Biologico vs Convenzionale: il dossier NutriMi
Sul sito nutrimi.it è disponibile un e-book per fare chiarezza in modo consapevole, comparando il cibo biologico con quello convenzionale.
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I cibi biologici spesso vengono ritenuti dai consumatori più sani, sicuri e sostenibili. Ma è realmente così? A oggi non è ancora possibile formulare una raccomandazione scientifica a favore del biologico, tuttavia è importante prediligere alimenti e colture che rispettano i terreni e le biodiversità, rafforzando in tal modo la produttività di un qualsiasi ecosistema.
A tal proposito, NutriMi - punto di riferimento italiano per quel che concerne il sapere in nutrizione - ha diffuso un e-book che mira a fare chiarezza sul tema, favorendo al tempo stesso scelte alimentari informate e consapevoli.
Spesa biologica: quali sono i vantaggi
Per produrre alimenti biologici (di origine sia animale che vegetale) si devono rispettare determinate normative che vietano, tra le altre cose, l’utilizzo di pesticidi chimici, OGM e radiazioni ionizzanti.
Nel dossier pubblicato da NutriMi, comparando cibi biologici e convenzionali, vengono esplicitate alcune peculiarità di entrambi. Come il fatto, ad esempio, che gli alimenti bio producano dei livelli di residui inferiori rispetto agli altri.
Ma non è tutto: questa tipologia di cibi di origine vegetale contiene maggiori sostanze antiossidanti, mentre quella di origine animale apporta un quantitativo superiore di acidi grassi polinsaturi e omega-3 rispetto ai corrispettivi convenzionali.
In cosa sono migliori i cibi biologici
Il dossier di NutriMi, però, spiega anche che non ci sono evidenze sufficienti per ritenere superiori i prodotti biologici in termini di qualità organolettiche e nutrizionali. Inoltre, l’effettivo impatto ambientale della loro produzione è attualmente ancora oggetto di studio e ha fornito -per ora - dati contrastanti.
Al contempo, nell’e-book è anche specificato che i prodotti bio spesso vengono formulati in modo più virtuoso rispetto a quelli convenzionali, con un apporto calorico e di nutrienti “critici” tendenzialmente inferiore. Questo - probabilmente - per offrire opzioni alimentari più salutari ai consumatori.
Infine, nel dossier si sottolinea l’importanza fondamentale di fare una scelta consapevole (oltre che etica) prima dell’acquisto, consultando con attenzione etichette e valori nutrizionali di ciascun prodotto.