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Semi di amaranto, proprietà e usi

La pianta dell'amaranto, ritenuta blasfema dai conquistadores spagnoli, veniva invece considerata sacra dagli Incas e Atzechi, popoli che già ne conoscevano le fantastiche proprietà: scopriamo insieme le caratteristiche e gli usi.

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Cosa sono e come si ottengono i semi di amaranto?

L'amaranto è una pianta che appartiene alla famiglia delle Amarantacee e il cui nome, che deriva dal greco, significa "che non appassisce mai”.

La pianta di amaranto ha origini antiche ed è coltivata fin dai tempi degli Inca e degli Aztechi in America precolombiana.

La coltivazione della pianta è tornata in auge dopo un periodo di stop: venne infatti sospesa dai conquistadores spagnoli che, ignorandone le qualità, la sostituirono con la coltivazione del mais. Questo perché i frati dei conquistadores spagnoli la consideravano blasfema poiché le popolazioni locali, che la ritenevano sacra, la utilizzavano per creare dei pupazzetti impastati con succo di agave e sangue, che venivano adorati e consumati.

Oggi la pianta è di nuovo apprezzata sia per le sue colorate infiorescenze rosso scuro sia per i suoi piccoli semi nutrienti.

Per ottenere i semi di amaranto si raccolgono le spighe della pianta e, dopo averle fatte essiccare, si ottengono i piccoli semi commestibili.

I semi si trovano facilmente nei supermercati più forniti e nei negozi di alimenti biologici, pronti per essere utilizzati nelle ricette.

 

Le proprietà e i valori nutrizionali

L’amaranto ha un profilo nutrizionale ricco e completo ed è un alimento interessante soprattutto per chi cerca alternative ai cereali prive di glutine.

Ricco di proteine, fibre e sali minerali, l’amaranto è infatti un alimento dall’elevato contenuto in carboidrati ma privo di glutine. Per quanto riguarda i valori nutrizionali dell’amaranto, 100 grammi di semi forniscono circa 370 calorie date da circa 19 grammi di carboidrati, 4 grammi di proteine e 1,5 grammi di grassi.

Inoltre, l’amaranto contiene buone quantità di fibre, vitamine e minerali essenziali, come ferro, magnesio, potassio e calcio.

 

I benefici dei semi di amaranto per la salute

L’amaranto è un alimento nutriente, a basso indice glicemico e in grado di saziare a lungo.

Essendo una fonte di fibre alimentari, il consumo di amaranto nella dieta abituale promuove la salute intestinale. Le fibre infatti hanno potere saziante, aumentano il volume delle feci e le ammorbidiscono, favorendo la peristalsi e l’evacuazione e contrastando stipsi e costipazione.

Grazie al suo contenuto di ferro e calcio, l'amaranto è un ottimo alimento utile a contrastare carenze minerali, soprattutto in chi segue una dieta vegetale o in persone anemiche. L'amaranto ha inoltre proprietà energizzanti ed è ricco di antiossidanti, dunque è ottimo per sportivi, persone che eseguono lavori pesanti e per combattere l’organismo dall’azione dannosa dei radicali liberi.

Trattandosi di un falso cereale, l’amaranto è privo di glutine e il suo consumo risulta dunque indicato per chi soffre di celiachia o altre intolleranze ai cereali.

 

 

Come si usano in cucina?

Sebbene l’amaranto appartenga alla famiglia delle Amarantacee, i suoi semi vengono spesso utilizzati al pari dei cereali. Il sapore dell’amaranto è gradevole, leggermente dolciastro, con sentori, a detta di alcuni, che ricordano la nocciola.

I semi di amaranto vanno risciacquati più volte per poi cuocerli in acqua per circa trenta minuti, possono essere cotti in acqua fino a ottenere una consistenza simile al cous cous; il rapporto è di una tazza di amaranto e tre tazze di acqua. In alternativa, l’amaranto può essere cotto a vapore o in pentola a pressione.

Oltre ad essere cucinato da solo, l’amaranto può essere cotto insieme alla quinoa, altro falso cereale che ha lo stesso tempo di cottura dell’amaranto. Una volta cotto, l’amaranto si può servire accompagnato da verdure di stagione, come zucchine, broccoli, melanzane, pomodorini, prezzemolo, olive e salse.

I semi si possono usare anche per preparare popcorn di amaranto, piccoli e croccanti come quelli di mais.

Anche la farina di amaranto è molto nutriente, ma essendo poco lievitante, viene spesso mescolata ad altre farine per la preparazione di prodotti da forno o utilizzata come addensante in zuppe e salse.

Oltre ai semi, anche le giovani foglie dell’amaranto e i germogli sono commestibili: le prime si consumano lessate come gli spinaci mentre i germogli di amaranto sono ottimi da aggiungere crudi nelle insalate.

 

Controindicazioni, intolleranze e quantità consigliate

L'amaranto è generalmente ben tollerato ma, come ogni alimento ricco di fibre, potrebbe causare gonfiore e disturbi digestivi se consumato in grandi quantità o senza un’adeguata idratazione. È sempre consigliabile iniziare con piccole porzioni per consentire al corpo di adattarsi, soprattutto per chi non è abituato a una dieta ricca di fibre.

Un consumo moderato e regolare può essere di circa 50-80 grammi, integrato in una dieta equilibrata e alternato con altre fonti di carboidrati. Chi è soggetto a problemi renali o ha difficoltà a gestire alimenti ricchi di fibre insolubili dovrebbe comunque consultare un professionista prima di aumentare l’assunzione.

 

L'amaranto e gli altri cereali privi di glutine

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