Cosa vedere in Bhutan

Si tratta senza dubbio di un Paese unico e affascinante da molti punti di vista: cultura, spiritualità, cibo, ambiente, politica locale. Tuttavia non è una località facile da visitare. Le politiche turistiche impongono tasse pesanti sui viaggiatori, i percorsi sono nella maggior parte dei casi prestabiliti dalle agenzie governative e molte aree sono precluse. A questo si aggiunge che le cose da vedere e da fare in Bhutan cambiano fortemente a seconda della stagione: troverete temperature così basse da rendere il viaggio impraticabile oppure periodi sovraffollati di turisti in cerca di vallate in fiore da immortalare. Probabilmente, il periodo ideale è maggio, un buon compromesso tra clima asciutto e accessibilità dei territori.

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Non potete andarvene dal Bhutan senza avere gustato ogni prelibatezza locale. Il paesaggio di alta montagna non fornisce una grande varietà di ingredienti ma non sono poche le cose da apprezzare. Anzitutto il datshi, il formaggio locale fatto con latte di yak. E’ praticamente onnipresente, venduto da solo, stagionato o come snack: è utilizzato in ogni ricetta, specie nelle zuppe. Si tratta di un prodotto davvero eccellente e gustoso, specie la sua variante piccante, l’ema datshi. Probabilmente uno dei migliori formaggi fuori dal contesto italo-francese. Altra prelibatezza alla quale non potrete sfuggire è l’ara, il liquore tipico che tutti bevono (e offrono) quotidianamente, a base di cereali locali.

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Cercando su Google qualcosa sul Bhutan ci si imbatte subito nel monastero di Paro Taksang, chiamato la Tana delle Tigri. E’ il più famoso monastero buddhista in Bhutan, sorto intorno alla grotta in cui un monaco (probabilmente colui che portò questo Credo in Bhutan) spese lungo tempo in meditazione. Anche se non siete buddhisti, è impossibile non apprezzare l’atmosfera che circonda il monastero e che si vive durante la lunga salita a piedi lungo il monte, forse non semplice per tutti ma veramente suggestiva. Qui attorno è possibile notare come la famosa felicità dei bhutanesi si fonda sul retaggio buddhista di sapersi accontentare anzitutto con quello che si ha. La pace negli sguardi dei locali è impressionante.

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Se volete apprezzare al meglio la cultura locale nel breve tempo che il governo concede ai turisti (generalmente una settimana), il miglior modo è visitando gli dzong, nati come forti per proteggersi dagli attacchi nemici. Qui si trova un micromondo nel quale si concentra la vita del villaggio, quella del monastero e della scuola. Oltre a rappresentare una primizia dal punto di vista architettonico, in esso si svolgono numerosi eventi quali danze, festival musicali e gastronomici. Impressionante è la varietà delle maschere e dei costumi tradizionali bhutanesi che ammiccano al retaggio buddhista e sciamanico. Non potete trovare niente di simile in altri luoghi. Phunaka Dzong è forse il più famoso e meritevole tra tutti.

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Un'altra ragione per comprare subito un biglietto per il Bhutan? Per lo spettacolo della natura. I paesaggi tra una località e l’altra, quando si preferisce evitare bus o taxi locali, si possono percorrere facendo trekking o escursioni. I panorami sono spesso mozzafiato, tutto va a rilento, dal movimento delle foglie alla neve che vola via dalle creste dei monti himalayani sullo sfondo delle valli. Lenta scorre anche la vita dei locali, spesso impegnati in lavori di agricoltura, oppure nelle meditazioni-passeggiate dei monaci o dei bambini che, più rumorosi degli altri, vanno a scuola. Il livello di pulizia dei territori e di purezza dall’aria non sono secondi a nessuno e sono senza dubbio migliori dei vicini indiani, nepalesi e cinesi.

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