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Sogni lucidi e uso di droghe: paralleli e differenze

I sogni lucidi, l’onirologia, l’onironautica e la psiconautica sono materie di studi sempre più approfonditi anche se spesso tali studi generando più domande che risposte. Perché l’essere umano è così attratto da certe sostanze psichedeliche, da certe pratiche mistiche e dai sogni lucidi?

Sogni lucidi e uso di droghe: paralleli e differenze

Esistono teorie affascinanti, peraltro molto attendibili, secondo le quali una grande spinta evolutiva per la mente dei primati verso l’attuale complessa forma umana sia stata data dall’utilizzo, volontario o meno, di sostanze che oggi definiamo psichedeliche, o enteogene, volgarmente chiamate droghe con toni prettamente dispregiativi.

Cosa intendiamo infatti per droga? Scientificamente parlando si chiamano droghe tutte le sostanze con azioni farmacologiche, quindi sarebbero da considerare droghe tutte le medicine.

Più comunemente, si intendono le sostanze che alterano temporaneamente la percezione sensoriale e le funzioni psichiche, ma stando a questa definizione anche il caffè e, se includiamo anche le tecniche, la meditazione sarabbero droghe.

Infine molti pensano che le droghe siano le sostenze che facciamo male in qualche modo alla salute, e stando a questa definizione anche gli zuccheri raffinati o sintetici sarebbero droghe.

Gli altri due termini invece sono più rivelatori: psichedelico significa infatti “mostrare la psiche”, ovvero svelare l’anima, mentre enteogeno significa “in grado di generare la divinità interiore”.

Queste due definizioni rendono giustizia ad alcune sostanze legate ad alcuni processi psichici che ritroviamo anche nei sogni lucidi e nelle esperienze spirituali.

 

Stati di coscienza e concetto di tempo

La lista di sostanze che rientra in questa categoria è enorme, e molte di queste sono considerate illegali in Italia (non in altri paesi), mentre altre, come la Calea zacatechichi o come la melatonina in gocce sono perfettamente legali e aquistabili.

Molto più interessante delle singole sostanze è provare a capire quali sono i paralleli tra le esperienze sperimentate durante i sogni lucidi (spontanei o indotti) e l’uso di psichedelici o enteogeni.

Durante il sogno lucido si sperimenta un’estensione di coscienza, consapevole al contempo, almeno parzialmente, sia della personalità di veglia che di quella sognante.

Le esperienze-sogno, possono avvenire in diversi livelli di coscienza, alcuni oscuri e subconsci, legati ad impressioni passate, non obbligatoriamente personali ma anche collettive, altri luminosi se non illuminati, livelli di consapevolezza supercoscienti discendenti da una sorta di superpersonalità potenziale che alcuni chiamano anima.

Questa estensione della coscienza che rende il sogno lucido e controllato ha anche una sorta di rapporto col tempo: se l’io di veglia è confinato nell’attimo presente e di passato e futuro ha solo ricordi e supposizioni, i livelli subconsci e superconsci riescono in qualche modo a trascendere l’attimo presente e a relazionarsi con passato e futuro in modo concreto e costruttivo.

 

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Tutto è uno

Abbiamo menzionato un’altra caratteristica dei sogni lucidi: il controllo. Controllare il sogno è generalmente il secondo passo dopo l’aver preso consapevolezza di star sognando.

Come è possibile controllare l’ambiente circostante? Rendendosi conto che si è l’ambiente circostante tanto quanto la personalità in esso contenuta.

Questo paradosso amniotico è assai comune anche nelle esperienze psichedeliche e nelle esperienze spirituali, una sorta di interconnessione oggettiva con il tessuto della realtà, il famoso “tutto è uno” delle culture asiatiche.

Tutto diviene esteso, poroso, penetrabile e oggetti e soggetti si fondono. L’identità e la capacità identificativa si potenziano e tutto può essere conosciuto dall'interno, per identificazione, e non per riflessione, deduzione, sperimentazione dall’esterno.

 

La dissoluzione dell'ego

Questa esperienza dell’unità è legata a un altro interessantissimo fenomeno, conosciuto tra gli psiconauti come “ego-death”, ovvero dissoluzione dell’ego.

Quando la coscienza perde i propri perimetri consueti della forma e si riflette negli oggetti, nei soggetti e nello spazio che li contiene, la struttura dell’ego si dissolve temporaneamente, il che talvolta per alcuni può risultare un’esperienza troppo intensa e ingestibile.

Questa perdita della propria identità soggettiva si ritrova in molte tradizioni mistiche ed è una delle esperienze chiave per l’evoluzione della propria interiorità.

E’ uno dei modi per saggiare la trascendenza, una condizione inesprimibile e ristoratrice che, stando alla cultura yogica, è esattamente la ragione per la quale dormiamo: riconnetterci temporaneamente a quella sorgente in grado di guidare la nostra crescita evolutiva: Satchitananda.

 

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