Specie di passiflora e la loro coltivazione
La pianta della passiflora ha uno straordinario fiore ornamentale e può produrre frutti commestibili. Andiamo a conoscere come coltivare queste piante di origine esotica
di Mira Tonioni
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La passiflora fa parte di un genere di piante che comprende varietà anche molto differenti tra loro, originarie delle zone tropicali e subtropicali in particolari dell’America del sud e centrale.
La passiflora solitamente ha un portamento rampicante, è un arbusto legnoso che grazie ai viticci cresce anche a grandi altezze, sino a 7 metri.
La sua crescita dipende dalla tipologia e dalla zona di origine visto che quando era nella foresta aveva necessità di crescere sino agli alberi più alti per raggiungere più sole possibile. Alcune varietà possiedono persino piccole ventose al termine dei viticci per potersi meglio aggrappare.
Le foglie sono semplici o con diverse lobature e hanno stipule che abbracciano il fusto. I fiori sono veramente di forma unica e il frutto nella maggior parte delle varietà è commestibile.
Infatti internamente il frutto della passiflora contiene una gelatina semitrasparente in cui i semi sono immersi e si può assaporarne il gusto dolce e acidulo con un semplice cucchiaino.
Scopri di più su come si coltiva la passiflora
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I fiori della passiflora sono una delle meraviglie della natura e hanno una struttura fiorale veramente unica nel loro genere; sono ermafroditi e hanno dimensioni molto variabili da qualche millimetro a diversi centimetri a seconda delle specie.
Il fiore esternamente si presenta con 3 bratte non molto vistose anche se in alcune varietà possono ugualmente essere ben notate. Il calice è formato da 4 o 5 sepali colorati e a seconda delle varietà prendono toni differenti dal bianco al viola, dal rosso purpureo al arancione. Nella parte centrale si trovano dei filamenti che formano la corolla e anche questi hanno colori sgargianti e vistosi. Infine lo stilo del fiore è sopraelevato ed è formato da 3 stami e stigmi ben evidenti.
Questa struttura così bella e particolare ha avuto la sua evoluzione per la forte competizione nell’ecosistema originario in cui queste piante si sono sviluppate. Il fiore così appariscente è stato un ottimo richiamo per gli insetti impollinatori e le piante di passiflora hanno così potuto prosperare e riprodursi.
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La coltivazione della passiflora richiede un po’ di cura: dovremo scegliere la varietà più indicata al nostro ambiente e posizionarla in una zona esposta a sud dove vi sia molto sole. Non ama il vento, i ristagni d’acqua e il freddo invernale può diventare un problema.
Alcune varietà possono sopportare temperature fino ai 10 gradi, mentre altre è meglio coltivarle in vaso e portarle al riparo in inverno. Necessitano di supporti per arrampicarsi e i graticci che salgono lungo i muri a sud sono i migliori.
Il terriccio per farle crescere al meglio può essere preparato con una parte di torba, una parte di terriccio fertile e una parte di sabbia. Non amano i terreni argillosi perché troppo asfittici e i ristagni d’acqua possono essere fonte di sofferenza e aumentare l’insorgenza di malattia.
Le innaffiature possono essere abbondanti visto che richiede che il terreno rimanga umido sia in estate che in inverno, sempre però stando attenti che non vi siano ristagni. La potatura può essere effettuata in primavera per dare una forma più armonica.
Se trova la sua zona ideale la passiflora fiorisce e fruttifica quasi tutto l’anno con la sola pausa invernale. La sua temperatura ottimale è da 18 a 28 gradi viste le sue origini tropicali.
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La passiflora incarnata è originaria del Nord e del Sudest dell’America. Molto simile alla varietà edulis che fruttifica nella granadilla, anche'ssa ha il frutto edule ma non così apprezzabile di gusto e di dimensioni.
Tra le passiflore è una di quelle che sopporta meglio il freddo proprio per la sua origine in terre a clima più rigido. La sua temperatura minima può arrivare anche a meno 15 gradi. In inverno può arrestare completamente il suo sviluppo sino a seccare e può sembrare morta ma in realtà è in riposo latente e in primavera tornerà nuovamente a crescere per formare i suoi bellissimi fiori e poi fruttificare.
Questa è la passiflora officinale che più viene utilizzata nelle produzioni erboristiche a scopo di benessere. Dalle sue foglie se ne ricavano tisane e tinture madri o altri prodotti naturali soprattutto a finalità calmanti, distensive e per aiutare nei problemi di insonnia.
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La passiflora caerulea è originaria del Brasile e dell’Argentina e anche questa specie si adatta bene ai climi rigidi tanto che la sua temperatura minima è di meno 15 gradi. Viene comunque consigliato di pacciamare il piede della pianta proprio al colletto sopra il terreno per mantenere in inverno una temperatura più mite.
I fiori sono solitari, leggermente profumati e le colorazioni sono molto variabili visto che sono stati creati molti ibridi da questa specie. Comunemente il colore centrale del sepalo è purpureo e i colori dominanti del resto del fiore sono il bianco, il blu e il viola indaco. Il frutto è commestibile e ha una colorazione esterna dal giallo al arancione.
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La passiflora edulis è la “purle granadilla”. Questa passiflora è originaria del Sudamarica e viene coltivata in divise parti del mondo come Brasile, Sud Africa e Australia proprio per il suo frutto della passione, la granadilla.
La fioritura e la successiva fruttificazione avviene scalarmente visto che i fiori continuano a formarsi via via che la pianta cresce.
I fiori sono di grandi dimensioni, bianco porpora e profumati che fruttificheranno in frutti ovoidali color dal viola al giallo; sono a impollinazione entomofila, quindi necessitano dell’aiuto degli insetti permettendo la coltivazione della pianta anche da sola.
Il frutto della granadilla è uno dei frutti esotici più apprezzati. Il frutto è di dimensioni più grandi e viene consumato fresco nei molti paesi di origne.
Negli ultimi anni comincia a essere reperibile anche in Italia nei negozi specializzati, nei negozi di frutta esotica e online.
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