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Conoscere il corpo per capire il massaggio: il capillare linfatico

L'anatomia microscopica del capillare linfatico, la fisiologia drenante linfatica, la riduzione/perdita di efficienza dei capillari linfatici e l'efficacia del massaggio drenante

Conoscere il corpo per capire il massaggio: il capillare linfatico

Anatomia microscopica

La struttura anatomica del capillare linfatico è costituita unicamente da un sottile strato di cellule endoteliali, disposte tra loro un po’ come le tegole di un tetto e prive del supporto di una membrana basale.

I margini liberi di queste cellule sono ancorati al circostante tessuto connettivo da sottili filamenti elastici, il cui compito è essenzialmente quello di impedire il collasso della parete in conseguenza alla pressione idrostatica extracapillare; secondo alcuni autori, quest’ultima favorirebbe addirittura lo spostamento dei filamenti in senso centrifugo rispetto all’asse del capillare linfatico, aumentandone la permeabilità.

Un'immagine schematica che ben raffigura tale complessità anatomica è reperibile nel prezioso archivio di immagini del sito "Cardiologia per tutti", (n. 748).

 

Fisiologia drenante linfatica

Quando la pressione del liquido interstiziale (extraca­pillare) supera quella presente nel lume del capillare linfa­tico (intracapillare), le cellule endoteliali cedono alla pres­sione che le spinge verso l’interno del capillare soltanto con i margini non trattenuti dai filamenti. In assenza di mem­brana basale, ciò fa si che tra una cellula e l’altra si aprano degli spazi, più o meno grandi secondo il gradiente di pres­sione.

L’esile anatomia della parete del capillare linfatico fa si che questi pori tra le cellule endoteliali possano superare il diametro di quelli della parete del capillare venoso, con­sentendo il passaggio di molecole più grandi.

Il movimento e/o la resistenza degli esilissimi filamenti di ancoraggio determina l'apertura/chiusura delle fenestrature (pori) che regolano l'ingresso del liquido interstiziale, e delle sostanze in esso disciolte, nel lume del capillare linfatico, per esservi drenate e poi convogliate dalla circolazione linfatica fino allo sbocco nel torrente venoso.

 

La riduzione/perdita di efficienza dei capillari linfatici

Il capillare linfatico è l'unità funzionale iniziale di tutta la circolazione linfatica, dunque l'efficienza dei capillari linfatici in un distretto corporeo è direttamente proporzionale alla capacità dell'organismo di mantenere un congruo equilibrio dei liquidi e dei soluti nei tessuti del distretto in questione.

L'evoluzione fibrosclerotica della PEFS ('cellulite'), come del resto anche trattamenti estetici troppo aggressivi sul tessuto connettivo sottocutaneo, possono deteriorare questo delicato meccanismo compromettendo anche definitivamente la funzionalità locale del sistema drenante linfatico.

La riduzione o la perdita di efficienza dei capillari linfatici può essere sospettata quando tardino a manifestarsi le evidenze soggettive ed oggettive dell'efficacia del Massaggio Drenante.

Al tempo stesso, quando la ricevente dichiari di essersi sottoposta in passato a trattamenti invasivi o particolarmente aggressivi sull'anatomia del tessuto sottocutaneo (ad es. liposuzione, mesoterapia, cavitazione, ecc.) la si dovrà avvisare che l'efficacia drenante del Massaggio Manuale potrebbe risultarne conseguentemente compromessa o ritardata qualora quei trattamenti avessero compromesso la corretta funzionalità dei suoi capillari linfatici.

 

Fonte bibliografica

Il Libro "Il Massaggio Drenante Modellante per l'Estetica Femminile su basi scientifiche e razionali", di Diego Zago, approfondisce i dettagli anatomici e fisiologici della circolazione linfatica per capire come le manualità del massaggio possano interagirvi vantaggiosamente.