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Dosha ed emozioni: un approccio ayurvedico

Il mondo interiore di ognuno è un fitto bosco da esplorare: non solo per evolversi come esseri umani, ma anche per il raggiungimento della salute psicofisica e di un pieno benessere emotivo

Dosha ed emozioni: un approccio ayurvedico

Un aspetto sicuramente affascinante di medicine come quella ayurvedica è l’attenzione che questa pone alla specificità emotiva del paziente.

La si riscontra fin dal test ayurvedico, uno dei primi esami utilizzati dal medico per farsi un’idea della persona che ha di fronte: non offre solo una panoramica delle caratteristiche fisiche, ma prende in considerazione anche tutto il sub-strato caratteriale e emotivo e lo considera parte integrante della anamnesi.

Questo approccio, generalmente, è rifiutato dalla medicina occidentale perché ritenuto poco scientifico, inefficace e “magico”. Ci guardiamo bene dal prendere una posizione netta nella discussione (viva, attuale e vibrante, chi è interessato deve solamente farsi un giro sul web) e preferiamo concentrarci sull’aspetto della vicenda che ci affascina: qual è il ruolo delle emozioni nella ricerca della salute secondo la medicina ayurvedica? In che modo la tradizione indiana si muove in un universo così intricato e complesso?

 

Dosha e emozioni: alla ricerca dell'equilibrio

Nel paragrafo precedente abbiamo fatto cenno allo scetticismo che la medicina occidentale riserva, nella maggioranza dei casi, a quella ayurvedica; eppure crediamo che raggiungere un equilibrio emozionale solido e permanente sia un grande contributo per salute, anche fisica, al di là di ogni tradizione medica cui si fa riferimento.

Così, la medicina indiana ha trovato il suo approccio alla questione attraverso il concetto di dosha: ognuno di essi è caratterizzato da specificità fisiche ed è legato a disturbi cui l’individuo tende ad incorrere. Ma non solo: il dosha rispecchia anche dei profili emotivi e delle conseguenti fragilità e attitudini che è possibile riconoscere e sulle quali è opportuno lavorare se sono in squilibrio.

Vediamo in concreto, dosha per dosha, le emozioni a ciascuno correlate secondo la tradizione ayurvedica:

  • Vata: irrequietudine, nervosismo, ansia, paura. Vitalità, energia.
  • Pitta: rabbia, ira. Passionalità, positività, gioiosità.
  • Kapha: avidità, attaccamento. Calma, tranquillità, stabilità.

Come appare evidente da queste poche indicazioni, non stiamo parlando di emozioni “giuste” o di emozioni “sbagliate”, di un dosha “migliore” di un altro. Il punto è sempre l’equilibrio, come trovarlo, come mantenerlo. Un equilibrio che è strettamente connesso al nostro benessere organico, senza il quale l’essere umano non può dirsi pienamente e totalmente “sano”.

La sapienza ayurvedica offre tutta una serie di istruzioni relative unicamente al corpo emotivo del paziente: dal massaggio, allo stile di vita, dallo yoga ai trattamenti specifici. Agire su questo “corpo” è parte integrate della terapia, se non, talvolta, la terapia stessa per sconfiggere un mal di stomaco, un mal di schiena, l’insonnia, etc.

 

Imparare ad ascoltare le emozioni

Riteniamo che il benessere emotivo, in quest’era più che mai, sia una chiave fondamentale di quella che è possibile definire salute. Laddove sono state sconfitte (in occidente e nella maggior parte dei casi) le problematiche più stringenti per la sopravvivenza della specie - fame, malattie, guerre - l’appuntamento con il dentro di sé diviene irrinunciabile.

Ci affascina una scienza medica, come quella ayurvedica, che questo concetto lo ha compreso millenni fa e ci auguriamo che esso diventi sempre più urgente anche nella medicina occidentale, sicuramente scientifica e efficace, ma che forse, su questo aspetto, ancora un po’ indietro.

 

La malattia nell'ayurveda: l'importanza del mondo interiore

 

Per approfondire:

> Medicina Ayurvedica, cos'è e a cosa serve