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La strategia energetica in Svizzera

Addio al nucleare, largo alle energie rinnovabili: con la strategia energetica 2050, la Svizzera si proietta verso un futuro più verde.

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©Janos Gaspar / 123rf.com

Anche se è una nostra “vicina di casa”, della Svizzera sentiamo parlare abbastanza di rado. Eppure, ci sono diversi aspetti per i quali potremmo studiarla e trarre ispirazione: uno di questi è la strategia energetica. La descrive nel dettaglio un approfondimento pubblicato di recente dalla Camera di commercio italiana in Svizzera

 

Gli obiettivi di taglio delle emissioni

Quando si parla di sforbiciare le emissioni di gas serra, che sono le principali responsabili dei cambiamenti climatici di origine antropica, le imprese elvetiche rispondono prontamente all’appello. 

 

Dopo aver raggiunto con tre anni di anticipo gli obiettivi di taglio delle emissioni che erano stati fissati per il 2020, il Consiglio Federale ha fissato un nuovo traguardo per il 2030: ridurre del 50% le emissioni rispetto al 1990. Un proposito che risulta coerente con gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi.

 

Senza dubbio, il giusto clima politico aiuta molto. Alle elezioni dell’ottobre 2019 i due partiti verdi hanno conquistato oltre il 21% dei suffragi, con un aumento di ben nove punti percentuali in soli quattro anni. “Per molti aspetti si è formato in Europa una sorta di triangolo verde di Paesi di lingua tedesca: Germania, Austria, Svizzera”, si legge nell’editoriale di Lino Terlizzi.

 

No al nucleare, sì all’energia verde

Per alleggerire in modo così netto l’impatto sull’ambiente, diventa fondamentale intraprendere una vera – e coraggiosa – transizione energetica

 

All’indomani della catastrofe accaduta a Fukushima nel 2011, il Consiglio federale e il Parlamento elvetico hanno deciso di spegnere gradualmente i quattro reattori nucleari presenti nel territorio. C’è da dire che le tempistiche saranno piuttosto dilatate, perché gli impianti hanno l’autorizzazione a raggiungere i 50-60 anni di attività. 

 

Nel 2017 i cittadini hanno rincarato la dose, votando “sì” a uno storico referendum che prevede di abbandonare definitivamente l’energia dell’atomo entro il 2050, a favore delle fonti rinnovabili.

 

La strategia energetica 2050

Nel frattempo il Consiglio federale ha elaborato la Strategia energetica per il 2050, entrata ufficialmente in vigore nel 2018 e fondata su diversi pilastri:

 

> riduzione del consumo pro capite di energia (-43% entro il 2035) ed elettricità (-13% entro il 2035);

> incremento della quota di energie rinnovabili, arrivando nel 2035 ad almeno 11.400 GWh, a cui aggiungere 37.400 GWh di idroelettrico;

> garanzia di accesso ai mercati internazionali dell’energia;

> trasformazione e potenziamento delle reti elettriche e dei sistemi di stoccaggio;

> incentivi per la ricerca scientifica e tecnologica;

> ruolo modello di Confederazione, Cantoni, città e comuni;

> una più stretta cooperazione internazionale