Il Worldpress Photo 2015, l'omofobia e la natura dell'amore
Il premio fotografico assegnato a Mads Nissen, autore di uno scatto intimo e bellissimo tra due uomini, ci fa aprire gli occhi sulle atrocità omofobe in Russia, sulle violazioni in generale, dal genere al colore della pelle
Il vincitore del World Press Photo 2015 è il danese Mads Nissen. La foto ritrae due uomini, Jon e Alex, in un momento intimo, di comunicazione tra pelle e occhi. Dopo una sera passata a scambiare opinioni, scherzare, ridere, i due hanno invitato il fotografo a salire. E nella notte si è creata la magia dello scatto. Questa coppia è ora una sorta di simbolo dell'amore globale. Fa parte di un reportage organico intitolato "Homofobia in Russia", frutto di due consecutivi viaggi nel 2013 e poi di nuovo nel 2014. Mads Nissen è membro interno della redazione del quotidiano Politiken, è rappresentato dall’agenzia Panos, in Germania da Laif e in Italia da Prospekt.
Al di là delle celebrazioni e degli entusiasmi che questa foto ha raccolto, le cose non sono propriamente serene per due persone dello stesso sesso che si amano in territorio russo.
I due amanti simbolo d'amore: retroscena di uno scatto
Come inizia il progetto di celebrazione d'amore? Dalla violenza.
Lo spiega il fotografo nel bellissimo articolo de Il Manifesto (Mads Nissen, Il ritratto dell'umanità) scritto dall'eccellente penna di Marta Santamato Cosentino: "È iniziato tutto in un luminoso giorno d’estate nel giugno del 2013 a San Pietroburgo. «Are you a faggot?, Sei un finocchio? Sei un fottuto finocchio?». Un giovane dalla testa rasata e dalla tenuta sportiva gridava in faccia a Pavel.
Pavel Lebedev all’epoca aveva 23 anni. Camicia arancione e sorriso insicuro. Lo avevo conosciuto per caso il giorno prima quando mi aveva raccontato della sua decisione di uscire allo scoperto e del prezzo che aveva dovuto pagare per seguire il suo cuore. Quel giorno, ancora una volta, era stato insultato. A quell’aggressione verbale aveva risposto, calmo: «Sì, sono omossessuale». Ha fatto giusto in tempo a pronunciare la parola “omossessuale” prima che il primo pugno lo colpisse. Il giovane dalla testa rasata chiaramente non aspettava altro. Accecato dall’odio, non si trattenne oltre e provò a tirargli un altro pugno in faccia."
La feroce repressione in Russia
La repressione è feroce e le foto del reportage lo testimoniano e ci sono ritratti molto intimi e personali di attivisti e non, ci sono abbracci davvero eloquenti e sangue che fa riflettere.
È molto importante che questa foto abbia vinto.
Come spiega Alessia Glaviano, senior photoeditor di Vogue Italia e unico membro italiano nella giuria: “La foto ha un messaggio dell’amore come risposta a tutto quello che sta accadendo nel mondo. È sull’amore come tema globale, in un senso che trascende l’omosessualità. Ci dà un messaggio sul mondo, non solo sull’omosessualità ma sull’equità, sul genere, sull’essere bianchi o neri, sui temi legati alle minoranze”.
Non dimentichiamo che la storia normativa in tema di omofobia in Russia è sempre stata tosta, basta pensare ai livelli dell’articolo 121 del codice penale dell’Urss, introdotto nel 1934 da Stalin nel suo Termidoro sessuale e cancellato nel ’93, che prevedeva 5 anni di carcere per il reato di omossessualità. Ora la pena è una multa molto alta. Ci rendiamo conto? Una multa per la preferenza sessuale, per la manifestazione di amore e desiderio.
Di fatto, la realtà davvero preoccupante è quella del sottobosco di odio che si sta creando. Si tratta di numerosi gruppi di nazionalisti radicali che adescano omosessuali, abusano di loro, li umiliano e filmano il tutto diffondendolo poi su internet. Se un'azione di violenza psicologica avviene in Russia, non vuol dire che non ci riguardi, da questa parte di mondo. Vengono rotte mascelle, fatti sputare denti e simili atrocità. Siamo nel 2015. Conviene che, a prescindere da quale sia la nostra preferenza sessuale, si dia di tanto in tanto uno sguardo ai dati dell'Human Rights Watch, ci si informi, si cerchi, si sia curiosi e affamati, citando Jobs.
Aprire gli occhi anche su questi temi vuol dire portare la coscienza a ulteriore espansione. Di fatto, è un'azione altamente spirituale.
Immagine | Huffingtonpost