5 esperienze imperdibili da fare in India
Nonostante il passare dei millenni, l’India non ha mai cessato di attrarre gli occidentali, che ancora scelgono questa meta per un viaggio che non è mai meramente turistico: l’India infatti può offrire esperienze che non possono essere fatte altrove. Scopriamo 5 esperienze imperdibili da fare in India
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L’India moderna, come quella antica, può offrire molto ai viaggiatori: città come Mumbai o Bangalore sono all’avanguardia in termini di tecnologia, di cinema, e alcuni dei loro quartieri sono un interminabile viavai di vita notturna.
Questa è la caratteristica principale dell’India all’occhio del viaggiatore: la coesistenza di antichi rituali e di livelli profondi di coscienza, insieme alla voglia di modernità, caos, mondanità chiassosa ed esuberante.
Ecco 5 esperienze che solo in India possono essere fatte…
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Questa festa attrae ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo ed è talmente apprezzata che alcuni paesi l’hanno importata e fatta propria.
Nel mese di Phalguna, tra i nostri febbraio e marzo, la festività chiamata Holi ufficializza la fine dell’inverno con un’esplosione di colori per le strade di tutta l’India: la gioia e la follia si impossessano di tutti gli indiani e anche gli adulti ritornano bambini.
L’effetto estetico è unico, visto che tutti i partecipanti si gettano reciprocamente polveri colorate e acqua per l’intero giorno, passando sopra a tutte le consuete formalità come casta, etnia, posizione sociale, sesso eccetera.
La musica, i colori, la vivace atmosfera creano un’esperienza unica che però non deve fare abbassare del tutto la guardia: attenzione alle persone in preda ai fumi dell’alcool e alle confidenze eccessive.
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Stiamo parlando della più grande industria cinematografica del mondo, in grado di sfornare un numero stratosferico di film ogni anno.
Agli occhi dell’occidentale, la maggior parte delle produzioni bollywoodiane sono risibil, grottesche, esasperate ed esasperanti in ogni aspetto, dal ricorso continuo alla violenza alle immancabili danze tanto amate in India, fino alla qualità della recitazione che spesso rasenta l’amatorialità.
Tuttavia questa industria ci offre un’opportunità unica: recitare in un film indiano! Vi basterà camminare per le vie di Mumbai per essere fermati da qualche regista-produttore con l’offerta di prendere parte ad un film… non spaventatevi, sono vere offerte!
Si prenderanno cura di voi, offrendovi il trasporto dall’albergo al set, offrendovi i pasti e una ricompensa.
Reciterete veramente in una produzione bollywoodiana (in mezzo a mille risate e dettagli comici) e potrete alla fine comprarvi il DVD.
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Un’altra ragione per soggiornare in India è legata al benessere fisico: siamo infatti nella patria dell’ayurveda, antichissima scienza medica ancora in voga in India, e dello yoga, disciplina di armonizzazione psicofisica che risale alla notte dei tempi.
Qui è possibile seguire una miriade di corsi e incontrare maestri e professionisti di caratura mondiale, godere di trattamenti per il benessere fisico e mentale, massaggi, cure, e affinare la propria pratica dei vari tipi di yoga.
Non sarà difficile incontrare viaggiatori che percorrono l’India con questo fine e scambaire con loro pareri e feedback riguardo scuole, corsi o maestri degni di nota.
Il numero di insegnati di yoga che vengono in India per migliorarsi ed imparare ulteriormente è impressionante, se ne incontrano quotidianamente.
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Usciamo un attimo dall’India caotica moderna per reimmergerci nelle calme antichità filosofiche in grado di attendere pazientemente nella quiete.
L’India è la terra degli ashram, le comunità che si riuniscono attorno ad un guru, un maestro, per mettere in pratica quotidianamente il suo insegnamento.
L’India pullula di ashram e riceve ogni anno milioni di occidentali interessati a fare questa esperienza per un lasso di tempo limitato che può andare da un paio di settimane ad un intero anno.
Ogni ashram ha le sue regole e prediligie una diversa forma di disciplina: in alcuni di essi si favorisce la meditazione, in altri i canti devozionali, in altri il servizio, in altri le opere di carità, in altri ancora studi e letture o discipline pratiche come il vipassana.
Vivere per un periodo in un ashram è un modo per riconnettersi con se stessi, per prendere le distanze dalla frenesia, per ristabilire pace e ordine.
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Ma dov’è che l’India del fermento e dalla vivacità colorata e scoppiettante si fonde con le antiche radici sapienziali che si abbeverano ad una spiritualità vivente e nutrita quotidianamente da millenni?
Per le strade, nei villaggi e sui bus. Se potete, concedetevi di viaggiare con le persone semplici, del popolo, dei villaggi; scoprirete una generosità senza limiti, una gioia innata che non si fa intaccare da condizioni di vita ardue, un’umiltà e un rispetto che ci daranno da riflettere, un amore estremo per i bambini e la famiglia, un micromondo colorato di vicoli, divinità familiari, focarili, ricette che non troverete mai in alcun ristorante.
Vedrete e assaggerete la vera vita, non quella raccontata dai film o dalla filosofia, una vita ancora connessa alla foresta, al monsone, all’estasi di un cuore sensibile, al sentirsi parte di un tutto che non ha mai fine.
Vedrete celebrare assieme mussulmani, induisti e cristiani… una grande lezione di vita.
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