Cosa cambia con la nuova legge sulle professioni non regolamentate
Siamo sicuri che la Nuova Legge sulle Professioni Non Regolamentate sia un vero traguardo per la Naturopatia in Italia e per il riconoscimento degli operatori delle discipline bio-naturali? Noi crediamo di no!
La nuova legge sulle Professioni Non Regolamentate, la Legge numero 4 del 14 Gennaio di quest’anno, per quanto attiene al mondo delle discipline bio-naturali non solo NON rappresenta un traguardo per la naturopatia in italia ma aumenta la divisione tra due mondi: quello delle discipline bio-naturali e quello della medicina ufficiale. Nel senso che non conferisce valore alla coesistenza delle conoscenze di cura e vengo a spiegarlo.
I punti di debolezza della Nuova Legge sono presto evidenziabili:
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esclude l’integrazione dei sistemi di cura proposti dai Naturopati e dagli Operatori delle Discipline Bio-Naturali con quelli del Sistema Sanitario Nazionale ponendosi lontano dallo spirito di collaborazione con la classe medica, che la proposta di Legge di cui sono promotore sta portando avanti da anni e che prevede la creazione di un TERZO POLO oltre a quelli già esistenti (sanitario ed estetico) e non considerando oltremodo quello che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a tal proposito ha scritto
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“Gli operatori della salute non medici devono essere considerati una risorsa sostenibile e di valore per tutti i paesi del mondo e l’utilizzo di questi operatori nel sistema primario della cura, in stretta collaborazione con gli operatori della medicina convenzionale, contribuisce ad ottenere sistemi di salute più pratici, efficaci, e culturalmente accettabili. Beneficiare del meglio della medicina non convenzionale e di quella convenzionale e di una collaborazione efficiente e fattiva tra i due campi, è un diritto irrinunciabile del cittadino e della comunità
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Si rivolge a centinaia di professioni (seguendo la logica dell’inclusione di ogni professione non regolamentata), che pur nella loro importanza e valore non considerano l’uomo e la donna nella loro completa espressione fisica, mentale e Spirituale come accade per la Naturopatia e le Discipline Bio-Naturali. Le necessità di un informatico, di un tributarista, di un amministratore di condomini o di un animatore turistico, tanto per fare alcuni esempi dell’eterogeneità di cui stiamo parlando, non possono essere le stesse di un Naturopata o di un Operatore delle Discipline Bio-Naturali.
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Utilizza e persegue logiche prettamente commerciali, senza considerare il differente rapporto umano esistente negli ambiti di cura e salute nei quali opera il Naturopata e l’operatore delle Discipline Bio-Naturali, ed in particolare ci riferiamo a termini citati in ogni passaggio della Legge come, ad esempio, la “libera circolazione delle merci”, il “codice del commercio”, le “pratiche commerciali”, il ricorso al “garante della concorrenza”, i “marchi di qualità” …
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Pone le basi di una continua concorrenza tra le associazioni (mascherata da competizione virtuosa, ben applicabile a merci e beni ma non a chi si rivolge alla salute delle persone) che ci si augura non si costituiranno con il solo scopo di ottenere la certificazione del maggior numero di iscritti e/o la bramosia di gestire il conseguente business delle formazione continua, mettendo da parte lo spirito di collaborazione che conviene a chi dovrebbe avere come interesse la salute dell’uomo e non il proprio profitto economico o un ruolo di prestigio.
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Pare non prevedere percorsi formativi identici, presupponendo la coesistenza di differenti realtà associative certificatrici, il cui operato, seguendo le regole di mercato sarà valutato quasi esclusivamente dal cliente fruitore del servizio; realtà che saranno “unite” unicamente tramite le norme UNI (ente italiano di unificazione) nel momento stesso del deposito di una norma tecnica relativa a quella professione, norma che tuttavia non sarà vincolante, visto che non obbliga il professionista ad attenersi alle regole di settore. Potranno così continuare a praticare ed insegnare Persone che operano con poca integrità. Senza considerare poi che verrà istituito un differente elenco delle associazioni certificatrici che creerà non poche difficoltà di interpretazione da parte dei cittadini; vi saranno infatti, associazioni che potranno rilasciare gli attestati di qualità e quegli enti riconosciuti a includere professionisti di determinati settori, ma che non avranno ricevuto il benestare dal Ministero per il rilascio del bollino di qualità ai propri iscritti.
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Parla di responsabilità del legale rappresentante dell’associazione certificatrice nei confronti del professionista certificato, che associandosi riceverà il marchio di qualità, ma non definisce come valutare i percorsi formativi che hanno portato ad essere insegnanti e/o certificatori coloro che oggi si eleveranno a giudici per certificare.
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Pone sullo stesso piano quelle professioni il cui codice di condotta può arrecare danni solo materiali e quelle il cui operato interessa le persone e la loro salute.
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Privilegia solo grandi realtà associative di certificazione che possono permettersi di avere almeno tre sedi nel territorio nazionale, essendo questa una condizione vincolante.
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Per il settore delle Discipline Bio-Naturali non è chiaro quali saranno le discipline che potranno essere riconosciute. E’ stato dedotto, ad esempio da “Il Sole 24 ore”, visto che riguarda tutte le professioni non regolamentate, un elenco sommario di quelle che ci riguardano più da vicino. Viene da chiedersi quindi: “in nome della libertà tutte saranno certificabili?” … ed inoltre: “Come e da chi verrà valutata la serietà di una disciplina che se improvvisata, o non controllata potrebbe arrecare dei danni alla salute delle persone?” …e ancora: ” Chi supervisionerà le associazioni di certificazione del nostro settore avrà davvero le competenze per farlo e con quali garanzie?
Evidenziati i limiti parliamo ora delle “barriere” che con questa Legge vengono alzate per confinare gli operatori delle discipline bio-naturali in territori che non siano quelli sanitari.
E’ un dato di fatto che prima di questo cambiamento non vi era alcun riconoscimento per i naturopati e gli operatori delle discipline bio-naturali in italia ed è altrettanto vero che le campagne portate avanti per proteggere i cittadini dalle cure naturali annoveravano tra le indicazioni: “mai iniziare una terapia non convenzionale o naturale senza aver prima consultato il proprio medico.” Questo sarebbe anche condivisibile se il medico conoscesse le medicine olistiche ma di fatto è stato solo un monito del genitore-stato che dice al figlio-medico di non parlare con gli sconosciuti-operatori delle discipline bionaturali.
Ebbene, la prossima campagna nazionale in materia di cure naturali, come previsto da questa Legge, che affida alle associazioni di categoria di legittimare il buon operato dei suoi associati sarà la seguente: “mai affidarsi ad un naturopata non certificato".
Per proprietà transitiva le associazioni di categoria si sostituiscono come garanti in materia di salute, alla classe medica.
Dico questo perché anche se vediamo nel Naturopata una professione non medica, è comunque una figura complementare che si occupa della salute, o di educazione alla salute, primary care e promozione della salute attraverso metodiche non invasive per il riequilibrio della persona.
In un recente documento dell’OMS si parla del Naturopata come di una professione sanitaria che enfatizza la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale attraverso l’uso di metodi e modalità che incoraggiano il processo di autoguarigione. Una professione non medica, distinta da quest’ultima, in quanto il Naturopata non fa diagnosi nosologica, né cura le malattie, atti di pertinenza medica ma pur sempre una figura che è in stretta collaborazione con il medico, secondo una idea di Medicina Integrata che vede come primo obiettivo il benessere dell’utente.
E qui nasce un’antitesi su cui occorre riflettere.
La Legge approvata affida alle associazioni di categoria, come già evidenziato prima al punto 9), di occuparsi della salute dei cittadini senza chiarire in alcun modo quali siano le discipline bio-naturali che verranno riconosciute, come e da chi verrà valutata la serietà di una disciplina che se improvvisata, o non controllata potrebbe arrecare dei danni alla salute delle persone e tutto questo per giunta, senza prevedere poi chi supervisionerà le associazioni di certificazione stesse, per verificare se avranno davvero le competenze per svolgere il loro compito e con quali garanzie.
Si aggiunga che questa legge dice di offrire un riconoscimento (per lo scrivente non è da considerarsi assolutamente tale) alla professione del naturopata e dell’operatore delle discipline bio-naturali ma non ha previsto nulla per informare di questo cambiamento la classe medica e ogni cittadino.
Il medico di base, non consapevole, così come i detrattori continueranno a portare avanti le loro credenze:
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Occorre proteggere la classe medica, il rischio è che la gente si avvalga delle discipline bio-naturali come attività mediche, e che ci si affidi a queste discipline al posto delle prestazioni sanitarie;
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Non è possibile un approccio non scientifico per la ricerca del benessere dell’uomo;
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Le pratiche naturali rischiano di danneggiare anche gravemente la salute della persona;
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Le “energie” non dimostrabili scientificamente non esistono;
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Le cure naturali sono solo un placebo poiché non dimostrabili dal metodo scientifico;
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I maghi e gli stregoni del benessere desiderano “sconfinare” nel settore sanitario per profitto e come risultato allontano le persone dalle vere cure, quelle mediche.
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Esiste un nuovo professionista che opera nel campo della salute, ma la classe medica non deve avere alcuna interazione. Il dialogo non è autorizzato.
Per lo Stato la Legge sulle Professioni Non regolamentate assolve il suo compito:
Accontentare chi desidera disciplinare il settore
Contenere gli “avventurieri” da cui difendere la popolazione
Fare emergere il lavoro sommerso
Garantire una certificazione per gli operatori di settore
Dimenticandosi che:
Se non sono previsti percorsi formativi identici ( limite evidenziato al punto 5) ) non è possibile migliorare la professionalità degli operatori.
Senza chiarezza non è possibile essere professionali. Nessuna definizione ufficiale è stata data dallo Stato italiano su chi sia e di cosa si occupi il naturopata e l’operatore delle discipline bio-naturali. Vi ricordo che vi sono differenze notevoli tra tutte le proposte di legge giunte in parlamento in questi ultimi anni.
Non è corretto porre sullo stesso piano quelle professioni il cui codice di condotta può arrecare danni solo materiali e quelle il cui operato interessa le persone e la loro salute.
Una regolamentazione senza limiti favorisce anche le discipline bio-naturali improvvisate ed il cui agire è lontano dall’integrità che stiamo cercando con la nostra proposta di legge.
Sarebbe corretto informare le persone non ancora consapevoli che esiste una evoluzione all’approccio medico scientifico. In biologia e medicina molte leggi sono di tipo probabilistico e non possono più essere espresse con una formula matematica. Tali tesi sono avvalorate dalle nuove scoperte della fisica quantistica (il principio della non località, il principio di incertezza di Heisenberg che rompe la logica di causa ed effetto, l’obiettività marcata, la immaterialità degli oggetti solidi, l’epifenomenalismo …); il tutto per dimostrare che la validità scientifica, intesa nel suo senso classico, cessa di esistere. Studi in corso forniranno dati per riscontri clinici, completeranno le conoscenze ed integreranno le informazioni disponibili sull’efficacia delle DISCIPLINE BIO-NATURALI stesse.
Ci siamo liberati della visione meccanicistica per cui l’universo umano è fatto di parti separate tra di loro, confondendo il meccanismo della malattia con la causa della malattia e per questo curandone solo i sintomi, e che la moderna scienza si muove nella stessa direzione già iniziata dalla psiconeuroimmunologia, nel tentativo di dare la giusta importanza ai fattori psichici ed emotivi come prima causa della malattia, per arrivare a comprendere l’unità di “corpomentespirito” come una sola parola, come un tutt’uno. Da questo si evince l’assoluta importanza di una nuova era di studi osservazionali, come metodo elettivo per la valutazione delle DISCIPLINE BIO-NATURALI.
Una persona informata diventa una persona competente ed il suo agire consapevole diventa un notevole risparmio della spesa pubblica erogata nel sanitario.
Alcuni esperti di statistiche dicono che affinché una nuova idea diventi parte di uno schema preesistente, il 75% della popolazione deve averne sentito parlare in modo che il 25% possa accettarla in modo consapevole.
La scienza di questi ultimi anni sta mutando la visione scientifica del mondo. Ogni epoca ha cosi’ seguito il suo viaggio di elezione, e per quello che riguarda la medicina e l’uomo si e’ soffermata talvolta sul corpo, talvolta sulla mente e talvolta sullo spirito.
La medicina della 1° era o delle proprieta’ materiali dello spazio-tempo era centrata sulla funzionalita’ degli organi e sui farmaci. L’aspetto mentale non era considerato. La medicina della 2° era o dell’effetto placebo e del pensiero positivo si accorge della mente ma la vede ancora limitata al corpo. La mente per la prima volta viene utilizzata per la guarigione. Appartengono a questa era la psico-endocrino-immunologia, l’ipnosi e le visualizzazioni creative. La medicina della 3° era, la nostra, o medicina non locale, chiamata medicina dell’eternita’ vede la mente senza limiti. Accadono guarigioni a distanza. Si utilizzano le preghiere per intercessione, i mantra, i suoni. Si comprende l’importanza delle onde del cervello. Non vi e’ più divisione, ma una rete perfetta di relazioni. Siamo un tutt’Uno. Corpomentespirito
OGNI ESSERE QUANTICO PUO’ AGIRE PROVOCANDO LA SINCRONICITA’ O SUBENDO LA SINCRONICITA’! Quello che vi chiedo oggi e’ di agire insieme, ancora una volta, per provocare la sincronicita’. Non agire significa confermare le nostre false credenze, affermare che questa proposta di legge e’ solo l’ennesimo tentativo che non serve a nulla. Significa attribuire la responsabilita’ al di fuori di noi e attendere che l’Universo provochi tutte quelle prove ed effetti che confermino queste credenze. Io credo, mai come ora che l’uomo e’ in grado di comprendere l’unita’ di corpo, mente e spirito, come una sola parola, per la fisica quantica definite come unita’ di coscienza. Laddove la parola unita’ (intesa come tutto organico) si fonde con la parola sacralita’. E’ nel riconoscimento del sacro in ogni cosa dalla piu’ piccola cellula al Pianeta che acquisisce il giusto valore la parola Olismo e medicina olistica. Una profonda GRATITUDINE! Ebbene, sono a proporvi nell’adesso di costruire un ponte tra le nostre vite che ci permetta di provocare la sincronicita’ e non di subirla.
Concludo riportando un caso emblematico su come ci si “muova” in italia. Quello di Trento. Nonostante sia stata appena approvata la legge sulle professioni non regolamentate, il Consiglio provinciale di Trento ha sentito la necessità di approvare il 16 aprile 2013, a larga maggioranza, il disegno di legge “Norme in materia di discipline bionaturali” con l’obiettivo di tutelare le persone dagli “stregoni” del benessere che offrono prestazioni rischiando di danneggiare la salute degli utenti.
Come si integreranno le Leggi regionali e quelle provinciali con le disposizioni che verranno prese dalle Associazioni di Categorie previste dalla Nuova Legge sulle Professioni Non Regolamentate? Anche questo non mi risulta previsto …
(fonte notizia Trento: http://www.consiglio.provincia.tn.it/banche_dati/articoli/art_documento_campi.it.asp?pagetype=camp&a... )
Da anni le leggi regionali cercano di fare passi in avanti, mentre lo stato non si è mai pronunciato in materia. In Europa già molti Stati hanno delle leggi che affiancano e integrano la medicina olistica con quella tradizionale, avendone riconosciuta la validità ai fini della conservazione e del ritrovamento del benessere psico-fisico.
Non è più il tempo di essere gli ultimi!
Ecco perché invito tutti a sostenere la proposta di Legge sulle Discipline Bio-Naturali proposta sul sito: http://www.unaleggeperledisciplinebionaturali.it/
UNA PROPOSTA DI LEGGE CHE:
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E’ di iniziativa Popolare.
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E’ Apartitica.
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Offra a tutti la possibilità di contribuire alla stesura del testo.
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Non escluda a priori una disciplina rispetto ad un’altra.
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Preveda la creazione di un TERZO POLO (da intendersi come “Terza Visione della Realtà” senza alcun riferimento politico), oltre a quello sanitario e a quello estetico, valorizzando l’operatore delle discipline bio-naturali a prescindere dalla sua appartenenza alla classe medica.
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Consideri l’uomo e la donna nella loro completa espressione: fisica, mentale e spirituale.
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Definisca percorsi formativi comuni che possano offrire all’operatore delle discipline bio-naturali una valida preparazione in ambiti di competenza chiari e ben definiti.
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Non si ponga contro la Medicina Ufficiale, non quindi uno spirito di offesa, bensì di valorizzazione di tutti i percorsi, dove le conoscenze di cura coesistono, sostenendo la libertà di scelta terapeutica.
Luce al cammino,
Emanuel Celano