Respiro, memoria, paura
Respiro, memoria e paura: 3 fattori strettamente interconnessi tra loro. Da millenni lo provano le discipline orientali, da meno di un anno lo conferma uno studio scientifico, ecco cosa ci "rivela".
Ricordati di respirare. Quante volte vi siete sentiti dire questa frase? Respirare fa bene, rinforza l'organismo e il cuore e mette in circolazione pensieri positivi.
Secondo uno studio della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, il modo in cui si respira influirebbe e condizionerebbe la vita, in particolar modo la memoria e le emozioni.
Ci è voluta una recente ricerca americana per dimostrare che le azioni di inspirare ed espirare hanno effetti particolari sul nostro organismo.
Del resto è ciò che sostengono maestri di yoga o meditazione e professionisti delle discipline orientali, come di tai-chi per esempio, ma non solo, da millenni.
In particolare si è visto che respirare in un certo modo aiuterebbe il processo di fissazione dei ricordi, quindi la memoria, e inciderebbe sul riconoscimento di emozioni portanti, quali la paura.
Per arrivare a questa conclusione sono stati presi in esame circa una sessantina di soggetti volontari e sono stati sottoposti a test di riconoscimento immagini, velocità e registrazione del respiro attraverso elettrodi.
Memoria e paura controllate dal respiro
A rendere pubblica la ricerca è il Journal of Neuroscience che riporta, in ultima analisi, ciò che la ricercatrice che ha condotto lo studio, Christina Zelano, ha osservato: ovvero che le inspirazioni permetterebbero di regolare le oscillazioni dell’attività elettrica attraverso il sistema limbico.
Tradotto, signica che ogni respiro coordina le attivita dei neuroni, stimolando processi vitali e comportamenti grazie all'azione che lo stesso innesca nei confronti di ippocampo e amigdala, parti del cervello che gestiscono rispettivamente la memoria e la paura.
Non a caso, si osserva in conclusione, le persone respirano in modo più affannoso quando si trovano in uno stato d’ansia o di panico, proprio perché si cerca di dare una risposta più rapida al problema che viene posto innanzi, e l'organismo reagisce aumentando le inspirazioni.
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Respirare con il naso
Inoltre, come lo yoga insegna, è importante respirare attraverso il naso. Le attività cerebrali di cui sopra, si è visto che vengono proprio innescate in fase di inspirazione nasale, non attraverso la bocca.
Lo yoga insegna le 3 fasi della respirazione:
> Addominale;
> Toracica;
> Clavicolare.
e sottolinea quanto sia vitale imparare a praticarla come un unico atto, un flusso fluido e continuo, sia inspirando che espirando, in ogni fase della vira.
Non dimentichiamoci infatti le preziose parole di Swami Sivananda, secondo cui:
«con la respirazione yogica il corpo diventa forte e sano; il grasso superfluo scompare, il viso si fa luminoso, gli occhi scintillano, un fascino particolare emana da tutta la persona. La digestione si svolge con facilità. Il corpo si purifica interamente e la mente diviene calma, obbediente. La pratica costante apporta felicità e pace.»
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