Maestri spirituali. Bob Cohen dialoga con Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Quando Bob Cohen incontra Bhaktivedanta Swami Prabhupada è un insegnante di scienze con molte domande sul cammino e l'esistenza. Ancora oggi le risposte di Srila Prabhupada hanno un'eco spirituale fortissimo
Essere disorientati ha un senso. Ed è qualcosa che tocca tutte le corde dell'essere, quel senso di indefinito che sconvolge la bussola. Ci si affida allora talvolta a qualcuno che possa fare da guida. Rifletteremo su vari incontri con maestri spirituali, e in questa occasione ci occupiamo di quello avvenuto tra Bob Cohen dialoga e Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
La coscienza di Krishna: uno dei modi per dire Dio
Ciò che si offre a Krishna è nettare. La devozione e il servizio sono la forma di yoga che Bhaktivedanta Swami Prabhupada illustrò a Bob Cohen quando, nel 1972 si incontrarono ed ebbero una serie di dialoghi ancora oggi potenti e attuali, che ci fanno riflettere, a prescindere da quale sia il nostro credo, raccolti nel testo "Incontro con il maestro spirituale" (The Bhaktivedanta Book Trust, 2010). Ci piace moltissimo il titolo in lingua orginale: Perfette domande, perfette risposte.
Sembra la solita storia, l'occidentale di turno arriva in India. Prima aveva sentito vaghi mantra Hare Krishna a New York, ne era rimasto affascinato ma senza andare oltre. Poi, nell'ottobre 1971, incontra i devoti di Krsna e viene a contatto con la realtà della pratica austera e con l'esperienza di vita spirituale vera e propria. In una piccola capanna di mattoni e paglia lo accoglie Bhaktivedanta Swami Prabhupada, un maestro spirituale, un guru discendente da una successione di autentici guru.
"Krishna", gli spiega "è una parola che significa infinitamente affascinante." Se Dio non fosse infinitamente affascinante, come potrebbe essere Dio? Dio dev'essere molto bello, molto saggio, molto potente, molto famoso... Dio dev'essere attraente, e lo deve essere per tutti." Una visione splendida di un'entità che crea attraverso le Sue energie ma resta sempre un'unità. Noi usiamo la sua energia e lui esiste ancora.
L'austerità, il vegetarianesimo, il rapporto di coppia
I dubbi dello scienziato sono molti, dalle domande traspare un'anima che vacilla ed è attaccata alla materialità. Il maestro spirituale risponde con pazienza e, talvolta, ironia. Gli illustra i principi regolatori (vidhi), regole da osservare per perseguire la perfezione spirituale:
- Non mangiare carne, pesce o uova;
- Non fare uso di eccitanti o sostanze inebrianti (droghe, alcool, tè, caffè, tabacco);
- Non avere attività intima illecita (per semplice ricerca del piacere o fuori dal matrimonio o anche nel matrimonio senza lo scopo di procreare);
- Non darsi al gioco d'azzardo.
Quando Cohen gli farà presente il fatto di riuscire a seguire solo alcuni dei principi, il maestro ride: "Perché gli altri tre no? Qual è la difficoltà? Qual è il principio che stai seguendo?" Coehn: "Quale seguo? beh, sono quasi vegetariano, ma mangio le uova." Il maestro: Allora non è neppure completo. Essere vegetariani non è una grande conquista, anche il piccione è vegetariano."
Il dialogo prosegue sui caridni principali che consentono di arrivare a una vera conoscenza di Dio, dopo l'abbandono di tutti gli anartha, le cose superflue. Per arrivare all'esplorazione del senso di Sattva, l'esistenza. "La gente non sa come diventare felice, non sta andando nella direzione giusta, sta inventando il proprio modo di essere felice."
Incontri che cambiano destini
Dopo questo incontro, Bob Cohen tornò in America, si iscrisse alla facoltà di geologia e si sposò.Aprì un centro di bakti-yoga all'università e offrì il suo appartamento come base di appoggio per i devoti viaggianti. Ottenne poi un lavoro in Texas, vicino a un tempio, e iniziò a partecipare asiduamente a tutti i programmi spirituali.
Il 19 Luglio 1976 Sua Divina Grazia Srila Prabhupada ha accettato lui e sua moglie come discepoli e iniziati con il nome di Bhakti-devi vasi e Brahmatirtha dasa.
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