Il perché della presenza dei cinghiali in città
Sono sempre più numerose le segnalazioni di cinghiali nei centri urbani. Da Torino a Roma, questi animali selvatici stanno creando disagi e, in certi casi, incidenti. Ma la soluzione non sta nel loro abbattimento.
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Crescono i casi di avvistamento di cinghiali in città, soprattutto nei centri abitati. Da Torino a Roma, i cinghiali che rovistano tra i rifiuti o che corrono per strada stanno generando paure e disagi tra la popolazione e talvolta incidenti stradali, anche mortali.
Ma perché questi animali attraversano le città? Da cosa sono attratti? Davvero il loro abbattimento è l’unica soluzione applicabile?
Animali selvatici attirati dalla nicchia alimentare urbana
Federica Pirrone, docente di etologia veterinaria all'Università degli Studi di Milano, ha spiegato in un video pubblicato su La Repubblica, che “questi animali sono attratti da una nicchia alimentare, rappresentata da rifiuti facilmente accessibili”.
Ecco il primo elemento. Migliorare la qualità della raccolta urbana dei rifiuti, tenere pulite le città, aiuterebbe a evitare che gli animali selvatici vengano attratti dalle campagne e boschi circostanti.
Infatti, “gli animali selvatici come i cinghiali non entrano nelle città per avvicinarsi all’uomo. Anzi, sono raffrenati dalle attività umane e dal traffico” aggiunge Pirrone.
Perché così tanti cinghiali?
Per risolvere il problema è necessario, quindi, capirne le cause. Come spiega ancora la docente, questi animali “sono i diretti discendenti di soggetti che noi abbiamo introdotto in natura a partire dal dopoguerra, dall’est Europa, per scopi venatori.
E questo, unito alla carenza di predatori come lupi e orsi, ai foraggiamenti artificiali messi a disposizione dai cacciatori stessi e all’innalzamento delle temperature - che ha alterato la quantità di risorse a disposizione - ecco tutto questo ha portato al raddoppio di cinghiali nell’ultimo decennio".
Cinghiali, animali non aggressivi
Siamo abituati a pensare che i cinghiali siano animali violenti, spinti ad attaccare l’uomo alla prima occasione.
Secondo Federica Pirrone, non c’è nulla di più falso: "I cinghiali sono “innocui”, “timidi”, e, in quei rari casi in cui un cinghiale attacca volontariamente un essere umano, si tratterebbe di legittima difesa: un animale - spesso ferito - che si difende da una battuta di caccia o una madre che intende proteggere i propri cuccioli.
La caccia non è la soluzione
Che fare, quindi? Piuttosto di concentrarsi sull’abbattimento, sarebbe meglio puntare sulla prevenzione: eliminare ogni forma di foraggiamento artificiale illecito, prevenirne la riproduzione e avviare programmi di riequilibrio del contesto naturale, senza ostacolare quindi il ripopolamento da parte di predatori, quali lupi e orsi.
A tal proposito, fino al 31 ottobre 2021, c’è la possibilità di firmare - online oppure in tutti i Comuni d’Italia - la proposta di referendum per l’abolizione della caccia: il comitato Referendum Sì Aboliamo la Caccia intende richiedere l’abrogazione della legge 157/92 che permetterà, se il referendum avrà successo, di vietare l'attività venatoria su tutto il territorio nazionale.