Carenza di vitamina D, come verificarla
La carenza di vitamina D danneggia le ossa e non solo. Per scoprire se sono necessari gli integratori è sufficiente un test del sangue, che si può eseguire anche in farmacia.
Spesso viene associata all'osteoporosi, e in effetti è proprio questo uno dei rischi principali della carenza di vitamina D: l'indebolimento delle ossa.
Il legame è nascosto nel ruolo giocato da questa vitamina nell'assorbimento del calcio, un minerale molto importante per la salute delle ossa.
Le funzioni della vitamina D non si esauriscono però qui. Averne a disposizione dosi adeguate è importante anche per il corretto funzionamento del sistema nervoso, dei muscoli e del sistema immunitario.
Sembra anche che esista un legame tra anemia e carenza di vitamina D, ma l'esatto ruolo giocato da questo nutriente nel controllo dei livelli di ferro (che, se non adeguati, possono portare proprio alla comparsa di anemia) non sono stati ancora del tutto chiariti.
Per far fronte al fabbisogno dell'organismo non basta fare affidamento sull'alimentazione. Gli alimenti che possono fornire la vitamina D, infatti, non sono molti. Per giunta, molta di quella di cui abbiamo bisogno viene sintetizzata grazie a una reazione che avviene nella nostra pelle grazie all'azione dei raggi ultravioletti.
La vitamina del sole
La nostra principale fonte di vitamina D è quindi il sole. Purtroppo, però, dobbiamo fare i conti con il fatto che gli stessi raggi ultravioletti che ci permettono di sintetizzare questa sostanza possono anche aumentare il rischio di tumori della pelle; per questo è importante proteggerci dall'esposizione eccessiva ai raggi solari.
Il conseguente uso di prodotti contenenti fattori in grado di schermare gli ultravioletti, unito alla minore tendenza a passare del tempo all'aria aperta che caratterizza molti stili di vita moderni, riduce la nostra possibilità di sintetizzare vitamina D, esponendoci al rischio di carenza.
Un problema analogo si verifica anche nei bambini piccoli, la cui pelle delicata non dovrebbe essere esposta alla luce diretta del sole prima dei 6 mesi di vita.
La questione non deve essere sottovalutata; basti pensare che fra le conseguenze della carenza di vitamina D nei bambini è incluso il rachitismo.
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Come verificare la carenza di vitamina D
Per verificare se si soffre di una carenza di vitamina D è sufficiente sottoporsi a un esame del sangue. Il parametro che viene misurato per stabilire se è necessario ricorrere all'integrazione è la 25-OH vitamina D.
La soglia di allerta può variare leggermente a seconda della società scientifica scelta come riferimento; c'è anche chi, ad esempio, tiene in considerazione se l'esame è stato fatto in estate o in inverno.
In genere si parla di carenza quando i livelli di vitamina D sono inferiori a 10 ng/ml e di insufficienza per valori compresi tra 10 e 30 ng/ml. Spesso la supplementazione viene consigliata per valori al di sotto dei 30 ng/ml.
I test in farmacia
Oltre a ricorrere al classico prelievo, è possibile sottoporsi anche a test rapidi disponibili in farmacia. Il campione necessario è sempre di sangue, ma ne basta una goccia ottenuta semplicemente pungendo un polpastrello. I risultati sono in genere disponibili nell'arco di 10-15 minuti.
Attenzione, però: esiste anche la condizione opposta, cioè l'eccesso di vitamina D. La soglia oltre la quale si parla di tossicità è stabilita a 100 ng/ml.
Per non correre nessun rischio, è bene consultare il proprio medico per valutare la necessità di assumere eventuali integratori in dosi adeguate.
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Credit foto: Antonio Guillem