Le energie sottili e l'autoguarigione
Dentro e intorno al nostro corpo fisico esistono un insieme di energie sottili che sono invisibili, potenti, vitali. Se interpretate e direzionate, diventano indispensabili nel processo di autoguarigione
Presupposto della medicina naturale e postulato di molte medicine tradizionali, come quella cinese, è il concetto di energie sottili.
Scopriamo qual è il loro ruolo nel processo di autoguarigione del corpo.
Energie invisibili agli occhi
“L'essenziale è invisibile agli occhi”, dice il Piccolo Principe, protagonista dell'omonimo libro dello scrittore e aviatore francese Antoine de Saint-Exupéry.
Oltre a un corpo fisico, che ha un'estensione e una realtà materiale, siamo infatti dotati di un corpo sottile che prende nomi e assume caratteristiche diverse a seconda della tradizione di riferimento.
Per esempio, alla base della terapia della polarità sta l'assunto secondo cui esistono canali che scorrono attorno e all'interno del nostro organismo, da immaginare come flussi di energia che passano per tre poli fondamentali, uno positivo, un altro negativo e un terzo neutro.
Alla tradizione yoga, invece, appartiene l'idea di canali di energia (nadi) e di punti di concentrazione di energia (chakra).
Infine, per la medicina tradizionale cinese, il cosmo come anche l'individuo sono inseriti nei movimenti complementari delle due forze conosciute come yin e yang.
Il contatto con il sé e le energie sottili
Accettare l'esistenza di ciò che non riusciamo a vedere è il primo passo per entrare nel mondo delle energie sottili. Basta osservare le variazioni energetiche che registriamo durante l'arco di una singola giornata.
Sbalzi d'umore, cali di vitalità improvvisi, repentine impennate di energia: sono tutte situazioni che non sappiamo dire come o perché si inneschino, ma che, di fatto, ci influenzano.
Ogni essere umano ha in sé il potere di direzionare queste energie. Il primo passo è evitare di lamentarsi di questi cali di energia e accettare l'esistenza di fasi energetiche sia positive che negative.
Stare con se stessi riscoprendo il potere curativo del corpo
Le energie sottili e l'autoguarigione
I sintomi hanno la funzione di messaggeri di uno stato di disagio, quindi, nella maggior parte dei casi, portano già in sé la cura. Il processo di autoguarigione energetica parte infatti dall'interpretazione del sintomo, fase essenziale per acquisire la consapevolezza necessaria ad affrontare lo squilibrio energetico.
Iniziare un processo di autoguarigione significa ascoltarsi: non trascurare i sintomi di un malessere e individuare valori che facciano da bussola nel percorso dell'esistenza. Avvicinarsi all'autoguarigione, quindi, significa scegliere la salute. Se dal sintomo ci spostiamo ai casi di malattia allo stadio avanzato, vediamo come le terapie energetiche sono interpretate come segnali che il corpo ci ha mandato e che noi non abbiamo ascoltato.
Occorre quindi che la persona colpita dal disturbo si affidi a un medico; l'approccio umano del medico stesso verso il suo paziente diventa un fattore indispensabile nel processo di autoguarigione. Per fare un esempio, fornire a un malato di tumore un'aspettativa di vita di qualche mese è cosa ben diversa dall'assicurare al paziente un appoggio basato sul contatto visivo, il calore umano, l'informazione corretta anche rispetto ai momenti di dolore che lo attendono.
Consigli su come percepire le energie sottili
Qualche consiglio su come incrementare la sensibilità verso le proprie energie sottili e come prendersi cura del nostro equilibrio energetico:
Comunicare
È essenziale tenere la mente aperta e regalarle degli stimoli, restare in ascolto, non chiudere i canali del dialogo, sia verbale che fisico. Stiamo parlando, ovviamente, di una comunicazione che arrechi beneficio agli interlocutori coinvolti, che favorisca la loro crescita, incrementi la dose di ironia, specialmente se stiamo passando un momento particolarmente pesante.
Curare l'alimentazione
La dieta svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'equilibrio energetico. Ogni alimento esercita uno specifico effetto sul metabolismo e ce ne sono alcuni, come quelli a base di zuccheri o di caffeina che scatenano direttamente, o per effetto a catena, determinate reazioni nell'organismo.
Prevenire l'esaurimento
Sul podio dei disturbi del nostro tempo, oltre allo stress e agli attacchi di panico, un posto d'onore è occupato dall'esaurimento. Una persona che sta vivendo uno stato di esaurimento è preda di un vero e proprio impoverimento energetico.
È molto importante capire quando questo sta accadendo e fermarsi, rispettare le fase di recupero del corpo.
Quando lo si vuole, si deve imparare a dire di no agli inviti, gli impegni. Il riposo ci spetta di diritto, non va considerato né una perdita di tempo né una forma di pigrizia.
Insomma, “Ho bisogno di tempo per me” è una frase bellissima e va usata ogni volta che il corpo ce lo chiede.
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Nel video, una parte del Piccolo Principe recitato a due voci
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