Depressione e tecniche Bio-energetiche
Un modo olistico di affrontare la depressione: con la pranoterapia e con la naturopatia psicosomatica.
Depressione e Tecniche Bio-Energetiche
Le persone che soffrono del disturbo della depressione, cercano di uscire da questa problematica, affrontandola sia con la Medicina tradizionale mediterranea, che con la psicanalisi, ma è pur vero che con il risveglio delle discipline olistiche, vi è stata una grande apertura nel cercare di comprendere le cause primarie che la scatenano in maniera naturale.
Per anni vi è stata una forma di importante ostracismo da parte della comunità medica e psicologica contro le terapie naturali, solo ultimamente grazie a studi statunitensi, la scienza ha iniziato a dare un rilievo alle problematiche che l’Ambiente Esterno porta sul corpo, alla Psicosomatica e nel contempo si è iniziato a parlare di blocchi psico-somatici.
Importanti studi sulla psicosomatica sono stati condotti dalla Candace Pert, ricercatrice statunitense, nel suo libro “Molecole di emozioni”, si parla di come il corpo reagisce agli stimoli esterni, Pert ha coniato il termine Pnei Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia.
Lo stress derivante da problematiche lavorative e/o sentimentali porta il corpo a rinchiudersi, a cercare una soluzione primaria, una protezione, inoltre, lo stress diventa lesivo sotto vari aspetti, ad esempio, una persona che vive tale stato è più soggetta di altre ad ammalarsi.
Infatti uno dei primi effetti è l’abbassamento delle difese immunitarie, per dirla in termini olistici, avviene un abbassamento dell’energia, del Prana che ognuno di noi possiede.
Da molti anni diverse persone sofferenti di depressione, vengono da me, nella veste di pranoterapeuta, per sottoporsi a ripristini energetici.
Negli anni ho affrontato diversi studi nel settore olistico, dalla Naturopatia Psicosomatica, alla Bio-energetica, alla Riflessologia Plantare, alla Medicina cinese, alla Medicina vibrazionale con le campane tibetane, oltre alla Pranoterapia, tramite queste tecniche olistiche, ho cercato di portare benessere anche con la modalità ascolto.
La depressione tende a far chiudere le persone in un loro mondo, spesso non compreso dal resto dell’umanità, dei familiari e degli amici, quante volte avete sentito la frase “hai tutto quello che serve, come fai a stare male?”, parliamo chiaramente di un male dell’anima, che però spesso è stato foriero di altri mali, ad esempio degli acufeni.
Nelle medicine olistiche, specificatamente nella Metamedicina, ideata dalla Claudia Rainville, nel suo libro “Ogni sintomo è una malattia” si descrive l’acufene come un “non” volere ascoltare delle parole negative.
Sostanzialmente, l’abbassamento delle Energie primarie, viene vissuto e gestito dal cervello con le risorse a sua disposizione, è come se “spegnesse” alcuni distretti, alcune “zone” del corpo, indirizzando così la forza vitale verso quelle parti che ne hanno più bisogno.
Come Pranoterapeuta, ho assistito diverse persone, riattivando la vis medicatrix naturae, la forza di auto guarigione che possediamo tutti, che, a volte per cause diverse, si attenua, portando così una vibrazione negativa, una dis-sincronia, permettendo alla malattia di entrare nel nostro corpo.
Ho lavorato spesso anche in sinergia con medici o con psicologi, al fine di portare benessere e l’omeostasi nelle persone.
Grazie a questo meraviglioso “dono”, con la pranoterapia, le persone si sono sentite meglio, spesso si sono verificate delle abreazioni, degli sblocchi psicosomatici, ricordi di traumi nel passato, lutti non affrontati, abusi sessuali vissuti in tenera età, e spesso a livello transfert, le sensazioni che queste persone mi hanno trasmesso, sono state devastanti.
Amarezza, dolore profondo, solitudine, incomprensione, abbandono… queste sono solo alcune delle sensazioni che ho vissuto tramite i miei clienti, ma sapete la cosa più bella qual è? L’aspetto più vero, più bello è vedere andare a casa dopo un trattamento, le persone che sono arrivate da te con dolore immenso, andare via con il sorriso.
Solo con l’aiuto, con l’ascolto, con la modalità non-giudizio, con la presenza fisica e mentale, si può efficacemente portare aiuto e sorriso nelle persone.
Da sempre dico ai miei allievi e alle persone che conosco che l’unico modo di lavorare è farlo con il Cuore, essere presenti non solo fisicamente, ma entrare in sintonia, creare la sincronia vibrazionale, solo così si riesce a comprendere e ad interpretare il segnale che il corpo ci trasmette, questa è la chiave di volta per trattare le persone con la pranoterapia, con la riflessologia plantare.
Ma avere un dono, non può essere sufficiente.
L’unico modo per essere bravi o efficaci è dato dallo studio, dall’esperienza, dal mettersi in discussione, dall’affrontare anche le nostre incertezze e i nostri dubbi, il Pranoterapeuta non è un semi-dio, ma un essere umano dotato di qualcosa di particolare, poi… certo bisogna fare attenzione ai cialtroni.
In Italia nel settore olistico, a causa della mancanza di Albi, con una legislazione carente, pensate che esiste solo una Legge che è la n° 4 del 14 gennaio del 2013, e per farla ci sono voluti quasi cinquant’anni.
Senza legislazione, vi è stato negli anni un proliferare di falsi guru, veri delinquenti, a mio avviso, non si scherza con la malattia, c’è sempre di più necessità di etica, di norme comportamentali.
Per questo, consiglio sempre, di vedere sul web chi sono i veri professionisti nel settore, chi lavora correttamente da tanti anni, chi ha scritto qualcosa, chi ha seguito corsi di rilievo, diffidate da quelle persone appena arrivate, da quelle persone che cercano di lucrare sui vostri bisogni, sulle vostre amarezze.
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