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Riattiviamo il nostro secondo cervello: l'intestino

Con questa tecnica si possono ottenere inattesi risultati non solo sul piano organico ma anche neuropsichico ed emozionale, così come brillantemente esposto nel famoso libro “Il secondo cervello”, scritto da Michael D. Gershon (Utet)

Riattiviamo il nostro secondo cervello: l'intestino

Abbiamo un secondo cervello. Come riattivarlo con il Colonic

La pratica di "lavare" il colon per depurare l'organismo si perde nella notte dei tempi: nella medicina cinese e in quella indiana si parla di questa tecnica di depurazione. Nel famoso codice Ebers, papiro medico egizio che risale al 1550 a.C., questo trattamento naturale veniva già descritto.

La Colonic Irrigation è quindi una tecnica disintossicante molto potente ed è un vero peccato che qui in Italia sia ancora poco conosciuta e praticata, quanto a volte immotivatamente temuta. I ritmi stressanti di oggi, la sedentarietà, una dieta ricca di cibi raffinati, con un alto contenuto di grassi saturi e basso di fibre naturali nonché l’introduzione di sostanze alterate e cancerogene, interferiscono problematicamente nel funzionamento normale del sistema digestivo.

Il cattivo funzionamento del “laboratorio alchemico” intestinale determina inevitabilmente un riassorbimento di acqua ricca di sostanze tossiche non espulse, le quali vengono riassorbite nella circolazione sanguigna e trasportate direttamente al fegato, in particolare, sali minerali, prodotti terminali del metabolismo degli zuccheri, dei grassi e delle proteine. Anche se oggi è molto frequente essere afflitti da sofferenza stiptica cronica e gonfiori, causati prevalentemente da un’alimentazione innaturale e da abuso di farmaci, anche le persone che pensano di godere di “regolarità” soffrono di presenza di residui addensati lungo le pareti intestinali.

Quantità troppo elevate di queste sostanze possono infatti creare problemi all’intero organismo, fino ad arrivare ad una vera autointossicazione e ad una disbiosi, ovvero la pericolosa crescita di microrganismi patogeni, aggravata da una sorta di incrostazione calcarea di materiale indurito sulla mucosa colica ( che può raggiungere a volte alcuni centimetri di spessore e diversi chili di peso!), che altera ulteriormente le funzioni assorbente e detossificante del colon.

Coloro che si sottopongono alla idroterapia del colon, oltre a trovare straordinario giovamento nelle sintomatologie sopra elencate, rilevano immediati benefici sia a livello generale (senso di leggerezza, migliore digestione e scomparsa di gonfiore addominale, meteorismo e sonnolenza post-prandiale), che cutaneo (la pelle diventa più luminosa, meno oleosa ed acneica e l’aspetto del volto è più sereno e disteso). Questo trattamento dolce può essere somministrato a tutte le età e, se eseguito in centro specialistico e se effettuato sotto controllo di medici esperti, non risulta ne doloroso ne pericoloso.

In poche sedute si riportano a livelli ottimali lo stato della flora batterica e l’intestino pigro ritorna a lavorare a pieno ritmo. Sempre su indicazione medica viene consigliato un protocollo pre e post trattamento. Se poi lo specialista lavora sul piano di un sistema di salute naturale che si basa su una visione olistica del corpo, non considerando solo la sua interezza psicofisica ma integrandolo anche con l’aspetto energetico,  può anche eseguire sul colon stesso una lettura riflessologica, poiché su di esso è rappresentato tutto l’ologramma della persona; infatti su questo organo sono presenti tutte le zone riflesse collegate con gli altri sistemi, non solo dal punto di vista organico ma anche e soprattutto del loro legame a specifiche emozioni.

La persona che si approccia al trattamento viene pertanto sottoposta ad una attenta anamnesi che si avvale anche dell’approccio fisiognomico. Tenere pulito quest’organo è quindi un fatto non soltanto di igiene ma permette soprattutto al sistema nervoso e degli altri organi di funzionare e reagire meglio nel loro processo di naturale autocura, il quale parte proprio dall’intestino. Durante la seduta è importante quindi non eseguire solo un semplice lavaggio di scorie ma trarre importantissime informazioni da questi particolari punti riflessologici  e quindi agire direttamente sugli stessi con un particolare massaggio e con l’uso per via idrica della cromoterapia mirata, al fine di attivare una risposta energetica generale di tutto il corpo.

Con questa tecnica si possono ottenere inattesi risultati non solo sul piano organico ma anche neuropsichico, così come viene brillantemente esposto nel famoso libro “Il secondo cervello”, scritto alcuni anni fa da Michael D. Gershon, responsabile del Dipartimento di Anatomia e Biologia cellulare della Columbia University di New York, autore di innumerevoli pubblicazioni scientifiche e considerato uno dei padri della neurogastroenterologia, recentemente tradotto nel nostro paese per i tipi della UTET.

Viene attribuita a questo scienziato la rivoluzionaria “scoperta copernicana” di un cervello addominale, che addirittura sembra “dominare il collega" più nobile. In tutte le culture, nei modi di dire, nel senso comune, la pancia è stata tradizionalmente considerata la sede principale dei sentimenti e delle emozioni, finché a qualcuno non è venuto in mente di contare le fibre nervose dell'intestino, scoprendo che questi modi di dire si basavano su una realtà scientifica: nella pancia c'è un secondo cervello, quasi una copia di quello che abbiamo nella testa e che non serve solo alla digestione.

Come il cervello della testa anche quello addominale produce sostanze psicoattive che influenzano gli stati d'animo, come la serotonina, la dopamina ma anche oppiacei antidolorifici e persino benzodiazepine.Gershon s'innamorò del cervello addominale quando era studente, apprendendo che la serotonina, un neuromediatore, influiva sugli stati d'animo. Scoprì poi che il 95% della serotonina è prodotta proprio dalle cellule nervose dell'intestino ed è responsabile anche del riflesso peristaltico. Nessuno prese sul serio Gershon fino al 1981 quando uno dei suoi oppositori, l'australiano Marcello Costa, dimostrò che le cellule nervose dell'intestino producono serotonina. La comunicazione tra i due cervelli sembra comunque dominata da quello situato nella pancia.

E' da qui che parte, diretto alla testa, il 90% dei messaggi. La maggior parte di questi messaggi sono inconsci, avvenendo senza che noi ne prendiamo coscienza; li percepiamo solo quando sono segnali di allarme che scatenano reazioni di malessere. Il cervello addominale sarebbe addirittura dotato di memoria che per fissare i ricordi usa le stesse molecole del cervello della testa: gli stress del passato si stampigliano così nel cervello e nell'addome, rendendo l'asse tra questi due centri ipersensibile per tutta la vita.

E questo spiega perché i bambini che soffrono di coliche nell'infanzia hanno in genere un rischio maggiore di diventare adulti sofferenti per il colon irritabile. Ma non è solo quest’ultima patologia ora a trarre beneficio dal Colonic; anche alitosi, stipsi, meteorismo, gonfiore addominale, candidosi, malattie allergiche, eczemi, acne, malattie reumatiche e artrosi, cefalee, diabete, ipercolesterolemia, ipo ed ipertensione, coliti, colon spastico, diverticolosi, asma, debolezza immunitaria, depressione, stanchezza cronica e morbo di Crohn godono di grandi miglioramenti. Recenti studi confermano inoltre una azione di profilassi primaria di questa tecnica nel carcinoma colon rettale.

Le controindicazioni sono poche come ad esempio tutte le flogosi intestinali nella loro fase di acuzie, il carcinoma intestinale e le cardiopatie gravi, consentendo così di utilizzare con successo e senza rischi questa utilissima pratica che conferma come “un intestino pulito è il presupposto di un corpo più sano e più bello”.

Dottor Patrizio Hermes Barbon, responsabile Centro Studi Olimed di Treviso


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