Reiki tibetano, la saggezza del Risvegliato
L'antica seggezza del Buddha storico ci ricorda come le emozioni perturbatrici che l'uomo sperimenta nella sua esistenza, sono da sempre la causa di innumerevoli sofferenze mentali e fisiche. Ma ci ricorda il potere che è i noi, pari al suo, di trasfomare le nostre errate convinzioni attraverso un diverso approccio alla vita
Se dovessimo annotare gli innumerevoli stati d'animo che proviamo in un giorno riempiremo le pagine del nostro diario con molte emozioni contrastanti. Paura, rabbia, attaccamento, gelosia, appaiono e scompaiono ripetutamente nella mente come pirati della nostra pace interiore. Ma perchè proviamo queste emozioni e il conseguente stato di sofferenza?
Solitamente attribuiamo le responsabilità all'altro o all'esterno di noi: "Sei tu a farmi arrabbiare, perchè non sei d'accordo con me"..o mi hai fatto un torto, sottratto qualcosa...Queste sono le prime reazioni che solitamente abbiamo di fronte a ciò che consideriamo un "attacco" alla nostra persona, ai nostri ideali o quant'altro. Ma è proprio così?
L'insegnamento buddista al quale si sono ispirati moti filosofi e psicanalisti, tra cui Jung, afferma che il germe di quell'emozione è principalmente in noi e l'esterno non è altro che lo stimolo, la "miccia" che accende la nostra reazione. Così, se ad esempio non abbiamo stima in noi stessi, di fronte ad una critica che ci viene fatta soffriamo enormente poichè "proiettiamo" la nostra approvazione sull'altro. Analogamente, ricevendo un complimento, ci sentiamo bene e siamo felici; ma ancora è una proiezione del nostro ego. Capiamo allora che è solo il nostro ego a soffrire o rigioire, non la nostra essenza, ciò che realmente siamo.
Rincorrere persone o situazioni che ci danno l'illusione di essere appagati è un grande dispendio di energia . Se anche raggiungessimo l'obiettivo sul quale proiettiamo la nostra felicità (quando avrò un nuovo lavoro, una casa, un amore...allora sarò felice..) , dobbiamo ricordarci della sua natura impermanente. Non sarà per sempre, così come non lo siamo noi..Quanta sofferenza quando verrà a mancare l'oggetto su cui abbiamo proiettato la nostra felicità! Il Buddha storico Shakyamuni, così come lo la filosofia yoghica, ci rammenta quanto sia importante vivere il momento presente. In questo modo la nostra mente non penserà a ciò che era cinque minuti fa, ne a ciò che sarà dopo. Non è importante ciò che sperimentiamo, cosa facciamo o dove siamo: niente ci potrà portare via o donarci quell'integrità, pace, saggezza che albergano in noi da sempre. La felicità è solo una condizione interiore...
Il Reiki tibetano è un atto di compassione verso se stessi. Secondo le filosofie orientali le emozioni negative interagiscono con il corpo fisico causando squilibri energetici e quindi malattia. Stimolando i chakra ed i meridiani energetici si attua una profonda guarigione interiore purificando le emozioni corrispondenti ai diversi elementi quali terra, fuoco, aria, acqua e spazio.
Paolo Prunotto, Associazione Satyananda Yoga