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Morbillo: è davvero epidemia?

Vi sono informazioni contrastanti in merito alla propagazione del morbillo in questo ultimo periodo. Cerchiamo di capirne di più affidandoci ai dati in nostro possesso.

Morbillo: è davvero epidemia?

E’ tornata alla ribalta una malattia che si credeva debellata (quasi) completamente: il morbillo. E si è sollevata una gran moltitudine di dati, commenti, impressioni, emozioni e paure in merito alle vaccinazioni.

Proviamo semplicemente a fare il punto della situazione per capire se davvero si tratta di epidemia di morbillo.

 

Morbillo: è davvero epidemia?

Con la dovuta cautela, affidiamoci sempre a fonti ufficiali per affrontare le situazioni complicate. Nel nostro caso i riferimenti sono istituzionali: il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità.

La risposta alla nostra domanda è chiara: si tratta di epidemia. Senza allarmismi, però: è epidemia, non emergenza! Epidemia è un termine medico che indica la “propagazione rapida di una malattia infettiva, contagiosa, in una popolazione, nella quale vengono colpiti, contemporaneamente e successivamente, molti individui”.

È stato istituito un osservatorio per monitorare la propagazione del morbillo e i dati, aggiornati a fine luglio 2017, ci dicono che da gennaio 2017:

> 4001 sono i casi segnalati dall'inizio dell'anno (di cui 3 decessi);

> quasi tutte le Regioni (18/21) hanno segnalato casi, ma il 90% proviene da solo sette regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia;

> l'89% dei casi era non vaccinato e il 6% ha ricevuto solo una dose di vaccino.

 

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Morbillo, cenni storici: 

Un po’ di dati storici e scientifici sull'epidemia di morbillo:

> Dal 1970 alla fine degli anni 90 il morbillo ha presentato andamento ciclico con picchi di diffusione anche molto elevati. Con l’aumentare delle coperture vaccinali, dall’inizio degli anni 2000, l’ampiezza dei picchi si è ridotta considerevolmente. Tuttavia, la malattia continua a circolare nel nostro Paese e si verificano periodicamente epidemie.

> Le direttive internazionali dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) prevedono di migliorare la sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia in vista dell’obiettivo dell’eliminazione di queste malattie.

> Vi sono dei pericoli legati alla infezione del morbillo in particolari situazioni: il morbillo può essere pericoloso in soggetti già debilitati o affetti da malattie croniche e si può complicare con otite, laringite, polmonite, encefalite (colpisce 1 malato su 1000, è più rara ma in alcuni casi può essere fulminante e provocare la morte).

Molto rara, anche se esiste, si segnala come complicazione la Panencefalite subacuta sclerosante. Le complicazioni sono relativamente rare, ma è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite.

> Gli esperti di salute pubblica hanno il compito di assicurare che la percentuale di soggetti immuni sia abbastanza alta. 

Senza entrare nel merito delle vaccinazioni, riportiamo la definizione dell’OMS di “immunità di gregge” ricordando quanto detto sopra ovvero che ci sono particolari categorie di persone per le quali contrarre l’infezione dal morbillo potrebbe essere fatale: “l'immunità di gregge descrive l'immunità che si ottiene quando la vaccinazione di una porzione della popolazione (il "branco", a volte anche in percentuale inferiore al 100% della popolazione) offre una protezione agli individui non protetti.”

 

Morbillo: cos’è

Per completezza di informazione, rivediamo in linea generale le informazioni generali sul morbillo:

> Cos’è: Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus, è una malattia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene detta infantile. Si trasmette solo nell’uomo. I malati vengono isolati nel periodo di contagio.

> Quali sintomi presenta: i primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore con una febbre che però diventa sempre più alta. Successivamente compaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, compare una eruzione cutanea caratteristica (esantema), di piccoli punti color rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo. L’eruzione dura da 4 a 7 giorni e scompare a cominciare dal collo.

> Dove è più diffuso: Il morbillo è diffuso in tutto il mondo, si tratta ti una delle più frequenti febbri eruttive. Nei Paesi a clima temperato, colpisce i bambini verso la fine dell’inverno e a primavera.

> Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per tutta la vita.

> Il morbillo è una delle malattie più facilmente trasmissibili. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea quando il malato tossisce o starnutisce.

 > Non esiste una cura specifica per il morbillo. Si possono curare i sintomi ma non la causa.

 

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