Vaiolo delle scimmie, di cosa si tratta
Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale rara ma in crescita, che può trasmettersi tra animali e esseri umani, oltre che da persona a persona. Sebbene sia meno grave del vaiolo umano, può causare complicanze, soprattutto nei soggetti più vulnerabili. Analizziamo cos’è, come si trasmette, quali sono i sintomi ed i trattamenti disponibili.

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- Cos'è il vaiolo delle scimmie?
- Come si trasmette il vaiolo delle scimmie?
- Sintomi del vaiolo delle scimmie
- Diagnosi
- Trattamenti e cure per il vaiolo delle scimmie
- Quanto dura il vaiolo delle scimmie?
- Vaiolo delle scimmie, è pericoloso?
Cos'è il vaiolo delle scimmie? Definizione e origine del virus
Il vaiolo delle scimmie è una rara malattia infettiva virale che viene trasmessa dagli animali all’uomo ed è causata dal monkeypox virus – appartenente alla stessa famiglia del vaiolo - endemica per lo più in alcune zone remote di Paesi tropicali dell'Africa centrale e occidentale.
Il “vaiolo delle scimmie” è così chiamato perché l’infezione fu identificata per la prima volta nelle scimmie nel 1958, mentre il primo caso nell’uomo risale al 1970.
Il primo focolaio al di fuori dell’Africa è stato registrato del 2003 negli Stati Uniti e si trattava di un focolaio legato a un’importazione di mammiferi infetti. Dal 2018 al 2021 sono stati segnalati al di fuori dell’Africa 12 casi di vaiolo delle scimmie associati a viaggi. Nel 2022, per la prima volta, sono stati segnalati negli Stati membri dell’Unione Europea e nel mondo molti focolai non riconducibili ai viaggi o all’importazione di mammiferi: per questo motivo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) aveva dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza di salute pubblica internazionale, emergenza rientrata nel 2023.
I rischi legati ad una impennata di casi registrati la scorsa estate nella Repubblica Democratica del Congo e in altri Paesi africani ha portato il 14 agosto 2024 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a dichiarare l’infezione un’emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC): a preoccupare era stata la diffusione di un nuovo ceppo virale, temuto per la sua maggiore aggressività: lo stato di emergenza globale è tutt’ora in essere a causa del costante incremento dei casi, della crescente diffusione geografica, della gravità dell’epidemia nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo e della carenza di fondi per attuare una risposta adeguata.
Come si trasmette il vaiolo delle scimmie? Modalità di contagio
Il contagio dall’animale all’uomo avviene tramite contatto fisico con animali infetti, soprattutto roditori e primati, che possono infettare l’uomo attraverso secrezioni o carne contaminata. La trasmissione dell’infezione da persona a persona si verifica invece attraverso il contatto diretto con lesioni cutanee, fluidi corporei o materiali contaminati come indumenti, asciugamani, lenzuola. Il contagio avviene anche tramite rapporti sessuali non protetti, stretto contatto fisico o, più raramente, attraverso droplets respiratori - piccole goccioline di saliva - in caso di esposizione prolungata.
Le persone infette sono contagiose dall’inizio dei sintomi fino alla completa guarigione delle lesioni cutanee. In assenza di sintomi iniziali, il virus può essere trasmesso già dal giorno precedente alla comparsa dell’eruzione cutanea. Il virus può diffondersi anche durante la gravidanza dalla madre al feto o dopo il parto. Non è ancora del tutto chiaro per quanto tempo le persone con vaiolo delle scimmie sono infette, ma in generale sono considerate tali a partire dalla comparsa dei sintomi prodromici e finché tutte le lesioni non si sono trasformate in croste e le croste non sono cadute lasciando posto a un nuovo strato di pelle sottostante.
Sintomi del vaiolo delle scimmie: come riconoscerli
Il vaiolo delle scimmie si manifesta generalmente tra i 6 e i 14 giorni (fino a un massimo di 21) dopo il contatto con il virus e iniziano con febbre, mei primi tre giorni, accompagnata da mal di testa, dolori muscolari, stanchezza, brividi, ingrossamento dei linfonodi. Successivamente compaiono eruzioni cutanee, inizialmente sotto forma di macule, che tendono ad evolversi in papule, vescicole, pustole ed infine in croste. Le lesioni cutanee possono apparire su tutto il corpo, sia a livello cutaneo (inclusi palmi di mani e piedi), sia a livello delle mucose (bocca, genitali, ano retto, occhi). L'infezione può essere accompagnata anche da linfonodi gonfi e mal di gola. La maggior parte delle persone presenta sintomi da lievi a moderati che di solito durano da 2 a 4 settimane, seguiti da una completa guarigione.
Diagnosi del vaiolo delle scimmie: test e procedure mediche
La diagnosi di vaiolo delle scimmie viene effettuata attraverso il prelievo di un campione dalle lesioni cutanee per essere analizzato in laboratorio. I test diagnostici più comuni includono la PCR (reazione a catena della polimerasi), che consente di rilevare la presenza del virus nel campione prelevato. Inoltre, il medico può eseguire esami del sangue per verificare la presenza di anticorpi specifici.
Trattamenti e cure per il vaiolo delle scimmie
Non esiste un trattamento antivirale specifico per il vaiolo delle scimmie, ma i sintomi possono essere gestiti con cure di supporto. Questi includono la somministrazione di farmaci per ridurre la febbre e il dolore, oltre a trattamenti per prevenire le infezioni batteriche secondarie che possono verificarsi nelle lesioni cutanee. È stato inoltre sviluppato un antivirale per il trattamento del vaiolo (tecovirimat), ma il suo uso per il vaiolo delle scimmie è ancora oggetto di studi.
Per il resto, è necessario utilizzare determinate precauzioni per evitare la diffusione del virus: innanzitutto è fondamentale rimanere in isolamento in una stanza dedicata e utilizzare oggetti personali senza condividerli con altri membri della famiglia, evitando in modo particolare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza fino alla guarigione dell’eruzione cutanea, oltre a limitare contatti stretti o intimi, come abbracci e baci, fino alla completa scomparsa delle lesioni. L’igiene delle mani e delle vie respiratorie deve essere scrupolosa, e l’uso della mascherina chirurgica è raccomandato in caso di interazioni con altre persone. È necessario astenersi dall’attività sessuale fino alla caduta delle croste ed uscire di casa solo per visite mediche o esercizio fisico indispensabile al benessere mentale, ma indossando una mascherina e coprendo le lesioni con vestiti adeguati. Bisogna evitare il contatto con mammiferi domestici e segnalare alle autorità sanitarie eventuali contatti recenti con questi animali, per monitorare eventuali sintomi compatibili con l’infezione. È bene fare attenzione anche alla gestione dei rifiuti, interrompendo la raccolta differenziata e confezionando i rifiuti in modo sicuro, con l’impiego di almeno due sacchetti per evitare contaminazioni.
Quanto dura il vaiolo delle scimmie? Tempi di guarigione e decorso
Come già accennato, il vaiolo delle scimmie ha un periodo di incubazione che va dai 6 ai 21 giorni. Il decorso della malattia varia, ma in genere i sintomi più gravi durano circa 2-4 settimane, seguite da una completa guarigione, con le lesioni cutanee che si asciugano e formano croste. Il periodo infettivo deve essere considerato a partire dalla comparsa dei primi sintomi fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle. Chiunque abbia sintomi compatibili con il vaiolo delle scimmie o che è stato a contatto stretto con un caso confermato, deve consultare subito il proprio medico curante. La malattia tende a risolversi senza complicazioni in buona parte dei casi, anche se la guarigione dipende dalle condizioni generali del paziente.
Vaiolo delle scimmie è pericoloso? Rischi e complicanze
Il vaiolo delle scimmie è generalmente meno grave rispetto a quello umano, ma può comunque causare complicanze, soprattutto nei soggetti con un sistema immunitario compromesso, come bambini, donne in gravidanza e persone immunodepresse, che hanno un rischio maggiore di sviluppare forme severe e potenzialmente fatali della malattia.
Le complicanze possono includere infezioni batteriche secondarie, polmonite, encefalite, danni oculari, disidratazione e, nei casi più gravi, localizzazioni viscerali e sovrainfezioni batteriche. Sebbene la mortalità sia relativamente bassa, aumenta nei casi più severi.
Pur non essendo endemico in molte parti del mondo, il vaiolo delle scimmie ha destato preoccupazione per la sua rapida diffusione, spingendo le autorità sanitarie ad adottare misure di monitoraggio e prevenzione per contenerne la propagazione.