La calligrafia cinese secondo Silvio Ferragina e Adriana Iezzi
Intervista a Silvio Ferragina in occasione della sua performance di improvvisazione calligrafica che si terrà il 21 marzo alle 18.00 presso l’Aula Magna della Sapienza a Roma. Abbiamo voluto sentire anche la curatrice della mostra personale - presso la Galleria Frammenti d’Arte - Adriana Iezzi. E le parole di entrambi possono lasciarvi dei segni e delle immagini emozionanti
Sperimentazioni calligrafiche è il nome della performance di improvvisazione calligrafica di Silvio Ferragina che si terrà presso l’Istituto Confucio, Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali ISO, Università “Sapienza” di Roma ex-Caserma Sani, Via Principe Amedeo 184 a Roma. Potete segnare la data: il 21 marzo, alle ore 18.00.
Nel 2009 l’artista ha ricevuto una menzione speciale durante la World Calligraphy Biennale of Jeollabuk-Do (Corea), che lo presentava come il calligrafo occidentale più promettente nel panorama artistico attuale.
La sua mostra personale è stata curata da Adriana Iezzi e si trova presso la Galleria Frammenti d’Arte in Via Paola 23, visitabile dal 22 marzo fino al 10 aprile.
Entrambi gli eventi sono promossi da Itaci art&cult, con il sostegno dell’Istituto Confucio, Dipartimento Istituto Italiano di Studi Orientali ISO, Università “Sapienza” di Roma.
Ho conosciuto qualche tempo fa Frine Beba Favaloro, che si occupa attivamente dell'associazione, ed è così nutriente incontrare chi studia, cerca e organizza con passione costante. Torneremo a parlarvi di questa associazione che svolge un buon lavoro di mediazione culturale tra Italia e Cina nei settori della cultura e delle arti.
Ma passiamo la parola all’artista e alla curatrice, sinologa e accademica nel ramo della storia dell’arte cinese contemporanea.
Adriana, come è nata l’idea di creare qualcosa sulla calligrafia?
Conosco Silvio da diversi anni e con lui ho già fatto una mostra nella sezione orientale di una collettiva in cui erano presenti altri artisti. Poi è partita la collaborazione con Frine, che ha visto i suoi lavori ed ecco che ci siamo ritrovati a unire le energie e concertare insieme l’evento.
Silvio non lavora solo con il “prodotto finito”, ma anche con il processo.
L’esercizio calligrafico già in sé contiene una parte performativa; si può dire che i maestri della calligrafia cinese siano i primi performers della storia, siamo in epoca Tang, IV sec.
L’azione pubblica aveva una valenza non solo confinata al risultato finale, al rotolo orizzontale o verticale. Il prodotto finito contiene il gesto di chi lo ha compiuto.
Il pennello contiene e può svelare i movimenti dell’artista al punto che anche a distanza di anni lo si può riprodurre o percorrere idealmente.
Per noi dire bella calligrafia è una ridondanza, considerando che kalos in greco significa bello. Perché nell’orizzonte di senso cinese è differente?
Perché non è un esercizio scrittorio fine a se stesso, ma un’arte a sé stante, una delle fondamentali della triade cinese insieme a pittura e poesia. L’arte della linea e della scrittura vanno insieme, si vanno a compenetrare.
Come il contenuto si accompagna alla linea, così la linea porta il contenuto.
Qual è la differenza fondamentale tra calligrafia tradizionale e contemporanea?
In Cina e nel mondo si muovono queste due "anime" che spesso si fondono, in quanto anche molti moderni sono tradizionali. La formazione di un calligrafo è sempre di tipo tradizionale, si basa sulla frequentazione assidua e sulla riscrittura delle opere calligrafiche antiche.
Nella calligrafia contemporanea ci sono commistioni con altre tipologie d’arte che danno luogo a performance live multimediali.
Anche i supporti possono cambiare: in Cina abbiamo pennello, inchiostro e carta o seta; oggi esistono i supporti più vari. Le ibridazioni sono diverse, si va dalle sperimentazioni musicali alle compagnie di balletto che riproducono le movenze calligrafiche.
Silvio, da quanto tempo studi gli antichi testi calligrafici e come è partita la prima scintilla?
Tutto inizia intorno al 2000. Frequentavo il monastero zen Il Cerchio a Milano dove facevo pratiche come Zen Shiatsu e meditazione, si è affiancato questo corso di calligrafia e la curiosità è rimasta e si è sviluppata nata per caso le cose belle, era un momento particolare in cui cercavo altro, ero alla ricerca e lo sono ancora ma quello era un momento molto particolare.
Pratica fisica di allenamento al gesto, di sviluppo del dantien (il luogo nel corpo dove il chi viene conservato, accumulato e dal quale poi si irradia nei diversi meridiani del corpo, ndr)?
Tocchi un tasto dolente. Rispetto alla pratica calligrafica son ben consapevole che dovrei esercitare il mio corpo di più ma è una cosa che non riesco a fare con una certa costanza ancora. E in una performance calligrafica questa mancanza forse emerge, è un aspetto che voglio migliorare.
Capita poco spesso di sentire artisti che non si sentano arrivati...
Io sono all'inizio, voglio dire... ho margini di miglioramento infiniti, sono una tazza vuota.
Dai lezioni? Dove?
Ecco anche l'aspetto dell'insegnamento non è ancora molto emerso perché uso la calligrafia per parlare di me stesso; non si tratta tanto di egoismo quanto di mettere in mostra ciò che si ha dentro.
Mi capita spesso che mi chiedano quando faccia corsi o workshops. Proprio quest'anno ho preso parte a un progetto organizzato dalal Fondazione Italia Cina che si chiama AvviCINAti; ho fatto una serie di incontri nelle classi di scuole medie superiori per parlare di calligrafia, insieme ad altri 4 artisti che si occupavano di teatro, danza, arti marziali. E' stato molto importante.
A questi ragazzi ho sentito di spiegare la verità, e cioè che alla fine io sono un occidentale che fa calligrafia orientale e questo è ciò che posso e so veicolare, non uno e "scimmiottamento" che non mi appartiene. Non riesco a fare solo calligrafia tradizionale, devo dire ciò che ho dentro usando quello che sono io, cioè una persona con una cultura anche occidentale.
Per ulteriori info sull'evento:
Ufficio stampa: Frine Beba Favaloro - frinebeba@gmail.com | +39 3491753657
Info itaci.artcult@gmail.com | itaciartcult | Facebook
In collaborazione con Galleria Frammenti d’Arte, Casale del Giglio, Fosca Maddaloni e Stella Scarafoni.
Immagine | Wikipedia