Linus: tra corsa e musica
Linus è stato forse il più grande Dj italiano a partire dalla metà degli anni ‘80. Con lui e con Deejay Television sono cresciute intere generazioni. Da oltre 20 anni guida con successo la prima radio privata italiana, dove conduce con Nicola Savino il programma di massimo ascolto radiofonico “Deejay chiama Italia”. Ha sempre vissuto gomito a gomito con la musica. Ma da almeno 10 anni nella sua vita è entrato prepotentemente anche lo sport e oggi non solo è un Trend Setter delle mode e tendenze del mondo giovanile ma anche un ottimo corridore e appassionato di bicicletta.
Di Luigi Grasso, per gentile concessione di Sport U, bimestrale di sport, benessere e sana alimentazione in Versilia.
Linus partiamo dal tuo grande amore. La corsa. E’ la disciplina che più di ogni altra ha il potere di attrarre passioni indipendentemente dall’età e dal sesso. Che cosa c’è di magico in questo sport?
Perché è la cosa più istintiva che si possa fare e soprattutto non richiede attrezzi. Anche gli scarsi possono farla. Servono solo un buon paio di scarpe da ginnastica e buona volontà. E poi è uno sport che puoi fare per sempre. Certo se vuoi fare le maratone invece è diverso…
Sentivi di essere in qualche modo predisposto per questo sport?
Assolutamente no! Pensa che la corsa io non la capivo, anzi la ripugnavo e soprattutto non avevo fisico da fondista. Quello che mi ha fatto scattere la molla è l’effetto aggregante. Dopo un infortunio ho smesso di giocare a calcio, mi ero da poco trasferito in una zona nuova della città (Milano ndr) e ho trovato degli amici che hanno iniziato con me. Quindi posso dire che come tutte le passioni è nata, non dico a caso, ma in modo del tutto naturale.
Cosa ti mancherebbe di più se dovessi mai smettere di correre?
Beh senz’altro l’aspetto dell'amicizia e della condivisione di quei momenti.
Quali sono secondo te i benefici della corsa?
Innanzitutto benessere mentale e beneficio spirituale. Fa bene alla testa. Alle volte è come uno straccio che si passa sulla lavagna e che ripulisce dallo stress. Ci ricongiunge alla vita reale. Per esempio, ho riscoperto le stagioni.
Qual è la gara che hai nel cuore?
Anche se qualcuno la snobba ritengo che NY sia una maratona molto emozionante. E’ molto poco turistica, ti fa vivere un’emozione meravigliosa in un contesto cinematografico. E’ un piccolo viaggio. Però, prima di appendere le scarpe al chiodo, mi piacerebbe andare a Tokio, a Honolulu ma anche a Boston. Non solo per quello che è successo ma perché è una delle maratone più antiche.
E quella che vorresti dimenticare?
Ce ne sono tante ma nessuna in particolare. Diciamo tutte quelle dove la testa mi ha mollato o dove non ero all’altezza fisicamente. Quelle che interrompi.
Hai mai corso in Versilia? O ci sei mai stato? Cosa ti piace?
Non ho mai avuto il piacere. Ho corso a Firenze la Deejay Ten. Spero di farlo presto anche da voi. Della Verislia mi piace molto il contrasto fra spiaggia e il verde che è immediatamente alle sue spalle. È un luogo molto rassicurante. Ci sono grandi possibilità di allenarsi.
Qual è il tuo secondo sport oltre alla corsa?
La bici in questo momento è l’alternativa più presente. Anzi forse in questo momento la preferisco. Non ti lascia dolori. Mi piacerebbe il triathlon ma devo ancora prendere confidenza con l’acqua.
Affianchi all’allenamento un’alimentazione specifica?
Non seguo un’alimentazione specifica. Mi impegno però a rispettare equilibrio fra carboidrati e proteine. Diciamo che non sono maniacale e non voglio che la dieta diventi una cosa frustrante.
E quindi che cosa non manca mai nel tuo pasto?
Ho imparato a mangiare molta più frutta e verdure. Carne bianca. Limito fortemente gli alcolici. Ho però un debole per i dolci e i miei ascoltatori lo sanno. E mi viziano. In radio arriva ogni tipo di regalo gastronomico. Tanto – dicono – poi tu li bruci! Ma dovrei passare la vita a correre! In ogni caso il cibo è anche gratificazione e quindi qualche strappo alla regola ci vuole.
Hai trasmesso la tua passione per lo sport ai tuoi figli?
Purtroppo no. (ride Linus con un sospiro…) pensa che mio figlio grande (ha 17 anni ndr) ha fatto piscina e atletica finché era sotto il mio controllo. Adesso si gestisce da solo e fa come vuole.
La tua playlist ideale quando corri?
Stupisco tutti ogni volta che rispondo a questa domanda. Ma io non corro con la musica. Le compilation le faccio per gli altri. La musica la sento tutto il giorno e mi basta. E poi mi piace correre in compagnia e non voglio isolarmi.
Un libro sullo sport che ti senti di consigliare?
“L’arte di correre” di Marukami Aruki (Ed. Einaudi). Libro in cui la corsa è presente ma non in modo ossessivo. E anche “Correre” di Jean Echenoz sulla vita del grande corridore Emil Zàtopek. Un libro molto romantico.
I film che riguarderesti all’infinito?
Due classiconi: “Momenti di gloria” e un “Mercoledì da leoni”.