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Maqui, la bacca dell'eterna giovinezza

Potrebbe sembrare un mirtillo, arriva da lontano, dalla Patagonia Cilena, con un carico di polifenoli e antiossidanti preziosi: ecco il maqui, la bacca dell'eterna giovinezza

Maqui, la bacca dell'eterna giovinezza

Cos’è il maqui?

Il maqui sembra un mirtillo, ma non lo è.  Arriva dalla Patagonia Cilena ed è un concentrato di polifenoli e antiossidanti dalle mille proprietà: si chiama maqui ed è una bacca dolce e dal gusto intenso. Il maqui (si legge machì) è un arbusto di grandi dimensioni, che cresce nella Patagonia del sud, soprattutto nell’arcipelago Juan Fernandez in Cile e si presenta pieno di bacche blu che ricordano i mirtilli. Sono loro, le bacche, ad essere considerate un vero e proprio tesoro, per la pianta e non solo. Brillanti, gustose, commestibili, di un blu intenso e profondo grazie al contenuto di particolari polifenoli che proteggono la pianta dal sole, in estate maturano in abbondanza. In queste zone, il clima, il sole e le condizioni ambientali hanno portato l’arbusto a un graduale e progressivo sviluppo della produzione di questi pigmenti naturali, al punto che oggi il maqui è la bacca con il maggior contenuto di antociani in assoluto.

 

Polifenoli, gli antiossidanti preziosi

Il maqui è ricco di polifenoli, ma non si tratta di polifenoli qualsiasi. Cosa sono precisamente i polifenoli? Si tratta di composti prodotti dal metabolismo secondario delle piante di cui costituiscono il sistema immunitario. Sono sostanze esterne che l’organismo umano non è in grado di produrre, ma che acquisisce attraverso l’alimentazione, soprattutto tramite frutta e verdura. Queste sostanze sono in grado di bloccare l’interruttore genetico principale dell'infiammazione cellulare e di rallentare il processo di invecchiamento.

 

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Gli ultimi ritrovati della scienza parlano infatti dei polifenoli come di fantastici alleati naturali per combattere lo stress, sia fisico che mentale. Si tratta infatti di potenti antiossidanti, che prevengono tutte quelle patologie legate all’invecchiamento, ringiovaniscono le cellule epiteliali, rendono la pelle più elastica, attenuando le rughe e proteggendola dagli stress quotidiani. I polifenoli fanno bene anche all’interno dell’organismo: modulano l’infiammazione cellulare e regolano l’equilibrio energetico cellulare, ovvero facilitano lo sviluppo di energia dai grassi, riducendo la sintesi del colesterolo e migliorando il flusso sanguigno. In particolar modo, del maqui vengono lodate le qualità in quanto bacca ricca dei più efficaci tra i polifenoli, le delfinidine. Anche altri tipi di frutta, come ribes, mirtilli, lamponi, more e fragole, sono ricchi di polifenoli, chiamati antocianine.

 

luogo origine maqui

 

Come vengono usate le bacche?

Le bacche di maqui si utilizzano da centinaia di anni nella tradizione locale, anzitutto in cucina, per preparare marmellate, dolci, succhi. Ma non solo. All’uso culinario si affianca quello tintorio. Le popolazioni sudamericane hanno fatto uso di questa bacca come di un colorante naturale per i tessuti e gli indumenti. Infine questa straordinaria bacca pare sia molto apprezzata nel campo della nutrigenomica, ovvero quella scienza multidisciplinare che studia l'interazione tra la nutrizione e il DNA, ossia come il cibo che ingeriamo influenza i nostri geni. La raccolta del maqui è un processo lungo, faticoso e paziente. La bacca maqui si raccoglie esclusivamente nell’ambiente originario, a mano, intrufolandosi tra gli arbusti con attenzione per non spezzarli e staccando con delicatezza ogni singola bacca dal rametto. Per questo è così preziosa.

Curiosità: Le popolazioni originarie dell'arcipelago di Juan Fernandez, i Mapuche, utilizzano il maqui da sempre. Curioso è osservare la loro pelle, in particolare immagini o foto delle donne: ci sono signore molto anziane che arrivano dalla campagna, che stanno al sole tutto il giorno, non hanno mai usato creme o intrugli di bellezza e hanno la pelle di una donna di 30 anni!

 

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