismo “avvelenato” ?
Siamo stati creati in modo perfetto con equilibri perfetti e dobbiamo “cercare di vivere” in modo perfetto rispettando certi equilibri che se sono stati creati hanno sicuramente un senso.
Ma perché allora perdiamo così tanta anidride carbonica?
Tutto avviene perché iperventilando (respirando troppo) si innesca un meccanismo di perdita di questo importante gas, perdita dovuta a processi riconducibili alle semplici leggi delle dinamiche dei gas che fanno si che un gas (in questo caso la CO2) si diffonda con facilità e velocità da un contesto (l’organismo) all’altro (l’esterno) quando tra i due contesti ci sia una forte differenza di pressione.
Infatti mentre l’anidride carbonica ha nell’organismo una pressione di circa 6% all’esterno nell’aria questa si riduce drasticamente allo 0.03%.
Si può facilmente capire come iperventilando (respirando troppo) questo gas tenda facilmente a “fuoriuscire” dal piccolo sistema “corpo umano” per diffondersi nel grande immenso sistema dell’aria esterna.
E’ lo stesso principio per cui si crea un forte vento quando una massa d’aria calda incontra una massa d’aria fredda.
L’aria calda affluisce in velocità verso la fredda per controbilanciare le pressioni, in questo caso le temperature.
Può quindi un piccolo sistema (organismo) competere con un grande sistema (l’esterno) ?
No sicuramente .
Ma non si tratta di competere ma solamente di favorire i “giusti” scambi tramite l’organo deputato a farlo che è il naso e non la bocca !
Gli asmatici infatti respirano sempre con la bocca sia di giorno che di notte e questo è il loro vero problema !
Per capire come sia differente la respirazione dal naso e dalla bocca, basta fare una semplice prova andando vicino ad un specchio e respirando con il naso e poi con la bocca , le differenze della condensazione dell’alito la diranno lunga su quale sia l’organo che fa respirare giustamente di meno.
Il naso è infatti l’unico vero organo deputato alla ventilazione, la bocca lo può fare ma solamente in alcune precise situazioni.
Comunque se siete abituati a respirare con la bocca o vi accorgete che a causa di stress o quant’altro state iperventilando anche voi, nulla è perduto, grazie infatti agli esercizi di ricondizionamento del respiro di Buteyko si possono curarne gli effetti (le patologie) e si può ritrovare un corretto respiro che farà si che non si abbiano mai più problemi di salute.
Gli esercizi proposti dal metodo sono essenzialmente di tre tipi.
Esercizi di Pronto soccorso: In grado di sostenere situazioni d’emergenza, attacchi spasmi ect .
Esercizi di Cura : Che con il loro regolare svolgimento curano le patologie sensibili.
Esercizi di Mantenimento: I quali servono per mantenere lo stato generale di salute.
Esistono esercizi per adulti e specifici per bambini in modo da riuscire a coprire tutte le situazioni dai bambini più piccoli agli anziani.
Un metodo semplice, naturale alla portata di tutti ma che ha bisogno di persone che vogliono “veramente” guarire e che quindi si impegnino nel fare gli esercizi.
Carlo Carlesi