Sci e disabili: una lunga storia d'amore
Una lunga storia d'amore quella tra lo sci e i disabili. Dagli albori, che vedono protagonisti i reduci di guerra, alla creazione della Federazione Internazionale Sci (FIS) e la nascita dell'International Paralympic Committee (IPC)
Sci per disabili: un po' di storia
Le prime testimonianze relative allo sci per disabili risalgono grossomodo alla fine del secondo conflitto mondiale. Sono infatti numerosissimi i reduci di guerra amputati che, prima della chiamata alle armi, amavano lo sci ed erano in grado di sciare. La vita va avanti e c'è chi si è ingegnato per coltivare ancora questa passione, nonostante una fisicità diversa.
Come? Per chi era amputato sopra il ginocchio, tre sci, uno per racchetta e il terzo per la gamba sana. Zeppe sotto gli scarponi e cavi e carrucole per piegare l'articolazione sono stati i primi ausili per disabili amputati sotto il ginocchio. La diffusione di queste tecniche avvenne anche grazie a dei corsi che vennero organizzati intorno al 1948.
Ma non si parla più di reduci di guerra. La voglia di sciare ha coinvolto man mano altri disabili, fino a generare la creazione di apposite categorie sportive e delle manifestazioni agonistiche.
Regolamento dello sci per disabili
L'attività agonistica internazionale di sci per disabili è organizzata dall'International Paralympic Committee (IPC), il comitato paralimpico internazionale per lo sci nordico, che si occupa anche del biathlon paralimpico. Per le principali competizioni vale il regolamento della Federazione Internazionale Sci (FIS) integrato da apposite disposizioni dettate dall'IPC.
Gli sciatori sono divisi in categorie in base al tipo e al grado di disabilità. Si hanno disabili visivi, disabili in piedi e disabili seduti. Ciascuna di queste categorie ha delle sotto categorie specifiche e graduali.
Categorie di sci per disabili
Ci sono tre grandi categorie di sci per disabili:
Sci di fondo paralimpico. Lo sportivo disabile può utilizzare normali sci da fondo, una slitta montata su sci o protesi ortopediche a seconda dei casi. Le persone affette da cecità o ipovisione possono sciare accompagnate da una guida che li precede sulla pista dando loro indicazioni sul percorso da seguire. Le competizioni si svolgono su varie distanze, che vanno da 2,5 km a 20 km, sia in tecnica classica sia in tecnica libera.
Sci alpino paralimpico. Lo sportivo utilizza normali sci, una slitta montata su monosci, stabilizzatori o protesi ortopediche. Le persone affette da cecità o ipovisione possono sciare accompagnate da una guida che li precede sulla pista dando loro indicazioni vocali sul percorso da seguire. Si disputano gare in tutte le specialità alpine (discesa libera, supergigante, slalom gigante,slalom speciale, combinata/supercombinata).
Biathlon. Combina sci di fondo e sessioni di tiro a segno con carabina ad aria compressa. In caso di disabilità agli arti inferiori, al posto degli sci si utilizza uno slittino montato su sci da fondo. Le persone affette da cecità o ipovisione sono accompagnate da una guida lungo la pista di fondo, mentre al poligono utilizzano un fucile elettronico dotato di un dispositivo di puntamento acustico. La differenza più evidente riguarda il trasporto dell'arma, che viene lasciata al poligono, anziché essere portata sulla schiena durante la parte di sci.
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