Autostima, un approccio spirituale e pratico
Diamo una definizione di autostima ed esploriamo i tre passaggi che portano a liberare la mente e ad agire.
Presenza e connessione
Everything is coming and going just like clouds in the sky. Mooji (Tutto va e viene come nuvole nel cielo )
Mi ricordo, alla fine dei miei vent’anni, di aver partecipato ad un corso sull’autostima. A un certo punto il facilitatore chiese al gruppo di dare una definizione di autostima. All’improvviso puntò il dito nella mia direzione per una risposta. In quel momento io ero un po’ assente, imbambolata, con la mente vuota e quindi lo guardai senza rispondere, respirando, in silenzio. E lui disse: ecco questa è l’autostima!
Dopo tanta ricerca sul benessere spirituale ora capisco il senso di quel momento: è nel vuoto della mente, nel silenzio dell’ego, nel puro essere, che troviamo il valore di noi stessi e della vita.
Quando ci dimentichiamo chi siamo, da dove veniamo, e dove andiamo, si crea un vuoto e rimane uno stato di pura presenza. In questo stato non c’è spazio per l’autocritica, solo connessione e profonda calma.
Nel vuoto della presenza lasciamo andare ogni identità e diventiamo come i bambini quando giocano. I bambini non hanno problemi di autostima, loro giocano e basta. La loro mente non è ancora sviluppata, quindi non c’è autocritica, solo istinto. Non c’è interpretazione, solo esperienza.
Nel momento presente e nel gioco non c’è giudizio, solo pura gioia a creatività. E’ dunque la mente il problema alla base dell’autostima? Nella mia esperienza la mente può essere causa di grande sofferenza. La buona notizia è che abbiamo il potere di indirizzarla, oltre a possedere un modo più intuitivo e autentico di vivere, basato sulla connessione con la forza creativa interiore universale.
Vediamo dunque passo per passo come superare stati mentali ed emozionali negativi, che bloccano questo stato di presenza e connessione, alla base dell’autostima e dell’amore incondizionato del sé.
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Osserva la mente e svuotala
We don’t see things as they are. We see things as we are. Anais Nin (Non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo) L’osservazione neutrale e il rilascio di pensieri, emozioni e tensioni fisiche negative ci consente di liberarci dai condizionamenti esterni e di vivere senza paragoni. Si tratta di ascoltarsi nel profondo, guardando con distacco la realtà esterna, rilasciando forme pensieri e comportamenti automatici che non ci appartengono.
Viviamo in una società che ci bombarda di immagini di come dobbiamo essere e agire. Famiglia, scuola e cultura di appartenenza ci impongono regole e modelli di comportamento: immagini prefissate con le quali ci identifichiamo, e che diventano filtri mentali attraverso i quali interpretiamo l’esistenza.
Pensiamo ad esempio agli stereotipi sulle donne, emotive e dedicate alle relazioni intime e a quelli sugli uomini, razionali e sempre pronti a combattere. Oppure al paradigma scientifico del mondo occidentale che disconosce il mondo delle energie sottili, dell’istinto e degli archetipi dell’anima.
Queste immagini predefinite influenzano la nostra visione, siamo infatti invasi dalle visioni degli altri. Conformarsi a ruoli e regole ci impedisce una esperienza fresca e originale di noi stessi e della vita. Nella mancata espressione del nostro se autentico emerge l’autocritica e il giudizio negativo di noi stessi. La consapevolezza e il rilascio dei nostri pensieri è fondamentale, così come quella delle relative emozioni riflesse nel corpo.
L’ascolto senza giudizio ci rende fluidi, pensieri ed emozioni osservati con neutralità entrano ed escono dal corpo. Ad esempio: non sono abbastanza magra.....entra e esce, ho fallito come madre, entra ed esce, non sono bravo con i soldi, entra ed esce....ho paura, entra ed esce....ho dolore nel cuore, entra ed esce. Osservare e svuotare. Lasciare andare tutto come nuvole che passano nel cielo.
E’ soprattutto importante ascoltare le tensioni nel corpo e le emozioni. La mente infatti tende a reprimerle, per difesa. Come mi sento in questo momento, cosa succede nel corpo? Osserva la tensione nel corpo e lasciala andare. Osserva l’emozione e lasciala andare. Usa il respiro, inspiro e respiro lentamente, osservo e rilascio.
La pratica di osservare e svuotare ti porta a stare nel presente, a lasciare andare pensieri sul passato e aspettative sul futuro. Quando svuoti tutti i ricordi e tutti i desideri, rimani solo tu nel presente. E sale un silenzio dal profondo. Un grande senso di pace, fatto di respiro e vuoto.
Questa non è un’idea originale, appartiene a molte religioni e filosofie. Io ne parlo perché l’ho applicata e funziona. Funziona perché è semplice. Non ti devi opporre al tuo pensiero critico. Te lo fai scorrere attraverso, senza resistenza.
Non devi reprimere le emozioni negative, che inespresse si trasformano in tensioni anche fisiche. Le ascolti e le lasci fluire. Le senti e le lasci andare. Diventi come trasparente: tutto ti passa attraverso. La paura arriva e passa, l’ansia arriva e passa, il dolore arriva e passa, la rabbia arriva e passa. E il mio Sé osserva distaccato.
E fai lo stesso con i pensieri e le emozioni degli altri, con i loro comportamenti sbagliati e i loro giudizi. Li lasci scorrere dentro ed uscire dal tuo corpo. Non sono altro che proiezioni del loro ego, della loro personalità ferita. Non te la prendere. Sii trasparente.
Abbiamo tutti uno spirito dentro che vuole liberarsi e il primo passo è svuotare tutto, così che possiamo ascoltare la nostra essenza, eterna, magica e preziosa.
Percepisci con i sensi e oltre
Whoever brought me here, will have to take me home. Rumi (Chiunque mi abbia portato qui, dovrà riportarmi a casa)
La percezione, come capacità di ricevere informazioni dall’ambiente, crea autostima. Ci fornisce una bussola interiore che ci guida in ogni singolo passo nella vita. La forza che mi ha messo al mondo, che ha permesso la crescita del mio corpo e muove l’universo intero, deve anche potermi guidare in coerenza ed armonia.
Per ricevere questa guida, per sentire i messaggi dell’anima e dell’universo, devo aprirmi, mettermi in uno stato di ricezione. Si tratta di percepire con chiarezza e senza interpretazione l’ambiente intorno a me, i fatti, le cose, i pensieri, i comportamenti.
E percepire la mia voce interiore, quella più vera che appartiene alla mia essenza. Si tratta di anteporre l’esperienza alla interpretazione della mente, prima sento poi interpreto.
Si tratta di stare nel momento presente, la mente vuota, e solo percepire, con i 5 sensi e oltre. Se osservi un gatto che dorme puoi capire cosa intendo. Il gatto è rilassato ma all’improvviso si sveglia, tutti i suoi sensi sono all’allerta. Allora fermissimo lui percepisce: un suono, un odore, la sensazione tattile del vento, un piccolo animale che scappa, l’acquolina in bocca dall’odore di cibo.
Ascoltare con i 5 sensi. Si ricevono così molte informazioni, in neutralità e la mente sta tranquilla perché non pensa, solo ascolta, vede, sente l’odore, gusta e sente con la pelle. Percepire significa ascoltare il corpo. Questo gli sciamani lo sanno bene, quando dicono che il Sé superiore parla al corpo direttamente, bypassando la mente conscia.
lo uso il principio anche per lo shopping: se un vestitino mi dà una sensazione di espansione nel cuore lo compro, se mi provoca costrizione nel terzo occhio lo lascio. Il corpo ci connette al nostro istinto attraverso sensazioni precise e individuali. Prova con piccole cose, ascolta le reazioni nel corpo a persone e idee, a cibi e ambienti. Percepisci col corpo.
Un’altro concetto che appartiene allo sciamanesimo ma anche alla fisica quantistisca, è il fatto di vivere in un mare di energia vivente e cosciente, un universo intelligente che interagisce con noi di continuo. Gli sciamani ascoltano le montagne, il vento, il mare e i boschi, ricevono messaggi dalla natura e ascoltano la sua saggezza.
Di recente ho fatto trekking in Slovenia e mentre scalavo ho chiesto alla montagna di mandarmi una visione del mio futuro. Ho visto formiche laboriose dappertutto, che mi hanno parlato di comunità. In cima alla montagna, ho sentito il potere della roccia e della terra ma anche delle stelle e del cosmo. Questo mi ha insegnato che devo essere radicata ma che anche avere una visione espansa.
Ho capito inoltre che se faccio un passo alla volta arrivo in cima, nonostante sembri una missione impossibile (4 ore di cammino con poco allenamento!) Un altro tipo di ascolto è la percezione metaforica interiore ovvero il nostro subconscio che ci parla attraverso simboli, miti, archetipi e deità. La nostra anima si esprime in un linguaggio complesso, spesso piu’ onirico che logico, ma non per questo meno efficace. Sempre nell’esempio della scalata, dopo i primi 20 minuti credevo di morire! Con il cuore che batteva all’impazzata e i muscoli delle gambe che mi tremavano, stavo per rinunciare.
Ho chiesto aiuto e mi è arrivata l’immagine di Quetzalcoatl, il Dio Serpente Piumato. Questo serpente si muove lento strisciando con la pancia sulla terra ma può’ innalzarsi con ali potenti. E’ collegato al terzo occhio e alla capacità di visione, in quanto come essere volante vede le cose dall’alto, con un’ampia prospettiva.
Ho immediatamente spostato la mia attenzione al baricentro del ventre e alle gambe... Dapprima infatti stavo con tutta l’energia nelle spalle nel tentativo di spingermi in avanti. Ho iniziato come a strisciare, muovendo solo gambe e anche, ed e’ stato tutto molto più facile!
Allo stesso tempo mi sono focalizzata sull’immagine del rifugio, come visione finale del mio viaggio. Identificandomi col serpente, mi sono lasciata avvolgere dalle sue spire, inspirando l’energia dalla terra nelle gambe e lungo la colonna vertebrale, il mio terzo occhio fisso sulla meta del rifugio all’orizzonte. Procedendo piano ma determinata e con leggerezza, ho raggiunto la mia meta.
In sintesi la capacità di percepire ci connette ad un sistema di navigazione, istintuale e personalizzato, che aumenta la sicurezza in noi stessi dandoci la capacità’ di perseguire i nostri obiettivi. L’aver scalato il Monte Triglav ha aumentato la mia autostima, ho scoperto d poter fare qualcosa che non avevo mai fatto prima.
Immagina e intendi
You create your own reality. Seth (Tu crei la tua realta’)
In termini di pura meccanica dell’energia, percepire significa ricevere dal campo unificato universale. Il campo unificato può essere paragonato ad internet e noi ad utenti alla ricerca di informazioni.
Ne diviene che l’altra faccia della comunicazione e’ il trasmettere. Come esseri di luce trasmettiamo creativamente la nostra energia all’universo. Lo facciamo di continuo con parole, emozioni ed azioni, ma il primo passo è la nostra capacità di focalizzare intenzioni precise e immaginare diverse visioni della realtà.
Quando manifestiamo e diventiamo creatori aumentiamo il nostro senso di valore e potere personale, oltre al piacere stesso dell’esprimere i nostri talenti.
La pratica di fissare obiettivi e immaginare diversi scenari della realtà crea un matrice energetica che attira avvenimenti, persone e sincronicità. In ogni area della vita, salute, lavoro, relazioni personali, ricchezza, fissare visioni a lungo termine crea un‘ancora energetica alla quale aggangiarsi nel presente.
Esistono vari modi di creare questa trasmissione al campo e forse l’elemento più importante è semplicemente farlo, con fiducia. All’inizio il processo può sembrare confuso. Sono tante le cose che vogliamo nella vita, a volte in contrasto fra loro. Per questo i primi due passi delineati, quello dello svuotare e del ricevere sono importanti.
Nel silenzio lentamente emergono pensieri, immagini e sensazioni di quello che vogliamo. Delle volte quello che desideriamo sono qualità come l’amore, il coraggio o la libertà e va benissimo iniziare cosi: immaginare come ci sentirebbe se questa qualità fossero presenti nella nostra vita adesso, sentendole con tutto l’essere, mente, emozioni e corpo.
Quando si immagina un piccolo obiettivo o una grande visione è il risultato finale che si vuole rappresentare: la casa, il lavoro, l’amante ideali. Se avessimo tutte le risorse necessarie cosa veramente vorremmo creare nella nostra vita?
Qual è la meta finale? Per creare una visione si possono usare simboli, oggetti e colori, scrittura creativa, affermazioni scritte e verbali, liste di progetti e idee, elenchi di talenti che possediamo, di successi già raggiunti, di amici che ci possono aiutare. All’inizio il processo è come un flusso di coscienza libero, durante il quale è meglio rimanere fluidi e accettare la confusione di idee.
Lentamente infatti la visione si delinea e diviene sempre più specifica. Con una visione finale specifica ed essenziale diviene più semplice focalizzarsi.
Un aspetto che può emergere nel momento in cui intendiamo trasmettere la nostra visione è la resistenza, ovvero tutti quei motivi per cui è impossibile che i nostri sogni si realizzino. Possono venire a galla ferite dall’infanzia, mortificazioni o altri condizionamenti negativi dell’ambiente.
Divenire creatori comporta divenire responsabili di noi stessi, divenire genitori del nostro bambino interiore e mentori di noi stessi, nella costante accettazione incondizionata dei nostri pregi e difetti, fallimenti e successi.
Quando emergono il dubbio, l’emozione difficile o il senso di limitazione bisogna di nuovo svuotare, andando nel silenzio interiore. Il vuoto puo’ essere scomodo e fare paura. Spesso è più semplice infatti riempirci di cose da fare. Ma è nel silenzio, nel respiro dal profondo che possiamo ascoltare la voce vera dell’anima e capire cosa vogliamo veramente creare.
La semplicità è l’estrema perfezione. Leonardo Da Vinci
Per concludere, il cerchio si chiude su se stesso, con i tre passi indicati dell’osservazione neutrale, della percezione e della intenzione, che si combinano insieme in un processo dinamico e non lineare.
Nel campo dell’energia l’equazione è molto semplice: svuoto, ricevo e trasmetto. Nel campo delle parole, quando mi libero da schemi, regole o pensieri limitanti ho la libertà di fare scelte originali, e in costante connessione con un universo intelligente e magico, vivo l’estasi dell’espressione creativa. Non vi è separazione tra noi e il divino, tra il nostro corpo di energia e il campo unificato. Siamo luce e siamo creatori.
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