OCSE: i ragazzi italiani non capiscono ciò che leggono
Da un’indagine internazionale è emerso che i giovani italiani non capiscono quello che leggono, con un ulteriore divario tra Nord e Sud.
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I dati emersi da PISA 2018 sono allarmanti: le competenze scientifiche e di lettura dei quindicenni italiani sono inferiori a quelli che avevano i loro coetanei dieci anni fa.
La conferma, infatti, arriva dal Programme for International Student Assessment (PISA appunto), ovvero un’indagine internazionale a cadenza triennale condotta dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
L’obiettivo di questa rilevazione è quello di sondare le competenze di migliaia di studenti quindicenni di 79 Paesi per quel che concerne lettura, matematica e scienze.
Nello specifico, hanno aderito 37 Stati europei e 11.785 giovani italiani di 15 anni, divisi in 550 scuole.
I punteggi degli studenti italiani
Il dato più rilevante relativo all’Italia è che gli studenti del Bel Paese in matematica siano mediamente in linea con i coetanei degli altri paesi Ocse, sebbene in scienze le loro conoscenze siano significativamente inferiori alla media.
Anche il punteggio in lettura, tuttavia, è scarso: i quindicenni italiani hanno ottenuto 476, laddove la media OCSE è 487. Un risultato in linea con quello ottenuto da altri Stati come Lettonia, Ungheria, Svizzera, Israele, Islanda e Lituania, ma nettamente inferiore ad esempio alle province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore che spiccano ai vertici delle classifiche.
Il divario in lettura tra nord e sud Italia
Dall’indagine PISA 2018 emerge anche un altro dato importante: in Italia -per quel che concerne la lettura - ci sono dei divari territoriali ampi e mercati. Gli studenti italiani residenti al Nord, infatti, ottengono risultati migliori rispetto al Sud.
Nello specifico, il punteggio del Nord Ovest è 498, del Nord Est 501, del Centro 484, del Sud 453 e del Sud Isole 439. Ma le differenze non sono finite qui: i risultati migliori si ottengono nei licei (521), seguiti dagli istituti tecnici (458), dagli Istituti professionali (395) e dalla formazione professionale (404).
Gli studenti italiani hanno difficoltà a comprendere quello che leggono
Il livello minimo di competenza è il 2 e per quel che concerne la lettura prevede che gli studenti riescano ad acquisire delle conoscenze tali da comprendendo un testo, risolvendo contestualmente anche eventuali
problemi pratici.
Tuttavia, chi non è in grado di raggiungere tale soglia, spesso non riesce nemmeno a sintetizzare i macro contenuti di ciò che ha letto, specie se è un qualcosa di lungo o elaborato.
Dall’indagine PISA 2018 è emerso, comunque, che circa il 77% dei quindicenni italiani raggiunga i requisiti minimi, sebbene solo il 5% degli studenti del Bel Paese tocchi i massimi livelli (contro la media OCSE che è del 9%).
Alla luce di tutto questo, quindi, si configura un quadro complessivo abbastanza allarmante: in Italia solo un ragazzo su 20 comprende totalmente un testo letto, mentre uno studente su quattro ha difficoltà con gli aspetti base della lettura, soprattutto su elaborati di media lunghezza.