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Abbigliamento yoga: come mi vesto per la lezione?

Lungi dal voler essere un articolo "fashion", vi daremo qualche consiglio su cosa indossare durante la pratica yoga: una piccola guida per i principianti e per chiunque voglia divertirsi o rinnovarsi da questo punto di vista

Abbigliamento yoga: come mi vesto per la lezione?

Abbiamo illustrato i tipi di yoga più nuovi e inconsueti; abbiamo provato a mettere in luce gli aspetti filosofici di questa disciplina; abbiamo fatto vedere come alcuni asana possono essere utilizzati anche a scopo terapeutico.

Continueremo a informarvi su questi argomenti con l’entusiasmo e l’accuratezza di sempre, ma oggi ci permettiamo una variazione sul tema, toccando un argomento meno aulico, ma certamente di diffuso interesse: quali sono gli abiti migliori per la pratica? Come ci si veste per fare yoga?

È assolutamente legittimo infatti, per il neofita appena iscritto al corso, farsi tali domande, ecco quindi tutte le risposte!

 

Abbigliamento yoga: scegliamo la comodità e il confort

La prima cosa da considerare in merito all’abbigliamento yoga è, paradossalmente, che è molto più free rispetto ad altre discipline: non occorre né una “divisa” (come ad esempio in piscina, dove spesso è necessario il costume appropriato) né un equipaggiamento specifico (ad esempio scarpe, dispositivi elettronici, etc). Proprio questa totale libertà può generare nello yogi in erba una sorta di horror vacui che lo disorienta.

Le nostre coordinate per aiutarvi a muovere i primi passi nel mondo dell’abbigliamento yoga partono da due concetti base: la comodità e la confortevolezza.

  1. Comodità: lasciamo nell’armadio le maglie troppo aderenti, i pantaloni scomodi, i tessuti che costringono. Prima della lezione sarebbe consigliato togliere l’orologio e qualunque accessorio ostacoli o anche solo interferisca con i movimenti, come gli anelli, le collane, i bracciali che tintinnano e andrebbero quindi riposti nella borsa. Più personale è la questione degli occhiali: possono risultare leggermente fastidiosi in alcuni asana, ma ovviamente gli allievi che ne hanno necessità non devono esitare a metterli, togliendoli talvolta per eseguire qualche posizione.
  2. Confortevolezza: di seguito vi esporremo quali sono gli outfit yogici più comuni, ma ben più importante è scegliere degli abiti con i quali ci si sente a proprio agio. Se con quel dato tipo di pantaloni si prova imbarazzo (per qualunque personale motivo) o con una maglia corta si teme di rimanere in reggiseno durante alcuni asana, è bene virare su un altro tipo di abbigliamento per non rischiare di perdere la concentrazione durante la lezione. Evitate dunque tutti quei capi che, per le più fantasiose ragioni, hanno caratteristiche potenzialmente distraenti.

 

Quali attrezzi si possono usare per la lezione di yoga?

 

Tips&tricks dell'abbigliamento yoga

Poste queste che, a nostro parere, dovrebbero essere le bussole del vostro shopping yogico, ecco i nostri tips&tricks per guidarvi nella scelta:

  • I leggings sono tra i pantaloni più diffusi nelle sale yoga. Essendo aderenti permettono all’insegnante di avere perfetta visione degli allineamenti e del grado di piegamento della gamba. Non ostacolano i movimenti e ne esistono di innumerevoli fogge. Se però non li ritenete appropriati per voi, si può virare su capi più morbidi e larghi in tessuti naturali. Vanno bene anche i comuni “pantaloni da palestra” o “della tuta”, meglio se non sintetici.
  • Quando scegliete la maglia, al di là della stagione, tenete conto che nello yoga potreste ritrovarvi in posizioni inconsuete dunque valutate scollature e lunghezze se avete forme generose o temete di rimanere con la schiena scoperta (ad esempio nella candela, nella posizione sulla testa, nel cane che guarda in basso, etc), altrimenti derogherete al fondamentale principio della “confortevolezza”.
  • Non dimenticate, tranne in estate, di portare con voi una maglia leggermente più pesante per coprirvi durante il rilassamento finale. A seconda delle stagioni, può essere una felpa, una maglietta a maniche lunghe, anche un semplice scialle in tarda primavera.
  • L’uso di calzini durante la lezione è estremamente soggettivo: sarebbe meglio praticare scalzi, ma esigenze climatiche, pavimenti particolari, pudore personale possono indurre gli allievi a ricorrere ai calzini. Sceglieteli con un elastico non troppo stretto (sempre per il principio della comodità), in fibre naturali e, se vi trovate, con i gommini anti-scivolo. Per completezza, vi informiamo che esistono anche delle scarpette per lo yoga, facilmente reperibili sono quelle della Nike.

 

L'abito non fa lo yogi...

Ora che avete tutte le informazioni necessarie potete cercare nell’armadio oppure uscire in cerca di quello che vi serve.

In quest’ultimo caso rimarrete sbalorditi dall’incredibile offerta del mercato capace di accontentare la capienza di tutte le tasche. Ovviamente l’aspetto economico è assolutamente personale: non farete fatica a reperire abbigliamento yogico delle migliori marche sportive (Nike, Adidas etc…) così come di case produttrici non famose, ma altamente specializzate. Qui troverete capi in tessuti ecologici, fibre selezionate e qualità eccellente. Ovviamente il prezzo sarà conseguente alla ricercatezza del capo.

Se invece non potete o non volete spendere troppo in questo ambito, anche le marche low cost hanno la loro sezione yoga. Vi invitiamo unicamente a prediligere il cotone o il lino, a provare tutto con attenzione (anche muovendo le braccia e piegando le gambe) e ad assicurarvi della buona fattura dei prodotti.

Dovunque virerà la vostra scelta, tenete sempre ben a mente che quando ci si siede sul tappetino il contorno scompare e l’abito si dissolve. Si è tutti uguali, tutti simbolicamente vestiti unicamente del proprio respiro.

 

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