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Stipsi ostinata e cronica: cause e rimedi

La tendenza a soffrire di stipsi dipende da più fattori ma una dieta bilanciata e l'attività fisica possono sempre aiutare. Quando, però, la stitichezza diventa cronica e ostinata possono essere di aiuto alcuni semplici ed efficaci rimedi naturali.

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Cos'è la stipsi ostinata

La stipsi ostinata o stitichezza cronica rappresenta un fastidioso disturbo intestinale che colpisce soprattutto le donne, caratterizzata da un’evacuazione scarsa o assente delle feci, attribuibile a cause fisiologiche, ormonali o anche psicologiche ed emotive. Intendiamo questo disturbo come una forma di stitichezza più ostinata, in cui la peristalsi intestinale è estremamente lenta, addirittura si indicano meno di 3 movimenti intestinali a settimana.

 

Cause della stipsi ostinata

La stipsi cronica è tale quando si interrompe l’evacuazione delle feci per un arco di tempo di tre giorni almeno o non si mantiene il ritmo costante dell’evacuazione giornaliera. I fattori causali dietro a questo tipo di fenomeno possono essere di diversa natura: fisiologici, neurologici, muscolari, ormonali.

  • A livello fisiologico la motilità intestinale può venir stoppata da presenza di ragadi anali, ostruzione intestinale, cancro al colon, stenosi intestinale, rettocele, cancro al retto.
  • A livello neurologico i nervi che accompagnano le contrazioni muscolari preposte possono venir influenzati da patologie come sclerosi multipla, Parkinson, ictus, per cui il controllo nervoso non è più effettivo.
  • A livello muscolare problematiche legate al pavimento pelvico ed alla sua muscolatura possono causare costipazione ostinata, come prolassi, dissinergia (quando i muscoli pelvici non coordinano rilassamento e contrazione), oppure anismo, quando i muscoli pelvici non riescono ad essere rilassati per consentire l’alternanza.
  • A livello ormonale possono presentarsi difficoltà a bilanciare la quota di liquidi nell’intestino, a causa di diabete, ipotiroidismo, gravidanza,


Anche un tipo di alimentazione poco sana e non equilibrata può intaccare le funzionalità di stomaco e intestino: consumare i pasti in condizioni di tranquillità, adottare una dieta ricca di fibre, bere molta acqua nell’arco della giornata sono abitudini che favoriscono una corretta digestione e assimilazione dei cibi. 

 

La sedentarietà è ugualmente nemica dell’intestino: bisognerebbe assicurarsi almeno 30 minuti di movimento, inteso come camminata, al giorno. 

 

La visione psicosomatica, interpreta la stipsi cronica come la paura del mondo esterno e la volontà di non “lasciare scappare” le emozioni, mantenendo un atteggiamento forzatamente e ostinatamente conflittuale con il mondo e con se stessi. In campo bioenergetico si lavora molto per riequilibrare lo scambio del dare-avere e sul fattore ritenzione, elementi che entrano in gioco quando ci si chiude e si tende a "trattenere" piuttosto che a "liberare" qualcosa.

 

Sintomi della stipsi ostinata

I sintomi manifestati da stipsi ostinata sono feci grumose e dure, sensazione di blocco nel retto, movimenti intestinali insufficienti, necessità di ricorrere ad aiuti meccanici per l’evacuazione.

 

Conseguenze della stipsi ostinata

Il protrarsi di lunghi periodi di stipsi ostinata negli adulti può portare a gravi conseguenze per le quali si deve poi intervenire con l’ausilio di uno specialista. Le conseguenze più comuni sono la formazione di emorroidi, interne o esterne, una lacerazione molto dolorosa come la ragade anale e un indebolimento della tonicità con prolasso rettale.

 

Diagnosi

Studi endoscopici o radiografici possono ovviamente diagnosticare a fondo le cause fisiologiche di uno scorretto e irregolare transito intestinale.

 

La diagnosi viene effettuata attraverso esami prescritti dal medico proctologo, specialista del caso che partendo da un'ispezione fisica generale e da un esame rettale digitale approfondirà lo stato della condizione sia a livello sistemico con analisi del sangue per verificare i parametri tiroidei e i livelli di calcio, una radiografia, una sigmoidoscopia per indagare retto e parte inferiore dell’ano, oppure una colonscopia per esaminare l’intero colon.

 

In fase di diagnosi può essere utile effettuare i test relativi alla celiachia. Alcuni tra i sintomi in questi casi sono episodi di diarrea alternati a fasi di stipsi, dovuti all’intolleranza al glutine e all’infiammazione della mucosa intestinale, che causa un malassorbimento dei nutrienti.

 

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Dieta per la stipsi ostinata

Per facilitare il transito intestinale si possono adottare poche e semplici regole alimentari:

  • Assumere sempre una buona dose di acqua e liquidi al giorno, idratando a fondo l’organismo anche con centrifugati freschi, passati di verdura, yogurt e tisane corroboranti;
  • incrementare l’apporto di fibre, inserendo cibi integrali nella dieta, come pasta o riso integrali, pane ai cereali, cracker o grissini con soia o semi oleosi vari; evitare al contempo l’abuso di farine raffinate;
  • consumare altri cereali rinfrescanti, come l’orzo, il farro o l’avena;
  • semi di lino o semi di chia contengono un gel vegetale prezioso che favorisce il transito intestinale, lasciati qualche minuto in ammollo in acqua o zuppe o nei dessert possono essere consumati frequentemente.
  • frutta e verdura devono esserci sempre in tavola e vanno preferite nelle versioni “integrali”, ovvero con la buccia, ben lavata e pulita. Non devono mancare kiwi, mele, pere, arance e prugne; la verdura ideale è rappresentata, per esempio, da zucchine, zucca, cipolle, spinaci, asparagi, cicoria, finocchi, cetrioli freschi, broccoli, si può bere anche l’acqua di cottura.

 

Rimedi naturali contro la stitichezza ostinata

La natura ci viene in aiuto in caso di stitichezza ostinata con rimedi immediati, che possiamo adottare anche in caso di stipsi ostinata nell’anziano.

 

Si tratta di lassativi naturali, che troviamo sottoforma di integratori di fibre oppure in tisane emollienti a base di malva e altea e rimedi erboristici antrachinonici come cascara, senna, rabarbaro e frangula. In caso di stipsi ostinata oltre ad una dieta ricca di fibre è necessario integrare per breve tempo soluzioni che abbiano effetto rapido e poi instaurare una profilassi con rimedi più blandi.

  • Senna: o Cassia, è un trattamento d’urto grazie alla presenza dei sennosidi, mucillagini, flavonoidi che quando entrano in contatto con la flora batterica intestinale svolgono azione lassativa, stimolando la motilità del crasso, sviluppando la secrezione di acqua, con l’aumento di volume del contenuto enterico.
  • Cascara: ricca di antrachinoni, nello specifico cascarosidi e aloina, anche la cascara svolge azione lassativa irritativa o stimolante, come la senna. Sollecita la peristalsi e ammorbidisce le feci. Il suo utilizzo deve essere limitato, solo per sbloccare una condizione di costipazione cronicizzata.
  • Frangula: la sua corteccia possiede proprietà lassative, vermifughe e colagoghe. E’ indicata in caso di stipsi, insufficienza biliare. Come per la senna e la cascara se ne raccomanda un uso per tempi non protratti, per non incorrere in squilibri elettrolitici con perdite di potassio importanti.

 

In caso di stipsi ostinata nei bambini e negli anziani si raccomanda di consultare il medico prima di assumere preparati antrachinonici, oltre che per verificare possibili interazioni con i farmaci, anche per valutare la possibilità di utilizzare altri rimedi più delicati come per esempio la mannite, un blando lassativo che non irrita la mucosa intestinale, non provoca coliche o possibili nausee.

 

Esistono anche esercizi appositi che vengono dalla pratica yogica e una precisa attività fisica che va agire sull’addome per combattere la stitichezza ostinata. Anche la respirazione è fondamentale per l’azione che svolge di massaggio profondo e viscerale.

 

Ogni indicazione qui riportata è a carattere divulgativo e non si sostituisce al parere del medico o di un esperto che potrà consigliare nel modo migliore per ogni singolo e personale caso.

 

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