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La lingua dei segni dei sordi

La parola non è che uno solo degli infiniti strumenti che si usano per comunicare: a seconda della latitudine e del contesto, delle propensioni di ognuno o delle peculiarità fisiche, entrano in gioco altre componenti che si sostituiscono e prevalgono sul suono, come l'espressività, la comunicazione visiva, il tatto, la gestualità, fattori che compensano e fanno vibrare il silenzio

La lingua dei segni dei sordi

La Lingua dei Segni dei sordi

La LIS è la Lingua dei Segni Iitaliana, il modo più efficace e conosciuto che adottano le persone sorde per esprimersi. Si tratta di un vero e proprio linguaggio fatto di segni che i sordi utilizzano per comunicare, con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche.

La LIS utilizza sia il movimento delle mani (configurazione, posizione, movimento) che altri codici, come l’espressione facciale, la lettura delle labbra, la postura, i gesti di altre parti del corpo, per inviare messaggi. Della lingua dei segni fa parte anche la “dattilologia”, o alfabeto manuale, cioè la rappresentazione delle lettere dell’alfabeto una per una. 

 

Qual è l’origine della lingua dei segni?

La lingua dei segni ha origini antiche: ricercatori affermano che testimonianze di lingue segnate erano presenti già presso le civiltà cinesi, indiane, mesopotamiche, egiziane e maya nei tempi più remoti. Successivamente, la lingua dei segni si è evoluto dal punto di vista linguistico, grazie soprattutto all'apporto di William Stokoe negli anni ’60 ed è diventata una lingua a tutti gli effetti negli anni ’80, chiamata appunto LIS, Lingua dei Segni Italiana in Italia, ASL, American Sign Language per l'America e così via. La LIS è una lingua ricca e articolata, con un lessico in costante evoluzione e regole che consentono di “segnare” qualsiasi argomento, dal più concreto al più astratto. 

 

Perché utilizzare la lingua dei segni?

Al giorno d’oggi esistono protesi acustiche e impianti cocleari (orecchio artificiale) che possono risolvere in parte il problema della sordità. Inoltre il logopedista, insieme con l'audiologo, può lavorare per far si che il bambino possa imparare ad articolare dei suoni. Tuttavia ciò non sempre è possibile. Imparare ad utilizzare la lingua dei segni è, per le persone e i bambini sordi, un fattore importante, non solo dal punto di vista linguistico, ma anche culturale e di crescita personale e, prima si impara a comunicare con la lingua dei segni, meglio è. Parlare attraverso la lingua dei segni, significa infatti sviluppare abilità linguistiche e intellettive prima ancora dell’acquisizione della lingua parlata; inoltre consente, nel caso dell’adulto, di acquisire una maggiore consapevolezza della lingua vocale e dei valori della cultura di appartenenza. 

 

Come posso imparare la Lingua dei Segni Italiana?

Imparare la lingua dei segni è possibile. L’ENS, Ente Nazionale Sordi, è un’associazione Onlus presente in tutte le province italiane che si occupa, tra le altre cose, di formare insegnanti e personale che possano diffondere a tutti questa modalità di linguaggio attraverso corsi specifici organizzati dalla stessa. Affrontare il discorso dell’apprendimento della LIS, implica da parte dell’allievo, grande dedizione e soprattutto allenamento costante e buona memoria. Esistono 3 diversi livelli del Lingua dei Segni Italiana, ognuno con test finale di apprendimento che consente di accedere al livello superiore. Esiste anche, dopo aver passato i tre livelli, il corso professionale per diventare interpreti della Lingua dei Segni Italiana.

 

Libri consigliati 

- Le lingue dei segni, Tommaso Russo Cardona, Virginia Volterra 

 

Immagine | Daveynin