Cosa vuol dire “omotossicologico”?
Karl Reckeweg stringe il cerchio attorno alla definizione di omotossina e da qui prende la sua strada allontanandosi dall'omeopatia classica. Ma in cosa consiste l'approccio omotossicologico?
Omotossicologico
La parola “omotossicologia” racchiude lo studio degli effetti che alcune tossine, definite “omotossine”, hanno sull'essere umano e contempla l'idoneo trattamento omeopatico.
Lo stato di salute e di malattia, da un punto di vista omotossicologico, dipende dalla lotta che il nostro organismo ingaggia per eliminare le omotossine in eccesso. In caso queste si rivelino troppo aggressive, la terapia omotossicologica tenderà a stimolare il naturale meccanismo di autoguarigione del corpo umano incrementando una specifica risposta immunitaria.
L'omotossicologia conosce la sua fortuna nel secolo scorso per merito delle intuizioni e del successivo lavoro di Hans Reckeweg, omeopata tedesco. Reckeweg introduce il concetto di omotossina e ne fa il perno su cui ruota la sua teoria di depurazione dell'organismo.
Le omotossine possono essere di natura endogena o esogena. Possono essere rappresentate da rifiuti del nostro metabolismo che non vengono espulsi correttamente oppure possono essere agenti esterni che respiriamo o ingeriamo: semplici batteri e virus, farmaci sintetici, conservanti, coloranti e additivi alimentari, insetticidi o pesticidi. Tutto ciò è omotossico e va espulso. Se il corpo non riesce naturalmente a svolgere questa funzione, va aiutato.
La base dell'omotossicologia
Ogni organismo viene attraversato da una notevole quantità di tossine esogene, rappresentata da batteri, virus, tossine di tipo alimentare e agenti inquinanti, e da tossine di tipo endogeno, risultati di vari metabolismi e cataboliti finali. É normale. Così come normale è il lavoro che il corpo svolge per depurarsi da questi agenti, tendendo verso un dinamico equilibrio. Se, dunque, un'omotossina non si rivela particolarmente virulenta e i nostri sistemi emuntoriali (reni, fegato, sistema linfatico) sono a posto, questa non causerà interferenze nella sua omeostasi e rimarremmo in salute.
Purtroppo, non sempre è così. Se la tossina risultasse aggressiva o i sistemi non fossero in grado di bloccarla, ne risulterebbe una compromissione dell'organismo: la malattia.
Cone le parole di Hans Heinrich Reckeweg, "Le malattie sono l'espressione della lotta dell'organismo contro le tossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle; ovvero sono l'espressione della lotta che l'organismo compie per compensare i danni provocati irreversibilmente dalle tossine".
Per trattare le malattie, l'approccio omotossicologico prevede i rimedi omotossicologici.
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